La prima volta che visitai Spaccanapoli fu molti anni fa, sbarcando da una crociera di Festival Crociere (che adesso non esiste più!) ed era l’8 dicembre.
Rammento fiumi di persone e tantissime statuine del presepe. E se ricordavo via Toledo più pulita, al contrario non ricordavo Spaccanapoli, chiamata così perché è una via che spacca Napoli esattamente a metà, così ordinata e ben tenuta e soprattutto così ricca di Street Food.
La città di Napoli sicuramente è riuscita ad adeguarsi ai tempi trasformandosi e modificandosi in base alle richieste del turismo, e oggi si è tramutata in una meta da Street Food partenopeo e non solo.
Come Spaccanapoli è diventata alla moda, così oggi sono visitabili anche i quartieri spagnoli che solo fino a qualche anno fa erano off-limits (attenzione solo le prime vie parallele a via Toledo!), oggi invece sono ricchi di ristoranti, trattorie locali, e bar alla moda (e secondo i locali è la zona migliore dove mangiare bene, spendere poco e assaggiare prodotti tipici).
Ieri sera abbiamo preso un aperitivo con spritz napoletano, chiamato così per l’aggiunta del vino napoletano, al bar “Wine boat“, decisamente fashion e proprio all’interno dei quartieri spagnoli!
Così oggi ci siamo “persi” tra le vie di Napoli, prima nella via dei negozi di abbigliamento per eccellenza, ovvero via Toledo, poi a Spaccanapoli, dove poco distante da lì, abbiamo pranzato presso il “Nam43” (con lo sconto di €50 grazie ai punti di The fork) dove abbiamo trasmesso il secondo appuntamento con viaggiandomangiando in tour in diretta, purtroppo rimasto registrato solo in parte (video QUI)
Locale anch’esso alla moda, molto particolare, in legno, con un menù decisamente ricco: difficile scegliere il piatto migliore, noi ci siamo fatti tentare da un tagliere misto napoletano con l’aggiunta di verdure fresche, seguito da frisella napoletana, con melanzane sott’olio, olive, mozzarella di bufala, e pomodorini: una vera bomba di bontà!
Ma non ancora sazi, abbiamo proseguito con una parmigiana al baccalà e provola, una ricetta sicuramente da copiare, e per me baccalà con insalata: cottura delicata e ormai sappiamo che qui preparano il baccalà alla grande!
Ad aggiungere ulteriore qualità al locale la presenza di Alessandra (dai capelli blu..) in sala ed Enrico in cucina: due ragazzi molto gentili e simpatici, che ci hanno dato tanti consigli e che sicuramente sono un valore aggiunto al già bel locale.
Nel pomeriggio lunga camminata per smaltire tutto quello che abbiamo mangiato facendo prima acquisti gastronomici, e tra questi anche casatiello napoletano che, non riuscendo a degustare qui, assaggeremo una volta giunti a casa.
Poi acquisti di abbigliamento perché è impossibile non farsi tentare da prezzi ribassati del 80% rispetto a noi!
In serata siamo ritornati a Spaccanapoli che alla sera appare ancora più vivace e animata che di giorno, per lo più da giovani studenti universitari.
Aperitivo e digestivo al “O’barett” e cena alla “Locanda del Gesù Vecchio” (The Fork -50% ) dove sono definitivamente capitolata perché il menù era tutto a base di carne e salumi, perciò ho scelto le polpette (molto grandi!), una fritta e l’altra al pomodoro, proseguendo con tagliata di maialino nero del casertano con rucola e pomodorini e un contorno di friarielli, assaggiando finalmente un pezzo di carne dopo più di 10 giorni di pesce.
Stefano invece ha mangiato il vero piatto tipico della serata ovvero gli ziti alla genovese, che non hanno niente a che vedere, nonostante il nome, con la nostra Liguria, bensì si tratta di pasta con un ragù tipicamente napoletano fatto di carne e molte cipolle (lunga cottura).
Domani, sulla via del ritorno, ci aspetta l’ultima tappa del nostro viaggio, prima Cinecittà World, con biglietto acquistato attraverso il sito internet del parco divertimenti, con prenotazione anche del parcheggio in loco con un supplemento di €5, per poi terminare la vacanza a Roma, zona Trastevere.