Tradizione napoletana. Spaghetti alla puveriello.
Quando preparo un piatto specialmente quelli della nostre tradizione Napoletana e Campana mi pongo una domanda “Quando sono stati inventati, e a quali eventi sono abbinati?” E cosi leggo articoli su articoli, altre informazioni sono quelle dei nostri ricordi d’infanzia o da persone che hanno vissuto il dopoguerra e la conoscono bene per avere patito la fame.. Nella tradizione napoletana, alcune pietanze tipiche , oltre ai piatti realizzati con pochissimi ingredienti senza mai tralasciare il gusto sovente rappresentano la Napoli di un tempo.
La mancanza nel dopoguerra di alcuni ingredienti fece si che in molte famiglie napoletane ci si arrangiava con quello che si trovava. Gli spaghetti alla puveriello (spaghetti del povero) con la loro semplicità e “povertà” di ingredienti, rappresentano a pieno titolo le tribolazioni della fine della guerra, nella Tradizione napoletana. Spaghetti alla puveriello spesse volte la chiamavamo ” la carbonara dei poveri” ma di carbonare neanche l’ombra visto che l’uovo e fritto e chi poteva permetterselo usava il pecorino. Ma dobbiamo anche dire che questo semplicissimo piatto a sfamato tante persone per il suo bassissimo costo. ed era anche molto veloce da preparare.

- DifficoltàBassa
- CostoMolto economico
- Tempo di preparazione5 Minuti
- Tempo di cottura25 Minuti
- Porzioni4 persone
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 350 gSpaghetti
- 4Uova
- 100 gPecorino romano
- q.b.Pepe
- q.b.Olio di oliva
- q.b.Sale
Preparazione
Tradizione napoletana. Spaghetti alla puveriello.
Iniziamo con la preparazione classica tramandataci dai nostri nonni. Mentre gli spaghetti cuciono (01) in un padellino preparo l’uovo a occhio di bue (02), cercando di non fare cuocere troppo il rosso dell’uovo. Una volta scolata la pasta al dente, metto una porzione in ogni piatto e ci aggiungo l’uovo, il pepe e una generosa manciata di pecorino romano (03).
Questa invece la versione modificata da me. Dopo avere scolato la pasta aggiungo un filo di olio per non farla attaccare. Prendo una porzione e la sistemo in una padellina (04). Al centro come fosse un nido lascio lo spazio per versarci l’uovo, aggiusto di sale e unisco il formaggio e il pepe (05). Quando la pasta incomincerà a sfrigolare l’amalgamo tutta e la servo con altro formaggio (06).
Due procedure che non si escludono a vicenda anche perchè sono tutte e due buonissime. In leggero vantaggio la seconda rende gli spaghetti un pelino croccanti e ben amalgamati con l’uovo. Buon Appetito e alla prossima ricetta.
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