Giorno 8: la cerimonia del te e shabu-shabu

Dopo una settimana 100 km all’ora con una media di 15 km al giorno oggi, nell’ ultimo giorno a Tokyo, abbiamo deciso di prendercela con più calma così abbiamo iniziato la giornata con la cerimonia del te: molto suggestiva, con 10 minuti di spiegazione in giapponese da una anziana signora in kimono che ci ha raccontato e mostrato la complicata cerimonia che veniva fatta per servire il te, macha accompagnato da un dolce a base di fagioli azuki e patate: molto buono. Cerimonia presso l’hotel “New Otani” che più che un hotel sembra una città nella città..😲con ristoranti, boutique, bar… Uno dei pochi luoghi dove si riesce ancora a fare la cerimonia del te (1000 yen a persona).

Cerimonia del tè al New Otani Hotel di Tokyo

Subito dopo ci siamo recati al ristorante “Maisen” dove finalmente siamo riusciti a mangiare il tonkatsu, ovvero la cotoletta impanata e servita insieme a del riso, alla zuppa e nel nostro caso anche a sushi e sashimi: eccezionale il ristorante che era un vecchio bagno pubblico, molto conosciuto tra i turisti e decisamente di alto livello sebbene il costo sia stato relativamente basso.

Tonkatsu al ristorante Maisen

Il resto del pomeriggio lo abbiamo dediato allo shopping, per le vie di Shibuya e e poi ci siamo recati al caffè dei gatti, uno dei tanti della zona, “Cat cafè Mocha” dove i poveri animali sono veramente stanchi di essere costantemente toccati e accarezzati infatti sono abbastanza scostanti; il costo è di 500 ¥ ogni 10 minuti (bevanda self service inclusa), un oasi di pace e tranquillità che i giapponesi che più che altro lo utilizzano per prendersi una pausa dal caos cittadino, all’interno infatti c’è Free Wii fi, poltrone relax e fumetti:  una particolarità che andava vista!

Qualche altra stranezza che ci ha colpito di Tokyo:

-all’esterno ci sono le aree fumatori unico luogo dove i giapoonesi possono fumare e gettare le cicche e di sigaretta nell’apposito portacenere e non sporcare altrove, però se entri dentro i locali si può fumare;

-le ragazze hanno quasi tutte le gambe storte con le ginocchia X e oltre a vestirsi piuttosto male, come ci vestivamo noi più o meno negli anni ’80, se vanno di coppia si vestono uguali come fossero gemelle anche se sono solo  amiche;

– i giapponesi in generale sono molto silenziosi, ma all’interno dei grandi magazzini, per pubblicizzare  il negozio, le ragazze urlano con una voce estremamente acuta che ti trapana il cervello come  fossero al mercato del  pesce.

– Le biciclette passano sui marciapiedi, anziché sulla strada, che sono divisi in due:  una parte  per pedoni e l’ altra per le biciclette:

-gli uffici cambio sono un po’ ovunque  e sono aperti dalle 10 del mattino alle 10 di sera, ma i luoghi migliori per cambiare sono i karaoke: c’è una macchina  che cambia la valuta  e sono aperti 24 ore su 24.

Ci sarebbero tante altre stranezze da raccontare, ma queste sono quelle che ci hanno colpito di più…

Stasera Shabu Shabu “all you can eat” a Shibuya …che mangiata!!! Per 120 minuti, con una quota fissa circa 25 euro si puoi ordinare ad oltranza attraverso un tablet tutto quello che vuoi intingere nel brodo dentro il nabe davanti a te, dalla carne, alle verdure, al tofu, ai noodles, puoi aggiungere salmone crudo, carne in carpaccio, chips di verdure, gyoza.. Insomma un vero e proprio “all you can eat” (dolce incluso) come abbiamo anche noi..ma molto meglioi!!!

Shabu shabu: il nabe
Shabu shabu ‘”all you can eat”

Si conclude così (degnamente!) la mia prima esperienza con la cucina giapponese!!

Appuntamento, domani, in aeroporto!

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.