La Marmellata di mandarini senza buccia è una conserva fatta in casa dal fantastico profumo e sapore di agrumi. Finalmente una marmellata che possiamo chiamare tale senza timore di essere smentite! Si perché secondo una direttiva della Comunità europea, recepita poi dalla legge italiana, la marmellata vera e propria è un prodotto a base di zucchero e agrumi che devono superare il 20% del totale, mentre la confettura è a base di zucchero e di tutti gli altri tipi di frutta che non sono ovviamente agrumi. Ora, sulla base di questa distinzione prettamente legale, c’è chi sostiene che sia sbagliatissimo chiamare marmellata tutto ciò che non è a base di agrumi e chi invece non si pone minimamente il problema e continua a chiamare marmellata anche i prodotti a base di fragole, pesche, mele e via dicendo. Noi un’idea ce la siamo fatta ed è che la verità sta nel mezzo: ciò che dice la legge è sicuramente vero e riguarda in particolare la produzione industriale e il commercio di questi prodotti, ma non si può trascurare che per il sentire comune la marmellata, come la definisce il vocabolario “Treccani”, è una “conserva alimentare ottenuta facendo cuocere e raffreddare la polpa, macinata (o passata al setaccio) e zuccherata, di frutti vari, o anche di ortaggi”; insomma si usa questo termine sia nella lingua parlata che scritta anche per indicare conserve a base di frutti che non siano agrumi, e c’è da dire che difficilmente si usa al suo posto il termine confettura che è giusto sicuramente dal punto di vista legale. Per cui, in definitiva, non ce la sentiamo proprio di giudicare male chi chiama marmellata ciò che non deriva dagli agrumi, anzi dal punto di vista linguistico ed etimologico (visto che, sempre in base al Treccani, il termine “marmellata” deriva dal port. marmelada, derivato a sua volta dal latino melimelum e dal greco μελίμηλον «melo innestato su un cotogno») non è del tutto sbagliato.
Detto questo, torniamo alla nostra Marmellata di mandarini senza buccia: è facile da preparare ed è buonissima sia gustata al naturale spalmandola su una fetta di pane sia per farcire crostate, biscotti o qualsiasi tipo di dolce abbiate in mente. Una bontà davvero irresistibile!
- DifficoltàMolto facile
- CostoMolto economico
- Tempo di preparazione20 Minuti
- Tempo di cottura1 Ora
- Porzioni2 vasetti da 250 ml
- CucinaItaliana
Ingredienti per preparare la Marmellata di mandarini
- 1 kgMandarini
- 400 gZucchero
- 1Mele
- 2 cucchiaiRum al limone (facoltativo)
Preparazione della Marmellata di mandarini
Preparate la Marmellata di mandarini innanzitutto lavando i mandarini, sbucciandoli e privandoli dei semi e dei filamenti interni.
Mettete gli spicchi di mandarino in una pentola, schiacciateli leggermente con un cucchiaio e cuocete a fiamma media per 10-15 minuti.
A questo punto passate i mandarini al passaverdure e rimettete nelle pentola la frutta e il liquido ottenuti e aggiungete lo zucchero e la mela sbucciata.
Fate cuocere per circa 40-50 minuti a fuoco medio e mescolando spesso finché la marmellata di mandarini senza buccia avrà raggiunto la giusta consistenza. Per verificare basta versare un po’ di marmellata su un piattino e inclinarlo: se la marmellata fa fatica a scivolare significa che è pronta.
Togliete la marmellata dal fuoco, eliminate la mela e unite alla marmellata il rum se lo usate.
Riempite i vasetti di vetro già sterilizzati, capovolgeteli e lasciateli raffreddare completamente coperti da un panno.
Conservate la Marmellata di mandarini senza buccia in una dispensa fresca al buio.
Simo e Cicci consigliano
Sono due i modi in cui possiamo sterilizzare i barattoli di vetro: il primo modo è lavare i barattoli con i coperchi, farli bollire in acqua per 20 minuti, scolarli e lasciarli asciugare su uno strofinaccio pulito, dopodichè riempiamo i vasetti con la marmellata e li capovolgiamo finchè saranno raffreddati. Oppure il secondo modo, ideale se vogliamo conservare a lungo la marmellata, è lavare e asciugare i barattoli, quindi riempirli con la marmellata di mandarini, chiuderli e immergerli in acqua fredda, avvolti in carta di giornale o in strofinacci da cucina. Copriteli con abbondante acqua, metteteli sul fuoco e sterilizzateli lasciando cuocere per 20 minuti circa, poi spegnete e lasciate raffreddare. Da provare anche:
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