Inoltrandoci in Africa, lo facciamo partendo dallo stato più a sud, e anche quello “meno africano”.
Il sudafrica è uno stato culturalmente ed etnicamente vario: in esso si parlano 12 lingue ufficiali.
Questo per la sua lunga dominazione europea, soprattutto degli inglesi, le mire di quest’ultimi, nel 1800, scatenarono le Guerre Boere, che contrapposero gli inglesi e i coloni sudafricani di origine olandese, detti boeri.
I due conflitti portarono alla supremazia britannica in Sudafrica e posero fine agli stati boeri, ovvero la Repubblica del Transvaal e lo Stato Libero dell’Orange, inglobandole nella Colonia del Capo.
E nel 1902, con il Trattato di Vereeniging il Regno Unito ottenne formalmente il controllo dell’intero Sudafrica. Con la vittoria britannica nel 1909 il territorio venne unificato e l’anno seguente fu formalmente costituito come dominion unitario all’interno del Commonwealth, con il nome di Unione Sudafricana.
In seguito, per buona parte del XX secolo, dopo l’indipendenza formale dal Regno Unito, la politica dello Stato africano fu improntata a una rigida segregazione razziale detta apartheid (in afrikaans “separazione”), e nel 1961 venne proclamata la Repubblica del Sudafrica, in seguito all’espulsione del Paese dal Commonwealth avvenuta in conseguenza dell’applicazione della segregazione.
Solo nel 1994 si tennero le prime elezioni democratiche con suffragio esteso a tutte le etnie, in cui venne eletto presidente Nelson Mandela.
Questa lunga introduzione storica è per comprendere quanto poco africano sia il Sudafrica e quanto invece si avvicini all’Europa.
Questo si rispecchia anche nella sua cucina; la cucina sudafricana, ha subito le influenze gastronomiche di olandesi, inglesi, francesi, portoghesi, italiani e anche degli indiani e dei malesi (i malesi di Città del Capo sono un gruppo etnico sudafricano discendente dagli schiavi deportati dall’Indonesia), ma ha conservato anche tradizioni di piatti molto tipici creati dai boeri (afrikaaner).
Un must nella cucina in Sudafrica è la di carne e soprattutto le preparazioni alla griglia: il braai (il cui nome viene dalla parola afrikaans “braaivleis” e che significa carne alla griglia), come viene chiamato il barbecue, che non manca in nessun luogo.
E sulla griglia non può mai mancare nemmeno una buona salsiccia, come il Boerewors , utilizzato a livello nazionale come un simbolo del patrimonio per tutte le razze.
Per l’etichettatura come Boerewors la salsiccia deve contenere 80% o più di manzo , 20% o meno di maiale e coriandolo e pepe nero.
Il nome deriva dall’olandese boer (“contadino”) e dall’afrikaans wors (“salsiccia”).
È simile alla salsiccia italiana, ma è sempre prodotta in sezioni lunghe e arrotolata su di sè.
- DifficoltàBassa
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione2 Ore
- Tempo di cottura20 Minuti
- Porzioni10 persone
- Metodo di cotturaGriglia
- CucinaItaliana
Ingredienti per Boerewors:
- 2.5 kgmanzo
- 800 gmaiale
- 15 gsemi di coriandolo (tostati e macinati)
- 11/2 cucchiaiochiodi di garofano macinati
- 1 cucchiaiopepe nero in polvere
- 60 mlaceto di malto (oppure 35 ml di aceto di mele)
- 25 mlcognac (opzionale)
- 400 mlacqua (fredda)
- budello per salsiccia
- q.b.sale
Preparazione
Preparazione:
Tagliare a dadini tutta la carne e tritarla grossolanamente.
Mescolare in una grande ciotola e aggiungere tutte le spezie. Mescolare bene le spezie e quindi aggiungere l’aceto e il cognac.
Aggiungere acqua in quantità sufficiente per ammorbidire la miscela e forzarla nel budello.
Mettere in frigorifero per circa 2 ore prima di preparare le salsicce.
Immergere i budelli in acqua per almeno un’ora prima di utilizzarli.
Utilizzando un’insaccatrice o una sacca per pasticceri, posizionare i budelli su un imbuto e riempirli delicatamente. Non riempire eccessivamente o troppo poco.
Formare salsicce di circa 1 metro e avvolgerle su se stesse.
Cottura alla griglia:
Preparare la griglia per la cottura a circa 150°. Posizionare la carne sul calore indiretto, chiudere il coperchio e cuocere per circa 20 minuti, o fino al raggiungimento dei 60° al cuore.
Raggiunta la temperatura, spostare sul calore diretto e proseguire la cottura fino ad ottenere una superficie ben abbrustolita.
Viene di solito accompagnata dall’ugali (in Sudafrica chiamato “pap”), patate o riso.
La variante Boerewors rolls:
Dopo essere stata sulla griglia, la salsiccia viene racchiusa in un pane simile alla nostra ciabatta, perfettamente tostato e leggermente inzuppato da un delizioso sugo al pomodoro e cipolla.
In genere il panino viene consumato insieme alle slap chips, tipiche patatine fritte sudafricane che vengono tagliate a filetti prima della cottura con aceto di malto e sale.
Cosa si beve in Sudafrica:
Il vino ha la sua parte nella cucina sudafricana.
Il Western Cape, Stellenbosch e Franschhoek, le Winelands sudafricane, grazie alle catene montuose di cui sono circondate usufruiscono di un microclima ideale per i vigneti e offrono panorami spettacolari.
Famoso è anche il liquore di Amarula, alle bacche selvatiche, che ricorda un po’ il Bailey’s.
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