I knishes sono uno dei simboli più gustosi della tradizione culinaria ebraica dell’Europa dell’Est. Questi sfiziosi bocconcini, croccanti fuori e morbidi all’interno, nascono come cibo da strada, venduto nelle bancarelle e nei mercati del vecchio continente, e hanno trovato nuova vita nei quartieri ebraici delle città americane, come New York, dove sono diventati un’icona. Preparare i knishes a casa permette di riscoprire un’antica tradizione gastronomica, portando sulla propria tavola un pezzo di storia, di cultura e di sapore.
Origini e storia del Knish: uno spuntino carico di tradizione
Il knish ha origini radicate nelle comunità ebraiche ashkenazite dell’Europa orientale, in particolare tra Polonia, Russia e Ucraina. Gli ebrei ashkenaziti, abituati a una cucina semplice ma ricca di sapore, hanno sviluppato questa ricetta come una soluzione pratica e gustosa per trasformare ingredienti semplici in qualcosa di speciale. Originariamente, i knishes erano riempiti con patate, cipolle e talvolta carne, in quanto gli ingredienti di base dovevano essere economici e facilmente reperibili. Con la migrazione ebraica verso l’America alla fine dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento, il knish ha trovato terreno fertile e oggi è un classico della gastronomia newyorkese.
Come preparare i Knishes: ingredienti semplici e gusto autentico
La ricetta dei knishes prevede una pasta sottile e soffice, preparata con farina, acqua, olio o strutto, e un ripieno saporito che può variare a seconda dei gusti. La versione più tradizionale è quella con un ripieno di purè di patate e cipolle caramellate, arricchito da una generosa dose di pepe nero, che dona al knish il suo sapore caratteristico. Tuttavia, esistono molte varianti, e puoi sperimentare con ripieni di carne, spinaci, funghi o addirittura formaggio per una versione più moderna. Una volta preparati, i knishes vengono cotti in forno fino a doratura, assumendo una croccantezza esterna che contrasta con la morbidezza del ripieno.
Varianti regionali e internazionali del Knish
Sebbene il knish classico preveda ripieni semplici, esistono numerose varianti, a seconda delle tradizioni e delle regioni. Ad esempio, nella cucina russa e polacca, è comune trovare knishes riempiti con carne macinata o cavolo, mentre in altre regioni si preferiscono versioni dolci con ripieni di mele o prugne. Negli Stati Uniti, soprattutto nelle bakery di New York, i knishes sono stati rivisitati e oggi si trovano ripieni di ogni tipo, dalle patate dolci al salmone affumicato, mantenendo però sempre l’essenza originale.
Consigli per servire i Knishes e suggerimenti per abbinamenti perfetti
I knishes sono perfetti come spuntino, antipasto o persino come piatto principale se abbinati a contorni sostanziosi. Tradizionalmente, vengono serviti caldi, accompagnati da senape o salsa a base di rafano per dare un tocco piccante e rinfrescante. Per un’autentica esperienza culinaria, servili con un’insalata di cavolo cappuccio o con dei cetriolini sottaceto. Questo contrasto di sapori renderà l’esperienza ancora più autentica e gustosa. I knishes sono anche deliziosi se accompagnati da una tazza di tè caldo, come vuole la tradizione, per un pasto semplice ma carico di storia. Buona preparazione!
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- DifficoltàMedia
- CostoMedio
- Tempo di preparazione3 Ore
- Tempo di riposo1 Ora
- Tempo di cottura1 Ora 45 Minuti
- Porzioni8Persone
- Metodo di cotturaFornoBollitura
- CucinaEbraica
- StagionalitàTutte le stagioni
Ingredienti knish
Per l’impasto
Per il ripieno
Per rifinire i knish
Strumenti
Passaggi knish
Partiamo preparando l’impasto. Uniamo e mescoliamo in una ciotola la farina, lo zucchero, il lievito e il sale, poi distribuiamo il tutto a fontana su un tavolo da lavoro. Dopodiché, in un contenitore, uniamo e mescoliamo l’olio, l’aceto, l’acqua e l’uovo, poi, distribuiamolo al centro della fontana.
A questo punto, uniamo poco alla volta il composto a base di farina al composto liquido, aiutandoci inizialmente con una forchetta per non appiccicarci da subito le mani. Una volta che la parte liquida si sarà unita con quella solida, iniziamo a impastare con le mani. L’impasto inizialmente risulterà molto appiccicoso, quindi sarà necessario aggiungere un po’ di farina extra di volta in volta per renderlo solido e compatto, ma allo stesso tempo anche morbido, liscio e un po’ unto.
Quando il nostro impasto sarà pronto, poniamolo all’interno di una ciotola. Non ci sarà bisogno di aggiungere farina extra nella ciotola.
Successivamente, copriamo l’impasto con della pellicola trasparente e mettiamolo a riposare nel frigorifero per 1 ora.
Nel frattempo che l’impasto riposa, mettiamo a lessare le nostre patate precedentemente lavate e mondate in acqua bollente salata fino a quando saranno forabili del tutto con una forchetta. Le patate per cuocersi del tutto ci metteranno 20-30 minuti da quando l’acqua inizierà a bollire.
Intanto che le patate cuociono, mondiamo e tagliamo a julienne la cipolla e mettiamola a cuocere in una padella con un cucchiaio d’olio.
Cuociamo la nostra cipolla tagliata a julienne per circa 20 minuti a fuoco medio-basso, o fino a quando i suoi pezzi. si saranno ammorbiditi e dorati. Una volta pronta, spegniamo il fuoco e mettiamola da parte.
Trascorsi i minuti di cottura delle patate, scoliamole e pestiamole successivamente con un pestello nel mortaio, o in alternativa usiamo uno schiacciapatate o un passaverdure. Poi, mettiamole da parte.
Adesso prepariamo il grano saraceno. Quindi, utilizzando la stessa padella in cui abbiamo cotto la cipolla (dunque, senza il bisogno di lavarla) poniamo il suo interno il grano saraceno con un cucchiaio d’olio, il sale koscher e il pepe. Poi tostiamo per 2-3 minuti il nostro grano saraceno girandolo spesso, come si fa per il risotto.
Dopodiché, aggiungiamo l’acqua e portiamola a ebollizione.
Quando l’acqua inizierà a bollire, abbassiamo la fiamma e copiamo il tutto con un coperchio. A questo punto, lasciamo cuocere il grano saraceno per 15 minuti circa, o fino a quando risulterà morbido e avrà assorbito tutta l’acqua.
Una volta pronto spegniamo la fiamma.
Non ci resta che unire e mescolare la cipolla, le patate e il grano saraceno in una ciotola, creando così il nostro ripieno.
Terminata l’ora di riposo, tiriamo l’impasto fuori dal frigo e stendiamolo delicatamente su un tavolo con un mattarello, ottenendo così un rettangolo di circa 28x40cm. Poi adagiamo orizzontalmente sulla parte superiore (o inferiore) il nostro ripieno, dandogli con le mani la forma di una salsiccia. Il ripieno dovrà essere posto all’interno dell’impasto, in modo tale che lasci liberi i margini di 4 cm. Ora, sbattiamo l’uovo in una ciotola, e usando un pennello, spennelliamolo sul lato inferiore e superiore dell’impasto. Questo ci consentirà di sigillare completamente il tutto.
A questo punto avvolgiamo l’impasto attorno al ripieno, in modo tale da dare al tutto la forma di un serpente ripieno. Poi, appiattiamo leggermente il nostro serpente e dividiamolo prima in 8 parti utilizzando le mani (come se dovessimo spezzare una tavoletta con un colpo di karate).
Dopodiché, dividiamoli del tutto utilizzando un coltello o un tarocco da cucina. Facendo in questo modo, siamo riusciti a contenere il ripieno all’interno dell’impasto. Dovremmo aver ottenuto così 8 pezzi da circa 5 cm l’uno.
Adesso mettiamo a preriscaldare il forno alla temperatura di 190 gradi in modalità statico. Poi, prendiamo uno alla volta i nostri impasti ripieni e disponiamo i lati più lunghi orizzontalmente in piedi e richiudiamoli su se stessi. in questo modo, il ripieno resterà aperto sia sulla parte superiore che inferiore.
Dovremmo, a questo punto, dare ai nostri knish una forma sferica e assicurarci che il rotolo di impasto sia ben chiuso, in modo tale che non si apra in cottura. Successivamente, adagiamoli distanziati tra loro su una teglia rivestita di carta da forno.
Ora, spennelliamo i nostri knish con l’uovo sbattuto. Poi, mettiamoli nel forno nel ripiano centrale e cuociamoli a 190 gradi per circa 45 minuti in modalità statico. Attenzione che la cottura può variare a seconda del tipo di forno che si possiede.
Una volta cotti e belli dorati i nostri knish, tiriamoli fuori dal forno.
Lasciamo intiepidire i nostri knish per qualche minuto e poi non ci resta che servirli!
Conservazione e consigli per riscaldare i Knishes
Una volta preparati, i knishes possono essere conservati in frigorifero per 2-3 giorni, mantenendo la loro freschezza. Prima di consumarli, è consigliabile riscaldarli in forno per qualche minuto per ripristinare la croccantezza della pasta esterna. Se desideri prepararne in anticipo, i knishes si prestano bene anche alla congelazione. Puoi congelarli già cotti e poi riscaldarli direttamente in forno, avendo così sempre a disposizione uno snack gustoso e pronto all’uso.
Dosi variate per porzioni
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