Abbiamo poi raggiunto lo splendido giardino Hama-rikyu Onshi-teien (ingresso 300 yen) che è ciò che rimane di uno dei palazzi dello shogun: di una bellezza veramente disarmante con alberi curatissimi alcuni centenari e un vasto laghetto che ospita al centro una casa da te, è stato come fare un salto indietro nel Giappone dell’epoca shogun.
Abbiamo poi trascorso il resto della mattinata nel quartiere raffinato di Ginza con un centro alla moda fatto di grandi firme e gallerie d’arte e anche il famoso teatro kabuki dove vanno in scena gli spettacoli tradizionali e subito dopo, attraverso la monorotaia, ci siamo diretti a Odaiba che è una sorta di isola artificiale dove ci sono solo ed esclusivamente centri commerciale (simili ai nostri) e grandi palazzi con uffici, business hotel e anche televisioni e inoltre il terminal delle Crociere . Lì abbiamo pranzato in uno dei ristoranti dei centri commerciali che, a differenza che da noi, non si tratta solo di catene fast food, ma soprattutto di ristorantni tipici, abbiamo infatti mangiato i soba, questa volta: zaru soba e bukkake soba ovvero con taglioli freddi e servizi nel cestino di bamboo (zaru) che vanno poi intinti nel brodo men-tsuyu freddo, il piatto era accompagnato da tempura, e da tamagoyaki. Il mio piatto (bukkake soba, servita con i vari condimenti sparsi sopra) era servito insieme a delle focaccine di riso fritte e all’uovo: a parte la difficoltà di arrotolare i soba con le bacchette dentro una cucchiaio di legno per il resto posso dire che erano buoni, sebbene la versione calda nel brodo è decisamente meglio . Tempura invece eccezionale: leggera e molto gustosa così come il tamagoyaki che è una specie di lunga frittata morbida. Stefano ha assaggiato anche i shochu un distillato della patata e dell’orzo che va bevuto con acqua calda o the, oppure con acqua e ghiaccio come fosse un cocktail.
A Odaiba la vera bellezza sta nel vedere lo skyline di Tokyo e il grande e lungo ponte Rainbow che di notte si colora dei colori dell’arcobaleno.. ricorda vagamente il ponte di Brooklyn motivo per cui, proprio accanto a uno dei centri commerciali, c’è una riproduzione della Statua della Libertà super fotografata!
Odaiba e Ginza rappresentano al meglio le contraddizioni tipiche dei giapponesi e del Giappone che racchiudono in sé sia un grande attaccamento alla tradizione (vedi vicoli mercato del pesce) con l’apertura all’innovazione, perché quando scendi dalla monorotaia e ti ritrovi Odia ti sembra di viaggiare nel futuro e ogni palazzo ti lascia senza fiato!
Serata tipicamente giapponese con un grande classico… Il teppanyaky, e per la prima volta per noi nella sua patria di nascita: “Teppanyaky ten” a Shibuya (secondo piano).
Al bancone, davanti a due giovani maestri, abbiamo scelto set menu kaiseki chiamato Abalone con 8 portate: insalata di granchio, nori-temaky (ovvero sushi di riccio di mare su alga Nori), okonomiaki di agnello e dal teppan abalone grigliato, fois gras (da urlo!), bistecca di wagyu, riso saltato e piccolo dessert, prezzo: 5840 yen a testa che con bevande è diventata un totale di 115 euro, ma le materie prime erano davvero eccezionali!! I kaiseki sono infatti i menù con piccole portate di alta qualità.
https://youtu.be/JYnWUcy9dpk