CONIGLIO ARROSTO IN TEGAME

 
Il coniglio arrosto in tegame è uno dei piatti tipici domenicali della mia famiglia. Lo faceva prima mia nonna, poi mia mamma e adesso anche io! In realtà è un secondo piatto che si può preparare tutti i giorni, ma per me rimarrà sempre uno dei piatti della domenica di quando ero bambina!
 
Di solito quando si parla di arrosto si intende una cottura al forno, e sinceramente non so perchè questo piatto si chiama così… in casa mia è sempre stato questo il suo nome. A dirla tutta il nome vero sarebbe arrosto morto. Questo non deriva dall’animale ma proprio dal fatto penso che si cucini in padella…. quindi se sentirete parlare di arrosto morto non vi stupite! E’ molto comodo perchè per cucinarlo si sporca una sola padella ed il suo sapore è eccezionale! Un piatto gustoso e saporito che si prepara con pochi ingredienti!
 
 
 
coniglio_arrosto_cucinalaura

 
INGREDIENTI (per 4 – 6 persone):
 
– 1 coniglio intero
– 4 spicchi di aglio
– 6 foglie di salvia
– olio evo q.b.
– mezzo bicchiere di vino rosso
– sale fino q.b.
– pepe nero q.b.  
 
 
In una ampia casseruola mettete poco olio, gli spicchi di aglio interi, le foglie di salvia e il coniglio tagliato a pezzi. Regolate di sale e di pepe.
 
Lasciate cuocere a fuoco moderato coperto per circa 30 – 40 minuti girandolo di tanto in tanto. Il coniglio dopo questo tempo risulterà cotto ma ancora di colore chiaro, non arrosolato.
 
A questo punto bagnate con il vino rosso e fatelo sfumare a fuoco alto, sempre mescolando ogni tanto. Quando il vino sarà evaporato la carne sarà colorita e arrosolata. Nel fondo del tegame non ci sarà molto sughetto di cottura perchè cuocendolo in questo modo rimane abbastanza asciutto.
 
Quando è pronto mettetelo nel vassoio da portata e servite caldo.
 
 
 
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5 Risposte a “CONIGLIO ARROSTO IN TEGAME”

  1. ciao laura,
    mi chiamo patrizia, sono di genova e da anni seguo G:Z. , complimenti per il tuo blog e’ molto accogliente, il tuo coniglio lo provero’ anche da noi si cucina il coniglio (pranzo della domenica) ma aggiungiamo capperi e olive taggiasche e pinol. domani provero’ il tuo un saluto.

    1. ciao Patrizia!! 🙂 mi fa piacere che tu sia un’affezionata di GZ e che ti piaccia il mio blog, spero troverai tanti spunti! la tua versione è molto interessante devo provarla… tu se lo fai fammi sapere cosa ne pensi. un bacione 😀

  2. Anche io lo preparo così ma con il vino bianco, allungando il fondo con brodo se asciuga troppo.
    L’arrosto si chiama morto quando sta fermo nel tegame durante la cottura, a differenza del girarrosto che si muove.

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