Spaghetti con le noci alla napoletana.
Piatto povero dell’antica cucina tradizionale napoletana arricchito dalle noci per il pranzo della Vigilia di Natale e non solo.
Nella Napoli del 700 e poi quella del ‘800 e fino al boom economico del 900 questo piatto era il simbolo o meglio dire l’unico eccesso culinario che si potevano permettere i contadini poche volte l’anno e una di queste era la vigilia di Natale dove venivano aggiunte le noci e le alici.
In realtà era una rivisitazione della pasta aglio e olio. Piatto molto conosciuto a Napoli e in Campania.
Forse non centra nulla con la ricetta ma per me ha un filo conduttore comune con il periodo Natalizio.
Tempo fa in un libro di Luciano De Crescenzo dal titolo “Gesù e nato a Napoli”. Mette a confronto e fa un distinguo tra gli amanti dell’Albero di Natale e il Presepe.
Su questo tema meglio non dilungarmi ma un passaggio lo voglio riportare. Il primo ( l’albero di Natale) tiene in gran conto la Forma, il Denaro e il Potere; il secondo (il Presepe) invece pone ai primi posti l’Amore e la Poesia. Come quella di Ferdinando Russo “A MADONNA D’ ‘E MANDARINE
Quanno ‘ncielo ‘n’ angiulillo
nun fa chello c’ ha da fà,
‘o Signore ‘int’ a ‘na cella
scura scura ‘o fa ‘nzerrà.
Po’ se vota a ‘n’ ato e dice:
-Fa venì San Pietro ccà !
E San Pietro cumparisce:
-Neh, Signò, che nuvità ?
-Dint’ ‘a cella scura scura
‘ n’ angiulillo stà ‘nzerrato:
miettammillo a pane e acqua
pecche ha fatto ‘nu peccato !
E San Pietro acala ‘a capa
e risponne: -Sissignore !
Dice Dio: – Ma statt’ attiento
ch’ha da stà vintiquatt’ ore !
L’ angiulillo, da llà dinto,
fa sentì tanta lamiente….
-Meh, Signò, dice San Pietro,
pe’ ‘sta vota… nun fa niente.
– Nonzignore ! Accussì voglio !
Statte zitto ! Dice Dio;
si no ognuno se ne piglia !
‘N Paraviso cumann’ io !
E San Pietro avota ‘e spalle.
Da la cella scura scura
l’ angiulillo chiagne e sbatte,
dice ‘e metterse paura !
Ma ‘a Madonna, quanno ognuno
sta durmenno a suonne chine,
annascuso ‘e tuttequante
va e lle porta ‘e mandarine.
Molti di noi ricorderanno o forse gli e stato raccontato dai nonni che una volta gli alberi di Natale venivano addobbati con i mandarini appesi e che dava colore e gioia ai bambini piccoli. Sulla tavola dei napoletani non può mancare mai questo frutto nelle festività Natalizie. Essi lo ritengono un portafortuna.

- DifficoltàMolto facile
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione10 Minuti
- Tempo di cottura25 Minuti
- Porzioni4 persone
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaRegionale Italiana
- RegioneCampania
Ingredienti
Strumenti
Passaggi
Per questi Spaghetti con le noci alla napoletana. Partiamo dalla cottura della pasta (01) Infatti tutto ruota intorno alla sua cottura. Quando l’acqua bolle e caliamo la pasta accendiamo anche sotto alla padella dove abbiamo messo l’aglio, l’olio e il peperoncino (02). Quandol’aglio e bello biondo lo toglieremo e aggiungiamo le alici sminuzzate per farle meglio sciogliere (03).

A questo punto aggiungiamo le noci tritate a punta di coltello (04) rimanendone un po da parte per la copertura. Una volta che la pasta e al dente termineremo la cottura scolandoli dall’acqua e li andremo ad unire al sughetto delle noci (05). Saltiamoli spesso nella padella e li serviremo poi con una spolverata di granella di noci che avevamo messo da parte (06).

Piatto Natalizio…??? Assolutamente si anche se lo mangerei tutti i giorni. Buon Appetito e alla prossima ricetta.
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Dosi variate per porzioni
Molto bene mi è piaciuto