Spaghetti alla Faruk: curiosa ricetta storica. Ecco come prepararla

Avete mai sentito parlare degli spaghetti alla Faruk? Si dice siano stati inventati in provincia di Chieti da Narciso Bonetti, un ex chef del ristorante La Nave, in onore di un re d’Egitto da poco detronizzato, approdato nel suo ristorante per un pasto. La ricetta originale era composta più o meno così: spaghetti, mazzancolle sgusciate, panna da cucina, scampi, zafferano, peperoni, vino, aglio. Nel tempo ci sono state molte rielaborazioni del piatto, alcune un po’ troppo fantasiose con il pesce. Nelle rielaborazioni moderne della ricetta, lo zafferano è stato sostituito con il curry o la curcuma, rendendo quindi il gusto più intenso e il costo più modesto.

Negli anni ’80 è stato un primo piatto di spicco nella cucina abruzzese per poi andare a scomparire piano piano. Anche noi abbiamo provato a riprodurlo a modo nostro e ci ha piacevolmente colpito. Ecco quindi di seguito tutti i passaggi del nostro arrangiamento. Provatelo!

impiattamento spaghetti alla faruk
  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione45 Minuti
  • Tempo di cottura10 Minuti
  • Porzioni2 persone
  • Metodo di cotturaBollitura
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Passaggi Spaghetti alla Faruk

Per prima cosa, mettiamo a bollire sul fuoco una pentola piena d’acqua salata per cuocerci successivamente gli spaghetti. Nel frattempo, priviamo i gamberetti della testa e del carapace, poi, incidiamoli con un coltellino sul dorso e rimuoviamo le interiora.

Una volta puliti e sgusciati dovremo ottenere il peso netto indicato nel dosaggio, quindi, mettiamoli da parte. Adesso, mondiamo e tritiamo lo scalogno, poi, soffriggiamolo in una padella contenente olio Evo e burro precedentemente sciolto.

cipolla

Quando lo scalogno si sarà dorato, aggiungiamo nella padella i nostri gamberetti, alziamo di poco la fiamma e facciamoli rosolare su entrambi i lati finché risulteranno attorcigliati e dorati.

Dopodiché, sfumiamo i gamberetti con il Brandy. A questo punto abbassiamo la fiamma e lasciamo evaporare il Brandy. Poi, quando i gamberetti ne avranno assorbito il sapore, possiamo toglierli dalla padella e metterli da parte in un piatto.

Successivamente, aggiungiamo il succo di limone.

Adesso aggiungiamo la panna, mescoliamo per bene il tutto con un cucchiaio e cuociamo a fuoco basso per qualche secondo.

Nel frattempo, l’acqua che avevamo messo sul fuoco dovrebbe iniziare a bollire, quindi versiamoci dentro gli spaghetti alla chitarra, e girandoli di tanto in tanto, cuociamoli seguendo il tempo riportato sulla confezione.

spaghetti in acqua calda

Quando la panna risulterà amalgamata al resto degli ingredienti, aggiungiamo il curry.

Quindi mescoliamo per bene il tutto fino ad ottenere un composto giallo-ocra.

Poi, aggiungiamo anche la curcuma.

Dopodiché, aggiungiamo un po’ di sale, giriamo nuovamente il tutto e continuiamo a cuocere a fuoco basso.

Possiamo ora allungare il composto con un po’ d’acqua di cottura per evitare che gli spaghetti diventino asciutti o poveri di condimento una volta versati in padella. Infatti, a tal proposito, vi consigliamo di tenere da parte un intero bicchiere d’acqua di cottura per eventualmente “aggiustare” la cremosità del condimento a necessità.

Quando gli spaghetti risulteranno pronti, possiamo scolarli in uno scolapasta. Nel frattempo, aggiungiamo alla nostra crema, i gamberetti precedentemente cotti e messi da parte.

Dopodiché versiamo nella padella contenente la crema anche i nostri spaghetti e giriamo per bene il tutto. Quindi, aggiungendo poco alla volta un po’ di acqua di cottura che avremo messo da parte, diamo ai nostri spaghetti la giusta cremosità. Attenzione sempre a non esagerare o il condimento potrebbe risultare alla fine troppo liquido e allo stesso tempo troppo salato, quindi assaggiate di volta in volta.

Bene, non ci resta che impiattare distribuendo omogeneamente nei piatti i nostri spaghetti, creando dei nidi con pinza e mestolo.

Qualora fosse di vostro gradimento, potrete aggiungere un pizzico di pepe finale. Ci siamo, decoriamo con due foglie di erba cipollina incrociate e il piatto è pronto. Buon appetito!

spaghetti alla faruk ricetta

Spaghetti alla Faruk – consigli

In questa breve sezione vi diamo alcuni piccoli ma interessanti consigli a proposito della ricetta. A partire dagli ingredienti: a vostra preferenza, infatti, al posto dei gamberetti, potrete utilizzare altri crostacei o frutti di mare.

Inoltre, se vorrete e avrete tempo, potrete creare, con i gusci dei gamberetti, una bisque e aggiungere qualche mestolo di quest’ultima nel condimento per i nostri spaghetti alla Faruk. Insomma, sperimentate e fateci sapere se troverete qualche combinazione o correzione interessante sulla nostra ricetta. Buona preparazione!

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2 Risposte a “Spaghetti alla Faruk: curiosa ricetta storica. Ecco come prepararla”

  1. l’originale spaghetti alla Faruk ha origine agli inizi anni ’70 nella città di Taranto da parte della leggenda popolare della città.
    Nella città vecchia di Taranto approdò nel Mar Piccolo il re Faruk con il suo Yacht e il suo seguito di cortigiane e galoppini. Scesero nella città e si addentrarono negli sterri vicoli esclamando ad ogni piè sospinto Wonderful! Meraviglioso!. In uno di quei bassi , si affaccio in una di quelle case dove si sentiva odore di cucinato, ma soprattutto di pulito e di sapone oggi diremmo di Marsiglia. La madre dei cinque marmocchi che si attorniavano intorno alle sue vesti imbarazzatissima chiese in cosa poteva essere utili a Sua Maestà Per lui rispose un cortigiano che le disse che a Sua Maestà avrebbe fatto piacere mangiare e assaporare il cibo di quella povera casa.
    Lei in casa aveva solo prezzemolo, peperoncino piccante, aglio e olio ( in una casa Tarantina non poteva mancare) Poteva dare come pranzo ad un Re pasta aglio eolio e peperoncino? Intanto mise sul tavolo un bottiglione di nero ( non rosso ma proprio vino nero) e dei bicchieri, ( solo quattro ne aveva) Prego accomodatevi e mi scuserete della mia povera casa. Wonderfull,! Meraviglioso continuava a dire Sua Maestà. La donna prese in disparte il figlio più grande, e gli disse Catà ( da Cataldo) corri giù alla marina e vedi se papà è arrivato dalla pesca e digli di correre a casa subito che c’è Sua Maestà
    E così fece Cataldo, A piedi scalzi, con una mutandina e la maglietta corse giù al molo dove attraccavano tutte le barche di ritorno dalla pesca, e andando verso il padre gli racconto plambasciata della madre. Per prima cosa si prese uno schiaffone, perché il padre pensava che lo stesse prendendo in giro , burlone come era. Ma poi vedendo che era serio e non rideva lo prese sul serio. Ma lui aveva preso solo una cassa di gamberetti rosa e nient’altro! Ma corse lo stesso dalla moglie con il pescato .
    E cosi che nacque dalla maestria di quella madre di cinque figli il piatto che da allora il Re ordinò che dovesse far parte del pranzo regale della sua corte con il nome di spaghetti alla Faruk.
    La ricetta rimase segreta , fino a che dopo molti anni, una sera in uno di quei tanti circoli di pescatori dilettanti, fra un tre sette e uno scopone uno di loro preparò e servi spaghetti alla Faruk.Wonderfull! Meravigliosi, esclamarono tutti i commensali, fra un sorso di vino per spegnere il piccante che infuocava il loro palato.
    La ricetta originale poi è stata tramandata nella mia famiglia.
    Si sgusciano i gamberi e li si adagiano in una padella con olio, aglio in maniera ordinata e senza spazi fra gli uni e gli altri. Si coprono poi con molto prezzemolo fino a coprirli tutti senza nessun spazio scoperto, e si mette una spolverata abbondante di peperoncino, ma di quello calabrese, e ancora un giro d’olio , ma di quello pugliese. La padella si mette a scaldare, ma appena appena. Non si deve cucinare, ma il calore deve riscaldare il prezzemolo e l’aglio i cui odori e aromi devono immergere i gamberi ,ma senza che questi cambino colore per il calore. Chiudere con un coperto.
    Nel frattempo si è messo a cucinare gli spaghetti e a mezza cottura si scolano, e si versano nella padella. A fiamma alta si fanno saltare gli spaghetti, aggiungendo un pò di acqua della pasta.
    Questa fase si può dirsi conclusa quando
    1) I gamberi devono appena appena aver cambiato colore, diventando bianchi, ma non secchi,
    2) gli spaghetti devono aver preso tutto il prezzemolo possibile e i pezzetti di peperoncino ( una variante è quello di metterci un pò di pane grattugiato fine, in modo da facilitare questa fase)
    3) si deve essere creata quella cremina fatta dall’olio emulsionato e dall’amido della pasta ( altro che panna!!)
    Si provvede dunque all’impiattamento in piatti bianchi e piani Attenti al peperoncino che deve essere abbondante, ma non tanto da ammazzare il profumo del prezzemolo e il sapore del mare dei gamberi
    Ecco la vera ricetta originale di spaghetti alla Faruk. originale e legata alla città di Taranto ( ricetta da me presentata in TV al Gambero rosso durante la trasmissione Casa Alice di molti anni fa)

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