Castagnole con ricotta e succo di arancia.
Dolci belle e profumate. Cosa sono? Le castagnole! Il nome, deriva dal frutto del castagno, e lo si ritrova facilmente nei ricettari del Seicento dei D’Angiò e anche in quelli degli inizi del Settecento dei Farnese.
Una vera delizia per grandi e piccini servite nelle grandi corte del passato, le mangiavano dalle feste Natalizie a tutto il periodo Carnevalesco fino alle Sacre Ceneri.
Un dolce Carnevalesco quindi! Semplice e con tante varianti che cambiano di regione in regione. Nel Settecento negli archivi di Stato di Viterbo e stato rinvenuto un manoscritto in cui sono descritte ben quattro ricette delle castagnole e la cosa curiosa e che già nel Settecento si pensava di rendere i dolci più salutari e leggeri cuocendoli al forno. Infatti una di essa e per la cottura in forno.
Le castagnole si possono farcire con ricotta, crema pasticcera, cioccolata, e tante altre cose, perfino formaggi. Ma la base resta da anni sempre la stessa:
Uova, zucchero, farina e burro e dopo averli impastati e lavorati come palline non più grandi di una noce vengono fritte in olio bollente.
Invece quella che propongo oggi sono le castagnole con ricotta e succo di arancia. Essendo stata la mia prima ricetta la preferisco più delle altre.
Video ricetta del giorno
- DifficoltàBassa
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione15 Minuti
- Tempo di riposo30 Minuti
- Tempo di cottura15 Minuti
- Porzioni35 Castagnole
- Metodo di cotturaFrittura
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 250 gFarina
- 2Uova medie
- 150 gRicotta di pecora
- 80 gZucchero semolato (Poi altri 100 g per la copertura)
- 2 cucchiainiLievito in polvere per dolci
- 1 cucchiaioSucco o liquore di arancia
- 1Buccia grattugiata di arancia
- 1 pizzicoSale
- q.b.Olio di Arachide
Preparazione
In una ciotola capiente rendo cremosa la ricotta con la buccia grattugiata di arancia e lo zucchero (01). Aggiungo le uova e do una prima mescolata (02). Fatto questo inserisco la farina, il succo di arancia,il lievito e il sale (03).
Ora amalgamo bene il tutto, lavorandolo per qualche minuto (04). Lo metto in una ciotola coperto a riposare per circa mezzora (05). Trascorso il tempo di riposo, lo metto sul tavolo da lavoro e divido l’impasto in pezzi non più grande di una noce (06).
Con i pezzi pronti formo delle palline (07) che metto a friggere nell’olio portato a 170°, rigirandole spesso con un mestolo forato (08). Non appena diventano dorate le trasferisco sulla carta assorbente per asciugare l’olio in eccesso e appena tiepide le arrotolo nello zucchero e le servo (09).
Pro-va-te-le. Di solito le classiche castagnole devono venire mangiate il giorno stesso, mentre queste anche dopo due giorni sono ancora morbide. Buon Appetito e alla prossima ricetta.