Fufu: il piatto africano che tutti vogliono provare! Ricetta originale ghanese

Il fufu è una tipica pietanza africana (del Ghana) divenuta famosa anche nel nostro Paese per via di alcuni video virali sui social media che ne hanno pubblicizzato la preparazione e l’esistenza, innescando grande curiosità nelle persone. Sarà capitato anche a voi, probabilmente, di vedere qualche video in cui ragazzi o ragazze africane degustano la pietanza rigorosamente con le mani e con il sorriso sulle labbra. In effetti è uno dei piatti preferiti di moltissimi giovani africani e super popolare.

Dopo averlo preparato personalmente e assaggiato, possiamo confermarvi che non è affatto male a livello di gusto e consistenza, sicuramente da provare! E se volete rifarlo a casa siete capitate sull’articolo giusto! Nelle prossime righe vi mostreremo infatti tutti i passaggi necessari per ottenere un corretto fufu fatto in casa. Ma prima, scopriamo qualche dettaglio in più sul piatto.

Tipicamente viene realizzato con 2 soli ingredienti: tapioca e platano, pestati in un mortaio (woduro) con un pestello di legno (woma), ridotti in poltiglia e uniti insieme a creare un composto morbido e appiccicoso, il tutto accostato ad uno stufato di carne (noi abbiamo scelto di preparare il nkatenkwan, zuppa d’arachidi) per accompagnamento.

In tutta l’Africa è possibile trovare diverse varianti di Fufu. In alcune aree viene infatti preparato con farina di manioca, o farina di platani, o yam, o semola, o farina di mais, oppure anche purè di banane. In particolare, per il fufu di yam (o igname) è opportuno assicurarsi che il tubero utilizzato sia effettivamente yam (polpa bianca e buccia marrone) e non una patata dolce, siccome come spesso vengono confusi.

Noi abbiamo cercato di mostrarvi una preparazione tra le più classiche e fattibili. Con alcuni accorgimenti durante la preparazione è inoltre possibile modificare la viscosità dell’impasto a proprio piacimento, lavorando sui minuti di cottura e l’aggiunta o meno di acqua.

Detto ciò, vediamo ora che ingredienti utilizzare, quali strumenti adoperare e tutti i passaggi per la realizzazione del piatto!

fufu
  • DifficoltàMedia
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione1 Ora 30 Minuti
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni4 persone
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaAfricana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Passaggi Fufu

Prima di iniziare a preparare il nostro fufu fatto in casa, è necessario assicurarsi di avere a disposizione i 2 giusti ingredienti che lo compongono (almeno per la nostra versione). Cioè la manioca fresca (varietà dolce) e i platani (con la buccia verde). Questi due ingredienti non sono facilmente reperibili nei comuni supermercati ma è necessario acquistarli nei negozi etnici specializzati nella vendita di prodotti africani o sud-americani.

Nonostante ciò, assicuratevi che la manioca che andrete ad acquistare sia identica a quella che vedete in foto, cioè che sia rivestita da una corteccia rugosa di colore marrone, anzichè da una corteccia liscia di colore marrone chiaro.

Questo è molto importante perché la manioca amara, a differenza di quella dolce, contiene all’interno della polpa (di colore rossastro) la linamarina, un glucoside cianogenico che una volta ingerito, attraverso una serie di trasformazioni chimiche, arriva a produrre cianuro e acetone nell’intestino, sostante insomma altamente tossiche per il nostro organismo. Dunque, per “rimuovere” questo pericolo, qualora decideste di usare una manioca amara, vi servirà cuocerla in acqua bollente per molto più tempo rispetto alla nostra preparazione. Ecco perchè vi consigliamo quindi di adoperare una manioca dolce.

tapioca e platano

Detto ciò, procediamo con la preparazione del fufu. Tagliamo orizzontalmente le estremità della manioca e successivamente tagliamola a tronchetti di circa 5cm di spessore, in modo tale di ottenere 4 pezzi simili.

Dopodiché, sempre con un coltelo, andiamo a togliere la corteccia o buccia (anch’essa contenente sostante tossiche, in particolare una maniotossina che libera acido cianidrico) dai pezzi di manioca. Oltre a ciò, ricordiamoci di togliere anche il fascio di colore bianco scuro, compreso tra la polpa bianca e la buccia, poiché risulta duro. Una volta tolte le parti in eccesso, il colore della nostra manioca dovrà risultare completamente bianco. Quindi, se troverete dei filamenti, o più semplicemente delle parti nere all’interno, ricordatevi di rimuovere anch’esse, poiché non buone.

A questo punto dividiamo in 4 parti i nostri tronchetti di manioca e potremo notare che alle loro estremità, sarà presente un filamento duro di colore marroncino scuro.

Quindi, sempre con un coltello, rimuoviamo i filamenti dalle estremità dei nostri pezzi di manioca, poiché sempre troppo duri da mangiare.

Come ultimo passaggio, ai fini della nostra preparazione, non ci resta che tagliare in piccoli pezzi la manioca, in modo tale da poterla frullare facilmente. Bene, possiamo ora passare al prossimo ingrediente.

Prendiamo i nostri platani, priviamoli delle estremità con l’aiuto di un coltello, poi incidiamoli per il lungo sulla buccia e sbucciamoli con le mani. Dopodiché tagliamoli, sempre con un coltello, in piccoli pezzi, circa delle stesse dimensioni della mapioca.

Una volta puliti e tagliati i nostri ingredienti, prendiamo un frullatore potente, di grandi dimensioni e poniamo dentro i pezzetti di platano e manioca.

Quindi frulliamo il tutto aggiungendo acqua poco alla volta. Attenzione: non aggiungete troppa acqua e frullate fino ad ottenere un composto cremoso, quindi non troppo liquido o altrimenti, a seguire, non sarà possibile creare il fufu.
La consistenza dovrà essere simile a quella del purè. Una volta finito di frullare il tutto dovremo aver ottenuto un composto dal peso di circa 1,1kg. Adesso se non volete creare un fufu troppo grande a livello di dimensioni e non rischiare di avere difficoltà nella lavorazione, vi consigliamo di dividere il composto in due parti uguali, in modo tale da ottenere così due fufu più piccoli (che possano stare all’interno di un piatto dalle dimensioni standard).

Quindi prendiamo la nostra prima metà di composto e poniamolo all’interno di un pentolino antiaderente. Dopodiché accendiamo la fiamma e cuociamolo per 5 minuti a fuoco medio, girando in continuazione con un cucchiaio antiaderente (o di legno) per non creare grumi.

Continuiamo a girare fino a quando vedremo che il composto inizierà a prendere una consistenza più compatta e inizierà ad attaccarsi al cucchiaio.

Trascorsi i 5 minuti di cottura, abbassiamo un po’ la fiamma, stacchiamo il composto dal cucchiaio e dai bordi del pentolino e raggruppiamo il tutto sul fondo della pentola. Poi aggiungiamo un goccio d’acqua sui bordi del fufu (senza esagerare) in modo tale da non farlo attaccare al pentolino. Quindi lasciamolo cuocere, senza girarlo, per altri 3 minuti circa.

Dopo i 3 minuti di cottura, giriamo il fufu sull’altro lato, aggiungiamo sempre un goccio d’acqua per evitare di farlo attaccare e lasciamolo cuocere per altri 3 minuti circa.

Trascorsi anche questi ultimi minuti di cottura, giriamo energicamente con il cucchiaio il nostro fufu, fino a quando risulterà bello compatto, privo di grumi e avrà assorbito tutta l’acqua in eccesso.

A questo punto, il nostro fufu potrà considerarsi quasi pronto. Quindi versiamolo in un piatto fondo (o ancora meglio in un piatto di terracotta) e aspettiamo che si intiepidisca un attimo.

tapioca e platano pronti

Appena riusciremo a toccarlo senza scottarci, bagniamoci le mani con un po’ d’acqua e lavoriamo il nostro fufu fino ad ottenere un composto liscio e compatto.

Possiamo servire il nostro fufu ponendoci sopra un po’ d’erba cipollina (tagliata in piccoli pezzi) e mangiarlo con uno stufato o zuppa a nostro piacimento.

Come già detto nell’introduzione, noi abbiamo deciso di accompagnare al fufu una zuppa d’arachidi e carne tipica del Ghana e fatta in casa (nkatenkwan), ad ogni modo potrete provare qualsiasi tipo di variante esistente. Buona degustazione!

fufu

Fufu africano

Una vera istituzione per l’Africa Occidentale! Il piatto è spesso servito con zuppe liquide (nkwan), abenkwan (zuppa di noci di palma), zuppe leggere (nkrakra nkwan) e nkatenkwan (zuppa d’arachidi) che noi abbiamo fatto per 8 persone, dunque vi consigliamo di dimezzare le dosi rispetto alla nostra preparazione, per servirla con il fufu descritto in questa ricetta.

Che dire di più, ci auguriamo di essere stati chiari e di avervi fornito tutte le informazioni necessarie alla realizzazione casalinga del fufu africano. Se siete curiosi, vi invitiamo a provare la ricetta e a farci sapere con un commento qui sotto all’interno del blog se sarà di vostro gradimento. Alla prossima ricetta!

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