Uovo in camicia con spinaci

uovo in camicia
Non amo tantissimo le uova, se non quelle di mio nonno :). Ma stando lontana da casa ho dovuto accontermi scegliendo la massima qualità e imparando a leggere quel codice odioso che troviamo sul guscio. Io prendo le biologiche che dovrebbero provenire da galline allevate all’aperto con mangimi naturali.
Le categorie delle uova sono A (freschissime) e B (per la produzione industriale) inoltre troviamo i codici: 0 (biologico), 1 (all’aperto), 2 (a terra), 3 (in gabbia). L’etichetta codice ad es. 2 IT 001 MI 041: 2 indica il metodo di allevamento delle galline ovaiole (a terra); IT Italia, lo Stato di produzione; 001 è il codice Istat del comune dell’allevamento; MI sigla della provincia dell’allevamenro; 036 è il codice identificativo del singolo allevamento di produzione. Se avete altre domande non esitate :).

INGREDIENTI
– uova
– aceto bianco
– acqua e sale
– spinaci freschi
– parmigiano
– latte
– olio evo

PROCEDIMENTO
Prima di preparare il nostro uovo in camicia prepariamo il contorno su cui adagiarlo. Dopo aver lavato per bene le foglie di spinaci le bollite in acqua salata, poi scolatele e versatele in una padella antiaderente con un po’ di latte e del parmigiano.
Per il nostro uovo in camicia ci servirà una pentola alta e abbastanza larga dove versare dell’aceto appena bolle. Aiutandovi con un cucchiaio creare un vortice e versare dentro l’uovo che spaccherete al momento o prima, dipende dalla vostra abilità. Pochi minuti di cottura e tiratelo su aiutandovi con una schiumarola. Controllate che il latte sia amalgamato bene con spinaci e formaggio e impiattate adagiandovi su l’uovo. Aggiungete un po’ di olio evo e un pizzico di sale e.. voilà pochi minuti e a tavola :)..

Pubblicato da lalucanaincucina

Mi chiamo Antonella e sono una lucana puro sangue appassionata da sempre di cucina. Mi piace mangiare bene, bere bene e viaggiare. Vivo da anni in Toscana e la mia terra vive nei mie piatti facendosi conoscere. E negli animi curiosi si insinua la curiosità per la bellezza di una regione sconosciuta e per quelle tradizioni che ancora sono radicate.