La mia scarola riccia alla napoletana.
Un classico della cucina napoletana “povera”.
Non dimentichiamoci che una volta i napoletani venivano chiamati “mangia foglie”.
E alcuni di questi piatti sono arrivati indenni fino ai giorni nostri, questo cosa potrebbe insegnarci…???
Che la cucina semplice e veloce e sempre la piu buona? Ma questo lo sappiamo da sempre ed oggi non a caso i grandi chef li stanno rivalutando.
Io direi invece che sono proprio buonissimi questi piatti. Un secondo a tutti gli effetti anche se molti lo ritengono un contorno.
Ma scusate…!!! Se aggiungo come tradizione napoletana vuole la salsiccia non e un secondo piatto da leccarsi i baffi ???
Per me e sempre un secondo anche da solo accompagnato da fette di pane ancora calde. E vogliamo parlare di quella sua vena amarognola mitigata dal sapore dell’uva passa e la granella di nocciole e pinoli….??? Accompagnatelo da un buon bicchiere di vino novello fatto in questi giorni che con la sua vena dolciastra che ancora la fa da padrone lasciando a breve solo la gradazione alcolica e poi ne parleremo….
Forse sta anche qui il segreto di questi piatti che ancora oggi sono sulle nostre tavole di noi napoletani.
Ingredienti
- 1scarole riccia (Bell’abbondante o due medie.)
- 2filetti di alici dissalate
- 50 gdi olive nere di Gaeta
- 2 spicchid’aglio
- 1 cucchiaio da tavolamisto nocciole e pinoli
- 4 cucchiaidi olio di oliva
- 1 cucchiaiodi uva sultanina
- q.b.di sale
- 1 pizzicodi peperoncino
- 1 cucchiainodi capperi sotto sale
Preparazione
Per questa La mia scarola riccia alla napoletana. Ho mondato la scarola riccia (01)togliendo le foglie esterne piu coriacee che utilizzeremo scaldate per qualche altra ricetta. In una capiente padella faccio imbiondire l’aglio insieme al peperoncino e alla granella di nocciole e pinoli (02). Lascio insaporire e prima che l’aglio si brucia aggiungo le olive, i filetti di alici dissalate e i capperi e faccio insaporire il tutto (03).
Appena le alici saranno disfatte aggiungo la scarola riccia (04) e la lascio appassire per qualche minuto, quando e quasi cotta aggiungo l’uva passa (05) e porto a termine la cottura aggiustando di sale . Servo su crostini di pane casareccio (06).
Un classico della cucina povera napoletana. A chi non piace…??? Buon Appetito e alla prossima e succulenta ricetta.
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