Savoiardi della nonna

savoiardi della nonna
Tradizione lucana vuole che i giorni precedenti al Natale siano completamente dedicati ai dolci, da regalare e da gustare dopo pranzi e cene. Iniziamo con questi dolci tipici di un paesino lucano: Genzano di Lucania. La bontà di questi soffici savoiardi è unica. I miei nonni, ma anche io 🙂 usano inzupparli a fine pranzo in un bicchiere di Aglianico del Vulture. Un accostamento prelibato. Ma me li gustavo anche quando mia nonna me li faceva inzuppare nel latte 🙂 , quindi sono ottimi anche a colazione.
Per la conservazione utilizzate scatole chiuse di latta o contenitori in plastica.

INGREDIENTI
per circa 40 savoiardi
-500 gr farina 00
-20 gr ammoniaca per dolci
-125 gr strutto
-125 gr zucchero
-4 uova
-scorza grattugiata di 2 limoni
-un bicchiere di latte

PROCEDIMENTO
Grattugiate la buccia dei due limoni e subito dopo accendete il forno al massimo in modo tale che sia a temperatura per quando infornerete i savoiardi.
Ora sciogliete lo strutto, poi versate sulla spianatoia la farina e al centro unite la scorza di limone, le uova, lo zucchero e lo strutto. Sciogliete l’ammoniaca per dolci in un goccio di latte e iniziate a lavorare l’impasto aggiungendo il bicchiere di latte. Lavoratelo finché non risulti omogeneo dalla consistenza molto morbida e leggermente appiccicosa. Ora spolverate la spianatoia con dello zucchero adagiando un po’ di impasto con cui creerete, uno alla volta, dei cilindri che andrete ad appiattire e dividere in bastoncini di circa 8 cm. Foderate con carta forno le teglie e adagiate su i savoiardi distanti tra loro poiché in cottura si gonfieranno. Infornate alla max temperatura per 10/12 min stando attenti a non bruciarli. Io di solito li cuocio 6 min al penultimo binario e 6 al binario superiore. Ma come sapete dipende dal proprio forno 🙂 . Sfornate e fate raffreddare, i savoiardi saranno di una friabilità inimmaginabile 🙂 .

Pubblicato da lalucanaincucina

Mi chiamo Antonella e sono una lucana puro sangue appassionata da sempre di cucina. Mi piace mangiare bene, bere bene e viaggiare. Vivo da anni in Toscana e la mia terra vive nei mie piatti facendosi conoscere. E negli animi curiosi si insinua la curiosità per la bellezza di una regione sconosciuta e per quelle tradizioni che ancora sono radicate.