Casatiello napoletano e la sua storia.

Casatiello napoletano e la sua storia.

 Il casatiello napoletano è una preparazione tipicamente dell’area napoletana questo e risaputo. Molti a volte lo confondo con il “Tortano” altro simbolo dell’abbondanza e della ricchezza, tutte e due vengono preparati a Pasqua. Potremmo dire ” il ricco e il povero”. Oggi invece parliamo del casatiello napoletano bello e ricco di ingredienti, immancabile il salame napoletano e cicoli, arricchito da uova sode, pecorino grattugiato, pancetta e  provolone piccante della zona vesuviana.


Le origini del casatiello sono antichissime basti pensare che già nel 1600 Nella celeberrima commedia teatrale “La gatta cenerentola” di Giovanbattista Basile veniva menzionato insieme ai “maccaruni”. In un passaggio della commedia. Il sovrano ordina allo scrivano di preparare un editto in cui obbligava tutte le donne del reame a partecipare al banchetto a corte in cui citava ” ci saranno anche tante pastiere e casatielli.

Ma in epoca Greco/Romana si scrive di pagnotte di pane ripiene di formaggio per omaggiare le sacerdotesse di Cerere e festeggiare l’arrivo della primavera. Ora e facile pensare che sia nato anche molto prima del 1600. Ma da curioso che sono, non ho smesso di cercare e pare che finalmente ci sia un’indizio preciso. Ma questa e un’altra storia che vi racconterà appena ho verificato tutte le fonti.

Il casatiello così come il Tortano per le sue forme richiama la simbologia della Passione di Cristo, la sua forma tondeggiante e intrecciata richiama la corona di spine e le uova poste sull’impasto simbolo da sempre di rinascita vengono racchiuse in strisce di pasta a forma di croce a significare la passione, e dunque il mangiarlo assume un valore mistico e che ci aiuta a sollevarci dal dolore.

La cottura…!!!! Qui bisognerebbe aprire un capitolo a parte. Io per comodità la faccio nel forno di casa e devo dire che viene soffice e gustoso, però per chi ha la fortuna di avere un forno a legna, il sapore e tutt’altra cosa. Quindi anche la scelta del tipo di cottura gioca un ruolo determinante per avere un casatiello napoletano bello profumato e saporito.


Fin qui abbiamo raccontato del Casatiello napoletano e la sua storia. Ma ora seguitemi nella preparazione. La tradizione vuole che si prepari la sera del Venerdì Santo , si lasci lievitare per tutta la notte e solo il mattino seguente venga infornato..
Casatiello napoletano e la sua storia.

Video ricetta del giorno

  • DifficoltàAlta
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione7 Ore
  • Tempo di cottura1 Ora
  • Porzioni8 persone
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 600 gFarina 0
  • 300 mlAcqua
  • 15 gLievito di birra fresco
  • 200 gSugna
  • 50 gParmigiano reggiano
  • 50 gPecorino
  • 150 gProvolone piccante vesuviano
  • 200 gPancetta (tesa)
  • q.b.Pepe nero
  • 12 gSale
  • pizzichiFinocchietto selvatico
  • 1Manciata di cigoli

Preparazione

  1. Casatiello napoletano e la sua storia.

    Incominciamo con il mettere la farina a fontana sulla spianatoia con il lievito(1), aggiungiamo anche un pò di sugna  e un pò di acqua tiepida, impastiamo(2) e aggiungiamo altra acqua se serve. La lavorazione dell’impasto in questa fase e importante, quando più e lunga la lavorazione più soffice sarà il nostro casatiello napoletano. Quando l’impasto e bello elastico lo metteremo a lievitare per circa due ore(3) in forno spento a luce accesa..

  2. Mentre l’impasto lievita incomincio a preparare tutti gli ingredienti che mi occorrono per la farcitura(4), la stesura per rendere l’impasto bello sfoglioso e simile a quella della pasta sfoglia, al mio impasto gli hò dato tre “giri”, Stendo la pasta con le mani per non “stressare” l’impasto, spalmo un pò di sugna e aggiugo una bella manciata di pepe e i due tipi di formaggi grattuggiati insieme ai semi di finochietto selvatico, tra un giro e l’altro attendo una decina di minuti per fare rilassare il glutine in questa maniera si stenderà agevolmente senza il fastidioso “tira e molla”. Faccio il secondo “giro” stendendo solo la sugna sull’impasto,nell’ultimo “giro” distribuisco la pancetta, il provolone a dadini e una spolverata di pepe(5), ora l’arrotolo  e  gli dò la forma di una treccia(6).

  3. Casatiello napoletano.

    Adagio con cura la treccia in uno stampo per ciambella unto di sugna(7) e lo lascio lievitare, ci vorrà un bel pò visto che ora nell’impasto c’è la farcitura che rallenterà la lievitazione, quando sarà pronto lo spennello con un tuorlo d’uovo, ma prima ingabbio le uova con delle striscioline di pasta sulla superficia, lo inforno a 180° per circa un’ora e quando sarà bello dorato lo sforno(8). Lo possiamo mangiare caldo o freddo, l’importante e che sia il casatiello napoletano(9)..

  4. Casatiello napoletano e la sua storia. Gli appassionati del Casatiello napoletano storceranno il naso quando non vedranno nella lista degli ingredienti il salame napoletano. Che dire..!!! Preferisco la pancetta che con l’alta temperatura scioglierà il suo grasso rendendo ancora più soffice e saporito il nostro casatiello, Meglio mangiare il salame come accompagnamento ad una bella e profumata fetta. Buon Appetito e alla prossima ricetta.

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