Natale 2014… Auguri a tutti!!!

Il Natale è arrivato, Santo Natale per tutti coloro che lo vivono con il cuore nello spirito più autentico , interiore e con la propensione verso il prossimo in un momento difficile per tanti, mettendo in secondo piano l’aspetto consumistico ed edonistico.
Lascio ad ognuno di noi di vivere questo periodo secondo le proprie sensibilità, credo religioso e attitudine umana, dedicandomi ad argomenti propri di questo mio spazio, sicuramente più frivoli e laici ma comunque gradevoli, che contemplano l’affascinante mondo dell’enogastronomia.

Natale 2014… Auguri a tutti!!!

Natale

Vorrei introdurre l’argomento proponendo un ipotetico menù del giorno di Natale, senza però descrivere o proporre piatti, ma limitandomi ad offrire spunti e consigli unicamente scrivendo, non tanto di etichette specifiche, ma tipologie di vino, sicuramente particolari e pregevoli.
Si parte dal vino da servire come aperitivo, qui l’imbarazzo della scelta è concreto, sicuramente le bollicine predominano, la struttura e personalità del metodo classico, proprio di Franciacorta e Trento doc, nelle diverse tipologie in ragione dello zucchero residuo, non dimenticando le Roi Champagne, degli amici d’oltralpe.
Va bè qui ho puntato in alto! Mi piace vincere facile! 😉
Impossibile non citarlo anche se è giusto e doveroso valorizzare produzioni nazionali, peraltro di qualità eccelsa, anche se sarebbe più indicato proporlo in concomitanza del brindisi di mezzanotte a S. Silvestro, che saluterà l’anno nuovo.
Con le bollicine, le possibilità di abbinamento con il cibo sono molteplici, dai classici salumi a fette, alle ostriche o preparazioni di pesce, al Grana o Parmigiano Reggiano o stuzzichini vari, preludio sfizioso ai piatti che seguiranno a cena, solleticando il palato.
Come vino successivo proporrei un bianco, fermo, dell’ultima annata, fruttato, con una buona sapidità e acidità, una punta di dolcezza, solo acciaio, ovvero un Lugana, possibilmente di una piccola cantina, non togliendo niente ai grandi nomi, da abbinare a pasta o riso preparati con condimenti che per caratteristiche sposino questo vino delizioso ed apprezzato.
Secondo piatto, un vino rosso, morbido e avvolgente, legno, dolcezza di vaniglia, frutta rossa, marasche e pepe, tannino levigato e rotondo, almeno sei anni di età, in questo caso uno Sforzato di Valtellina, frutto del nebbiolo lombardo, denominato in zona di produzione Chiavennasca. Un classico, a mio giudizio, che non deve mancare sulle tavole nelle ricorrenze importanti. E’ d’obbligo una preparazione a base di carne rossa con una buona succulenza e sapidità con buona struttura e aromaticità.
Arrivati al dolce, un vino fresco, giallo paglierino, annata 2013, bollicine nella coppa in un aureola ordinata, morbide e persistenti , profumo delicato, dolcezza non stucchevole, alcolicità moderata e piacevolezza al palato, Moscato d’Asti, semplice e immediato, con dolci della tradizione a pasta lievitata.
Terminata la cena il vino dovrebbe essere particolare, importante, che induca la meditazione e la pace dell’anima, da degustare lentamente senza accostamenti , Pedro Ximenez, prodotto a Jerez de la Frontera in Andalusia la regione più calda e a sud della Spagna, assemblato con il metodo Solera almeno 25 anni.
Questo metodo nato a metà del 1800 consiste nel poter aggiungere al vino, già tenuto nelle botti, dell’altro vino nuovo per garantire la continuità del Flor, uno strato di lieviti che si origina grazie al clima particolare della regione, che isolano il vino dal contatto con l’ossigeno conferendo un gusto particolare e unico. Si preleva quindi circa un terzo di vino dalle botti più vecchie mentre a caduta si spillerà dalle botti soprastanti lo stesso quantitativo di vino estratto fini ad arrivare all’ultima botte sopra la criadera (catasta di botti) che verrà riempita con vino nuovo. In questo modo si raggiunge nel tempo una complessità e struttura che rendono il PX un vino rinomato.
Bianco liquoroso, colore mogano scuro, sentori di fichi secchi datteri, uva passa, ma anche caffè, tabacco, prugne, tè e tanti altri aromi.
In bocca fichi secchi e uva passa, dolcezza elevata, 500 g/L , alcolicità importante da 15 a 17° secondo la tipologia.
Dolcezza e avvolgenza, una notevole complessità gusto-olfattivo, rendono l’assaggio una esperienza sensoriale.
Ho proposto alcune tipologie di vini, senza indicare etichette e cantine, starà a chi vorrà seguire questa scaletta divertirsi nel trovare i giusti abbinamenti per esaltare il connubio vino e cibo. 🙂
E’ gradita occasione per augurare un sereno Natale in compagnia di chi ci vuole bene. Buon appetito!
Auguri.

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