Da un po’ di tempo a questa parte, io e mio marito abbiamo scoperto una vera passione per la pinsa romana, una ricetta tipica laziale simile alla pizza, solo più piccola, ha una forma ovale, e con un impasto a mio avviso più bolloso e digeribile! E’ realizzata infatti con un mix di farine, di frumento, di riso e di soia, farine “deboli” in grado di conferirle questa struttura così particolare. Inoltre, contiene poco lievito poiché prevede una lunga lievitazione che va da un minimo di 24 ore fino a volte persino 60 ore! Nel mio caso, ho lasciato maturare l’impasto per 48 ore ma nulla vieta di prolungare questo tempo o ridurlo. L’importante è che rispettiate i tempi di riposo. Io ad esempio, ho preparato l’impasto nel primo pomeriggio del giovedì, per poi gustare la mia pinsa fatta in casa la sera del sabato. Come la pizza, anche la pinsa si presta ad essere farcita con tutto ciò che la fantasia vi suggerisce, ma anche semplice con un po’ di olio e origano, è di una bontà incredibile! Il sabato sera ci è sempre piaciuto coccolarci così, gustandola in mille modi diversi, anzi, mi sbizzarrivo e concentravo proprio sul tipo di condimento, essendo l’impasto già pronto! Ebbene si, ad essere del tutto sincera, ho provato diverse marche fino a trovare quella che mi soddisfaceva più di tutte. Non ho mai sentito l’esigenza di prepararla io in casa, perché era davvero buona e diciamolo pure, anche pratica e veloce! Nonostante ciò, da qualche settimana invece ho desiderato cimentarmi con questo lievitato per provare almeno una volta a realizzarla da me! Amo le sfide, mi piace mettere le mani in pasta, e così, pensando anche all’uscita della Rubrica Il Granaio, mi sono detta, perché no!? Ciò che non sapevo è che dopo questa prima esperienza, adesso dovranno necessariamente susseguirsi delle altre, visto che la leggerezza e bontà della pinsa fatta in casa supera di gran lunga qualsiasi migliore marca provata e conosciuta! Insomma, mi sono rovinata! Mi è piaciuta davvero molto e consiglio anche a voi di provarla a realizzare come me almeno una volta per comprendere cosa intendo. Se non avete dimestichezza però con gli impasti ad alta idratazione, vi consiglio di eseguire la ricetta con i dosaggi per chi è meno esperto. Ho scelto di dare così a tutti l’opportunità di sperimentare, proponendo due tipologie di impasto, cosicché, in base al vostro grado di bravura, potrete scegliere quello che fa per voi! Un’altra importante considerazione va fatta sul mix di farine con cui viene preparata la pinsa. Io ho trovato una farina specifica per questa tipologia di preparazione, la consiglio per questione di praticità, ma se doveste avere difficoltà a reperirla, vi lascio anche le dosi con le farine alternative. Detto ciò, allacciate il grembiule e mettete le mani in pasta insieme a me!
- DifficoltàDifficile
- CostoMedio
- Tempo di preparazione20 Minuti
- Tempo di riposo2 Giorni 5 Ore
- Tempo di cottura15 Minuti
- Porzioni3 pinse piccole o 2 grandi
- Metodo di cotturaForno
- CucinaItaliana
Ingredienti:
Ingredienti per impasto ad alta idratazione (per i più esperti):
Ingredienti per impasto a media idratazione:
* Mix di farine in alternativa alla farina per pinsa:
Strumenti
Passaggi:
Per prima cosa, consiglio di iniziare il giovedì pomeriggio per avere pronta la vostra pinsa il sabato sera. Versate in una terrina o nella ciotola della planetaria la farina per pinsa o il mix di farine insieme al lievito di birra e mescolate bene (fig. 1).
Create al centro una fontana e versate a filo i primi 300 ml di acqua fredda. Lavorate prima con un mestolo e poi a mano, oppure a media velocità con il gancio ad amo se usate la planetaria, fino a completo assorbimento (fig. 2 e 3).
A questo punto aggiungete unite quindi anche l’olio extra vergine d’oliva e il sale (fig. 4).
Impastate ancora o lavorate con la planetaria fino ad ottenere un composto sodo ed elastico. Poco per volta aggiungete i restanti 100 ml di acqua, lasciando che sia assorbita quella precedente prima di aggiungere la successiva* (fig. 5).
Una volta assorbita tutta l’acqua, avrete un impasto ancora piuttosto grossolano ed appiccicoso, niente paura. Con le mani sempre ben umide o oliate, effettuate qualche giro di pieghe su se stesso in ciotola (fig. 6 e 7).
Noterete man mano che l’impasto assumerà un aspetto più liscio ed omogeneo. Coprite con un coperchio o della pellicola per alimenti e fate riposare a t.a. per 1 h (fig. 8).
Trascorso questo tempo, sempre con le mani oliate, effettuate in ciotola un giro di pieghe stretch and fold**, ovvero sollevando l’impasto con entrambe le mani fino a stirarlo e ripiegarlo su se stesso. Fate riposare 30′, quindi ripete questo movimento altre due volte con un riposo intermedio di 30′ fino a quando l’impasto stesso non si rassoda, acquistando una consistenza più maneggevole. Trasferite in una ciotola ben oliata, coprite e lasciate lievitare in frigo sul ripiano più basso per 48 h (fig. 9 e 10).
Trascorse le 48 ore di lievitazione, togliete l’impasto dal frigorifero e lasciatelo acclimatare per 1 h a temperatura ambiente. Noterete che in superficie si sono formate delle bolle, questo significa che lievitazione è avvenuta perfettamente (fig. 11).
Trasferite l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato, meglio se oliato, e procedete a effettuare un altro giro di pieghe stretch and fold, quindi pirlate fino a formare un panetto liscio e arrotondato (fig. 12 e 13).
Con l’aiuto di un tarocco, dividete l’impasto in tre panetti per ottenere 3 pinse piccole*** (fig. 14).
Ripiegateli su se stessi, pirlateli e copriteli con pellicola per alimenti. Fateli lievitare per c.a 2 h o fino al raddoppio del loro volume, quindi disponete il primo panetto in una teglia rivestita con carta da forno e spolverizzata con poca farina, e con le mani oliate allargatelo dando la classica forma ovale (fig. 15).
Fate lievitare un’ultima volta per 30′ o 1 h. Oliate la superficie e farcite a piacere (fig. 16).
Fate cuocere in forno preriscaldato a 220°C in modalità statica per 15′ o fino a leggera doratura. Spegnete e sfornate.
Io ho aggiunto mozzarella fior di latte, pesto di baccelli di fave, roselline di prosciutto crudo, olio, basilico ed erba cipollina fresca.
Anche semplice con olio e basilico o erba cipollina fresca è davvero deliziosa!
Servite subito. E voilà…la vostra pinsa romana fatta in casa è pronta per essere gustata!
Buon Appetito dalla Cucina di FeFè!
Conservazione
👉 Una volta pronta, la pinsa romana va consumata ancora calda sul momento per gustarla al meglio. Potrete tuttavia conservarla al massimo 1-2 giorni all’interno di un sacchetto per il pane ben sigillato, ovviamente senza alcun condimento.
Consigli
* E’ importante che l’acqua rimanente non venga aggiunta tutta in una volta ma poco alla volta. Per chi scegliesse di realizzare l’impasto a media idratazione, questa raccomandazione non serve. Basterà versare a filo l’acqua prevista come spiegato nella figura 2.
** Le pieghe stretch and fold, letteralmente stira e piega, e servono a dare struttura soprattutto agli impasti molto idratati e rinforzare la maglia glutinica, in modo da trattenere meglio i gas della lievitazione. Esse possono essere ripetute più volte a seconda di quello che si vuole ottenere.
*** Se lo desiderate, potrete dividere il panetto in due per ottenere due pinse belle grandi. Io ho preferito tre più piccole per condirle in tre modi diversi.
LA RUBRICA
Il Granaio–Baking time, é la rubrica che ogni primo e terzo giovedì del mese propone un paniere ricco di incredibili ed irresistibili idee, tante ricette che potrete andare a vedere, visitando le pagine ufficiali di Facebook, Instagram e anche Pinterest
Se siete amanti della cucina come noi, vi invitiamo ad allacciarvi il grembiule e a replicare le nostre ricette! Se lo farete, non esitate a scriverci per consigli e suggerimenti, e a farci sapere se vi sono piaciute, mi raccomando! Adesso vi lascio alle altre interessanti e golose proposte delle mie brave colleghe:
Sabrina: Brioche al miele
Simona: Torta salata lievitata con prescinsêua, carciofi e aglio orsino
Dosi variate per porzioni
Hai fatto proprio un capolavoro, Federica, è invitante da matti! Bella dorata e alveolata, sembra davvero irresistibile, complimenti!
Ti ringrazio molto Zeudi ♥ In effetti mi ha regalato non poche soddisfazioni…in tutti i sensi! 😉
La pinsa, che bontà!
Più leggera rispetto al classico impasto della pizza, altrettanto spettacolare!
Conosco quel mix di farina, lo utilizzo anche io ed è fantastico!
Ottima la tua pinsa! Il sabato sera vengo a cena da te?😋😋
Ne sarei onorata cara Simo 😀😉😊
Davvero una meraviglia! E poi farcia di qualità ed essenziale, come piace a me!
Concordo sulla scelta della pinsa rispetto la pizza. Da settembre in poi la proverò, ora i forni stanno x andare in vacanza …
Eh si, il caldo è iniziato e direi parecchio, quindi a settembre fammi sapere cosa ne pensi mi raccomando!🥰😉