Muffin alle Mele e Noci

Si indovinava già dalle scale che salivano a casa sua il profumo dolce e invitante della Cannella e questo aggiungeva ogni volta una nota più alta al mio umore, lasciando presagire chissà quali prelibatezze mi attendevano. Ero passato da lei per salutarla e riconsegnarle un paio di libri che mi aveva dato in prestito e ritirare i miei. Mi accolse come sempre, con un bel sorriso e con il piccolo Andrea attaccato alla gonna, quasi avesse paura che qualcuno gliela portasse via. Beatrice aveva i capelli raccolti in una lunga treccia che gli scendeva lungo la schiena e odorava di torta come il resto della casa. Era bella, ma bella davvero, e un po’ invidiavo quel luccichio che scintillava negli occhi del compagno ogni volta che la guardava, e l’ammirava come la più bella delle opere d’arte. Ci sedemmo a bere un caffè e a scambiare due parole, mentre i miei occhi ogni tanto si spostavano verso il forno dove cuocevano quei dolcetti meravigliosi, che Andrea chiamava gli ufetti della mamma, ovvero i muffin alle Mele e Noci, e che io non vedevo l’ora di assaggiare. Passai un pomeriggio delizioso. Parlammo, tra un morso e l’altro, dei libri appena letti, dei vecchi ricordi, dei nostri progetti per l’avvenire. Più tardi, mentre il piccolo disegnava le sue storie con gli gnomi, Beatrice preparava per me un bel sacchetto colmo di dolcezze. Tornai a casa stringendo stretto quel dono nel cuore. La notte sognai che, insieme a gnomi e folletti, facevo colazione con i muffin alle Mele e Noci della mia amica fata.