I pizzicotti con crema di fagiolo gentile di Labro sono stati la prima ricetta che ho preparato durante la diretta per l’evento “Turismo e Cultura dell’Alto Lazio”, organizzato dalla Camera di Commercio di Rieti e Viterbo e Azienda speciale Centro Italia.
Di questo progetto ve ne avevo parlato anche lo scorso anno, e anche quest’anno sono stata invitata a partecipare agli showcooking in diretta con altri venti tra blogger e giornalisti di settore.
Ha aperto le danze questa ricetta molto particolare per noi che non siamo del Lazio, perché i pizzicotti sono un tipo di pasta, preparati con la pasta del pane avanzata, che si confezionano solo nel reatino.
A farci da maestro lo chef Marco Mattetti del ristorante Radici di Labro, che ci ha condotti passo passo alla realizzazione di ricetta.
La particolarità di questa ricetta è l’utilizzo del fagiolo gentile di Labro, dolce come lo definisce Chef Mattetti, unico nel suo genere e prezioso. E’ un presidio Slow Food e fuori dal territorio di Labro non lo si trova, siamo stati molto fortunati. Infine, se guardate la foto del piatto, vedete dei piccoli fiocchi rossi, sono fiocchi di pomodorini, preparati dallo Chef per noi, che donano al piatto dolcezza e freschezza.
Vi lascio alcune ricette dell’edizione dello scorso anno, in attesa di scoprire quelle del 2024.
- DifficoltàFacile
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione10 Minuti
- Tempo di riposo12 Ore
- Tempo di cottura1 Ora 30 Minuti
- Porzioni4 persone
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
- StagionalitàAutunno, Inverno
Ingredienti per i pizzicotti con crema di fagiolo gentile
Per i pizzicotti
Per la crema di fagioli gentili di Labro
Per condire
Strumenti
Preparazione dei pizzicotti con crema di fagioli
La sera prima mettete in ammollo i fagioli con abbondante acqua e 1 cucchiaio di bicarbonato. Devono rimanere in ammollo almeno 12 ore.
Scolateli, risciacquateli per bene e teneteli da parte.
Setacciate la farina in una ciotola, aggiungete il lievito liofilizzato e l’acqua a temperatura ambiente. Iniziate a impastare e appena si è formato un panetto morbido aggiungete il sale e poi l’olio extravergine di oliva. Impastate ancora per alcuni minuti quindi trasferite l’impasto sul piano di lavoro e lavorate ancora l’impasto per una decina di minuti. L’impasto dovrà essere omogeneo e morbido, ma non appiccicoso.
Dividetelo in quattro parti dandogli la forma di un filoncino e metteteli a lievitare nel forno spento con la lucina accesa.
Versate un filo d’olio extravergine d’oliva in una casseruola capiente. Aggiungete lo scalogno e il sedano tritati e accendete il fuoco. Lasciate imbiondire e aggiungete i fagioli, il rametto di rosmarino, la foglia di alloro e il brodo vegetale. Lasciate cuocere per circa un’ora, mescolando di tanto in tanto.
Appena cotti, dovranno essere morbidi ma ancora interi, togliere gli odori e frullate con il frullatore ad immersione. Siccome la vellutata deve essere densa e cremosa, togliete un pochino di liquido ed eventualmente lo potete aggiungere in seguito.
Tenete al caldo.
Riprendete l’impasto dal forno che nel frattempo è lievitato.
Portate a bollore abbondante acqua salata. Appena bolle bagnatevi le mani con un pochino di acqua o olio e prendete il primo filoncino lievitato. Strappate la pasta facendo il gesto del pizzicotto, lasciandoli cadere nell’acqua bollente. Procedete in questo modo per tutto l’impasto. Non preoccupatevi perché questa pasta non scuoce, solo nel caso non dovessero starci più i pizzicotti nella pentola, trasferiteli con l’aiuto di un mestolo forato in una ciotola con il coperchio.
Una volta che i pizzicotti saranno tutti cotti e scolati conditeli con l’olio extravergine di oliva.
Impiattate i pizzicotti con crema di fagiolo gentile di Labro in un piatto piano. Versate un pochino di crema di fagioli sul fondo, poi disponetevi sopra i pizzicotti. Guarnite con un pochino di fiocchi di pomodoro e una bella spolverata di pecorino romano grattugiato. Finite il piatto con un filo d’olio.
Il fagiolo gentile di Labro
Il fagiolo gentile di Labro è coltivato solo nell’omonimo paese in provincia di Rieti.
Tradizionalmente lo si semina per la Festa patronale di san Pancrazio che è il 12 maggio e la raccolta dei frutti la si fa verso fine settembre, primi di ottobre.
Deve il suo nome al fatto che il suo sapore è delicato e piacevole, il fagiolo Gentile di Labro si distingue anche per altre caratteristiche. Dopo la cottura, che avviene in tempi brevi, rimane integro e alla degustazione non si percepisce la presenza della buccia, che è elastica. La pasta risulta cremosa e vellutata, e per assaporarlo al meglio, va degustato semplicemente condito con poco olio extravergine d’oliva. Prodotto iscritto come P.A.T. della Regione Lazio.
Con l’abbandono progressivo dei terreni intorno a Labro, il fagiolo gentile ha rischiato di scomparire. Oggi c’è solo un produttore che lo coltiva e la quantità è quindi molto limitata, infatti non è possibile trovarlo al di fuori del territorio in cui lo si coltiva.
Da solo vale un viaggio alla scoperta del borgo medioevale di Labro.
Dosi variate per porzioni
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