Ratafià, liquore abruzzese a base di amarene e vino rosso. La ricetta originale prevede l’utilizzo del buonissimo vino Montepulciano d’Abruzzo, un vino rosso dalla struttura importante, dai profumi decisi di frutti rossi.
È un liquore tipico della regione Abruzzo, dove lo si trova in tutte le case.
Due sono le specialità che la mia amica Rossana, abruzzese doc, ha voluto portarmi dalla sua terra: il primo è il Parrozzo, un dolce tipico e il secondo una bottiglia di Ratafià per accompagnare in modo splendido il dolce regalato. È inutile dire che la bottiglia è finita in tempi brevissimi!!!
Quindi se ho voluto continuare a sorseggiare questo liquore delizioso ho dovuto imparare a farlo in casa. C’è un motivo molto semplice: Modena è abbastanza lontana dall’Abruzzo, e la mia amica Rossana nel frattempo si è trasferita a vivere su un’isola greca.
- DifficoltàBassa
- CostoBasso
- Tempo di preparazione15 Minuti
- Tempo di riposo60 Giorni
- Porzioni1,5 litri
- Metodo di cotturaSenza cottura
- CucinaItaliana
Ingredienti per il Ratafià
- 800 gAmarene
- 1 lVino rosso (Montepulciano d’Abruzzo dop)
- 500 gZucchero
- 300 mlAlcol puro (a 90° buongusto)
- 1Cannella in stecche
Preparazione del Ratafià
Tagliate le amarene in due e privatele del nocciolo.
Mettete le amarene in un vaso con chiusura ermetica, abbastanza grande da poter contenere tutti gli ingredienti.Aggiungete il vino, lo zucchero, l’alcol e la cannella. Chiudete il contenitore ermeticamente e lasciate fermentare per 30 giorni. Ogni quindici giorni, mescolate gli ingredienti.
Trascorso il tempo di riposo, filtrate il composto e riponetelo nelle bottiglie.
Il Ratafià è pronto per essere degustato.Io preparo con le buonissime amerene brusche di Modena IGP una confettura perfetta per la colazione della mattina o ancor meglio per preparare la crostata.
Ricette con le amarene brusche di Modena IGP
Variante della ricetta del ratafià
La ricetta tradizionale della famiglia di Riccardo, che mi ha scritto alcuni giorni fa, prevede l’uso delle visciole al posto delle amarene.
Lui inserisce le visciole nel vino e le lascia fermentare al sole per 30-40 giorni. Dopodiché aggiunge alcool e zucchero e lascia riposare in un luogo fresco per altri 10-15 giorni.
Trascorso questo tempo il ratafià viene filtrato e imbottigliato.
Grazie Riccardo per la tua ricetta e non ci resta che provare anche questa versione.
ma con le ciliegie residue che ci faccio ??
Sono un po’ come le ciliegie sotto spirito. Provale con il gelato o sulla pannacotta. Logicamente solo per un pubblico adulto.
La ricetta tradizionale usa le visciole (ma anche le amarene possono andare) inoltre il procedimento non è corretto, prima si fanno fermentare il vino e le visciole per 30/40 giorni (possibilmente al sole anche se non è indispensabile); e poi si aggiungono zucchero e alcol e si lascia riposare (in luogo fresco possibilmente all’ombra) per altri 10/15 giorni. Infine filtrare e imbottigliare.
Grazie per avermi scritto queste notizie, la ricetta che ho pubblicato è come mi è stata insegnata. Ma inserirò sicuramente il tuo procedimento nelle note.
Buona giornata Riccardo.