Fritole di riso

A Venezia a Carnevale si preparano delle frittelle addolcite dall’uva passa: le fritole. Io vi faccio conoscere una golosa variante, le fritole di riso.
Se si fa una visita a questa splendida città proprio in questo periodo, è impossibile non imbattersi in questo dolce estremamente gustoso e aromatico. L’uvetta, il limone, la cannella e il rhum le rendono profumate e appetitose con un sapore caratteristico e irresistibile. Leggere e fragranti, spesso vengono arricchite anche da pinoli e, una volta cotte, si possono aprire a metà e spalmare di crema per renderle ancora più ricche e inebrianti. 
Le varianti sono infinite, in genere questo dolce è preparato in tutto il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l’Istria, ma una cosa è certa, non c’è Carnevale che conti se non ci sono le fritole!
Potete trovare tante ricette di Carnevale in questa raccolta.

Fritole di riso
  • DifficoltàMolto facile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di riposo2 Ore
  • Tempo di cottura7 Minuti
  • Porzioni6/8 persone
  • Metodo di cotturaFrittura
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 125 gRiso vialone nano
  • 110 gFarina 0
  • 15 gLievito di birra fresco
  • 30 gPinoli
  • 30 gUvetta sultanina
  • 50 gCedro candito (a dadini)
  • q.b.Olio di semi di arachide
  • q.b.Strutto (la stessa quantità dell’olio)
  • Zucchero (per guarnire)

Preparazione

  1. Sbriciolate il lievito, mettetelo in una ciotola e stemperatelo con 150 ml di acqua tiepida. Unitevi la farina e mescolate con cura fino a ottenere una pastella liscia e omogenea.

    Copritela con la pellicola trasparente e lasciatela lievitare per almeno un’ora in un luogo tiepido.

  2. Nel frattempo lessate il riso in acqua bollente leggermente salata. Deve essere stracotto, lasciatelo cuocere molto, almeno 22-25 minuti. Scolatelo e lasciatelo raffreddare.

    Aggiungetelo alla pastella lievitata e mescolate bene.

  3. Coprite la ciotola e lasciate lievitare di nuovo per un’ora.

    Trascorso questo tempo aggiungete al composto i pinoli, l’uvetta e il cedro candito.

  4. Friggete il composto a grandi cucchiaiate in abbondante olio di semi di girasole mescolato allo strutto in eguale quantità.

  5. Scolate le fritole di riso su un vassoio rivestito di carta assorbente e spolverizzate con lo zucchero semolato.

  6. Servite le fritole di riso ancora tiepide.

  7. Fritole di riso

Curiosità

Nella commedia Il campiello scritta per il Carnevale del 1755 da Carlo Goldoni, la protagonista Orsola è una frittolera.

Nel Settecento furono addirittura soprannominate “dolce Nazionale dello Stato Veneto”. La ricetta fu poi preparata anche in altre città italiane, come Trieste, o in alcune città siciliane, dove vengono chiamate “sfingiteddi” o “sfingi”. 

Venivano preparate in strada dai fritoleri in piccole baracche di legno e vendute calde, nel ‘600 si costituirono in un associazione che era composta da settanta di loro, ognuno con una propria area dove poter esercitare in esclusiva l’attività commerciale e con la garanzia che a loro potevano succedere solo i figli. Questa corporazione rimase attiva fino alla caduta della Repubblica lagunare, anche se l’arte dei “fritoleri” scomparve definitivamente dalle calli veneziane solo alla fine dell’ottocento.

Gli storici raccontano che i fritoleri fossero soliti impastare le frittelle, fatte con uova, farina, zucchero, uvetta e pinoli, su grandi tavoli di legno. Poi le friggevano con olio, grasso di maiale o burro, in enormi padelle sostenute da tripodi. Una volta pronte venivano cosparse di zucchero e sistemate su grandi piatti decorati, al loro fianco, su altri piatti, erano esposti in bella vista gli ingredienti allo scopo di sottolineare la genuinità del prodotto. Anche se l’autentica frittella rimane comunque quella veneziana, in tutto il Veneto si diffusero ricette locali, che prevedono frittelle confezionate con frutta immersa nella pastella o con fiori o con ortaggi, in certi casi perfino con erbe spontanee di prato e di monte e ancora con il riso e la polenta. Ma l’influenza della “fritola” contagiò anche altre culture, tanto che troviamo perfino una frittola ebraica, che gli Ebrei veneziani preparano ancor oggi in occasione della Festa del Purim.

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Pubblicato da Ferri Micaela

Chimico con la passione della cucina! Vi porto in giro per il mondo e vi faccio conoscere le mie ricette.

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