Pasta allardiata bianca

La pasta allardiata o lardiata è un piatto povero della tradizione contadina napoletana, così povero che non includeva nemmeno l’olio di oliva, veniva infatti utilizzato il lardo, considerato alimento quasi di scarto, e il pomodoro, e talvolta nemmeno quello, per una versione bianca come la mia.

▶ Il primo passo è quello di “allacciare” il lardo (creare una sorta di crema-poltiglia) con un pizzico di peperoncino e delle foglie di basilico.

▶Solitamente viene utilizzata un pasta corta, oppure gli ziti spezzati, io ho usato gli spaghetti di mais e riso integrale per una versione senza glutine.

🍋Se il piatto vi sembra un po’ pesante… il consiglio è quello di terminare con la famosa LIMONATA A COSCE APERTE: succo di limone, acqua gasata e un pizzico di bicarbonato!

  • DifficoltàMedia
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di cottura11 Minuti
  • Porzioni4 persone
  • Metodo di cotturaBollituraFornello
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

400 g spaghetti di mais (o pasta corta o ziti spezzzati)
200 g lardo
q.b. basilico
q.b. peperoncino
1 spicchio aglio
70 g pecorino
q.b. olio extravergine d’oliva

Strumenti

Passaggi

Tritare il lardo con il basilico e il peperoncino.

In una padella soffriggere l’aglio in poco olio, aggiungere il composto di lardo, farlo sciogliere fino a creare una sorta di crema/poltiglia.

Cuocere la pasta al dente, mantecarla qualche minuto nella crema di lardo.

Servire con una spolverata di pecorino.

FAQ (Domande e Risposte)

Che differenza c’è tra il lardo di Colonnata e il lardo di Ardad?

Il lardo di Colonnata ha reso famosa la località toscana da cui prende nome.
La qualità del lardo dipende dalla scelta delle materie prime (dalla qualità del “grasso fresco”, che deve essere di suino pesante, agli aromi con i quali viene strofinato) e dalla stagionatura, che ancora oggi è fatta nelle vasche di marmo (conche) in cui il prodotto rimane per circa 6 mesi.

Il lardo di Arnad DOP, tipico della bassa Valle d’Aosta, a differenza di quello di Colonnata, era stagionato in vasche di legno di castagno (doils) con particolari incastri che non facevano fuoriuscire la salamoia e ancora oggi è insaporito con aromi come ginepro, alloro, noce moscata, salvia, chiodi di garofano, cannella, achillea.
Oggi si usano vasche di vetro.
Si ottiene dal lardo di spalla di maiale (l’animale del peso di almeno 160 kg e d’età non inferiore ai 9 mesi),la cui carne deve essere rosata e senza macchie.
Il peso è variabile dai 3 etti ai 4 kg, la forma è a trancio quadrangolare.

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.

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