Lo shortbread è un biscotto dalle origini scozzesi, tradizionalmente preparato con: una parte di zucchero, due di burro e tre di farina, e un + uno riferito al sale.
Con il nome shortbread ci si riferisce alla particolare friabilità di questo tipo di biscotti, “short” infatti è il termine arcaico per definire “friabile” mentre “bread” sta ad indicare l’antenato di questo impasto che era proprio il pane, raffermo e cotto nuovamente (bis-cotto).
Altro ingrediente che si è perso negli anni è stato il lievito di birra, sostituito da una quantità alta di burro.
La versione con il burro, tuttavia, era un lusso che pochi, un tempo, potevano permetters. Furono i Tudor a cambiare la siatuazione, la classe media infatti crebbe rendendo più accessibili alla massa alimenti che prima non lo erano e il burro fu uno di questi.
Si narra che Mary Stuart, il cui regno abbraciò il ‘500, amasse molto la ricetta, tanto che aggiunge lo zucchero e ne studiò personalmente la versione che ancora è in uso.
In inglese britannico, shortbread e shortcake sono stati sinonimi per diversi secoli, a partire dal 1400; entrambi si riferivano al prodotto da forno croccante e friabile tipo biscotto, e a una torta più morbida.
In inglese americano shortbread è diverso da shortcake. La shortcake ha di solito un agente lievitante chimico, che gli conferisce una consistenza diversa e più morbida, e normalmente è farcita con la frutta: l’ esempio più popolare è la strawberry shortcake di cui trovate la ricetta già sul blog.
Si parla di shortbread al singolare poichè in origine l’impasto era cotto in un unico pezzo tondo e poi tagliato a spicchi*.
Oggi è possibile trovare gli shortbread in tre formati:
- gli shortbread fingers, i più tipici, di forma rettangolare allungata e molto spessi, forma ricavata dall’impasto già cotto e tagliato quando è ancora caldo;
- gli shortbread rounds, di forma rotonda ricavata, invece, dall’impasto crudo e steso
- *petticoat tails, un grande biscotto unico circolare che viene diviso in spicchi, per la somiglianza tra i biscotti tagliati e i pezzi di stoffa usati per le sottovesti delle dame di corte oppure dal francese petits cotés, un biscotto mangiato con il vino, o petites gastelles, antico termine francese per indicare le piccole torte.
In una delle forme più antiche, i fornai pizzicavavano i bordi di un giro di pasta frolla per suggerire i raggi del sole.
Nell’antico folklore scozzese, le torte a forma di sole avevano poteri magici durante il capodanno scozzese.
Sono originari della Scozia, dove sono associati alle festività natalizie e di Hogmanay (capodanno scozzese) e ai matrimoni, era infatti tradizione spezzare gli shortcake decorati sopra la testa di una novella sposa all’ingresso della sua nuova casa.
Una prima varietà, che utilizzava lo zenzero, veniva mangiata durante le sedute del Parlamento scozzese, e questa veniva talvolta chiamata “Parliament cake” o “Parlies“.
Il tuorlo d’uovo e la panna sono usati per gli shortbread dell’Ayrshire, contea a sud ovest delle Scozia; la scorza di agrumi e le mandorle nel Pitcaithly bannock (dall’omonimo villaggio scozzese).
Millionaire’s shortbread chiamati anche quadrati al caramello, sono una variante moderna, in cui i biscotti sono ricoperti di caramello e cioccolato.
Tuttavia gli shortbread sono molto popolari in tutto il Regno Unito, quelli con i semi di cumino prendono il nome di dolci Goosnargh (villaggio del Lancashire inglese).
E sono diffusi anche in altri paesi come Stati Uniti, Danimarca, Irlanda, Svezia dove la variante è chiamata Drömmar, che significa “sogno” (si riconosce la stessa radice inglese “dream”).
Ecco le ricette:
SHORTBREAD FINGER
INGREDIENTI:
120 gr zucchero
240 gr burro
360 gr farina
un pizzico di sale
PROCEDIMENTO:
Unire gli ingredienti, lavorare l’impasto e sostemarmo in frigorifero per 30 minuti.
Stendere su una teglia bicherellare con una forchetta.
Cuocere in forno a 180°C per 30 minuti.
Ancora caldo, tagliare a bastoncino di 3 x 8.
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