Nacatamal (Nicaragua)

Il nacatamal è un piatto tradizionale nicaraguense simile al tamal e alla hallaca.

Il suo nome deriva dalla lingua Nawat e si traduce in “tamale di carne“.

La parola tamal significa “avvolto”, poichè queste preparazioni vengono avvolte nelle foglie delle pannocchie di mais o nelle foglie di platano o banano.

Durante l’epoca precolombiana, i nicarao utilizzavano carni cacciate come cervo e tacchino con ingredienti come pomodori, achiote ed erbe aromatiche per condire e aumentare il sapore del nacatamal prima avvolgerlo in bucce di mais e cuocerlo a vapore.

Dopo la conquista spagnola, i nacatamales iniziarono ad essere preparati con carni introdotte come il maiale, includendo poi ingredienti saporiti come le cipolle e sostituendo con le foglie di banana quelle di mais.

Il nacatamal è forse il più prodotto nella cucina tradizionale nicaraguense che viene tipicamente consumato nel fine settimana, a cena o a colazione, di solito insieme al pane bianco e caffè.

È comune godersi i nacatamales durante le occasioni speciali, festività e invitare la famiglia e i vicini a parteciparvi.

Un nacatamal è composto principalmente da masa di mais nixtamalizzata (un tipo di impasto tradizionalmente ottenuto da un processo chiamato nizquezar ) e strutto, ma include condimenti come sale e achiote (annatto).

La masa viene versata su foglie di platano che subiscono una loro preparazione separatamente.

Prima che un nacatamal possa essere avvolto e portato all’ultima fase del processo di cottura, deve essere riempito.

Il ripieno è solitamente costituito da: carne di maiale con annatto, riso, patate, peperoni, pomodori e cipolle, olive, menta e il Cile Congo, un peperoncino molto piccolo a forma di uovo trovato in Nicaragua.

Occasionalmente si possono aggiungere prugne secche, uvetta o capperi.

La masa e il ripieno vengono poi avvolti nelle foglie di banano o di platano, legati con uno spago e trasformati in fagottini.

Oggi è comune avvolgere i nacatamales sia in foglie di banana o platano che in fogli di alluminio, prima della cottura.

Un tempo erano tradizionalmente cotti in grandi quantità su un fuoco di legna, ora nacatamales sono cotti al vapore o a pressione per diverse ore.

Sono stati i protagonisti dell’appuntamento di ViaggiandoMangiando on air del 9 dicembre 2023 dedicato al platano.

Sul blog trovate la ricetta dei Tamales colombiani, ma esistono molti altri tipi di tamales in tutta l’America Latina:

  • DifficoltàDifficile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di cottura4 Ore
  • Porzioni20 pezzi
  • Metodo di cotturaVapore
  • CucinaLatino Americana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

Per la masa:

125 g strutto
3 arance amare (solo succo)
q.b. sale

Per il ripieno:

500 g carne macinata di maiale
150 g riso
q.b. annatto
2 patate
1 peperone
2 pomodori
2 cipolle
q.b. menta
q.b. olive verdi
2 peperoncini
q.b. sale

Passaggi

Preparare le foglie:

Rimuovere la cresta dalle foglie.

Tagliare le foglie in quadrati di 30×30 cm e lavarle sotto l’acqua corrente tiepida.

Lavorare in lotti nel microonde le foglie per 1,5 o 2 minuti, aiuta a rendere la foglia più flessibile.

Preparare la masa:

Unire la farina di mais allo strutto, al succo di arancia, al sale e all’acqua, quanto basta per rendere il composto omogeneo e morbido.

In una padella cuocere la carne con l’annatto. Regolare di sale.

Sciacquare il riso.

Posizionare le foglie di banana o di platano a croce e procedere con la faricitura in questo ordine:

masa + carne + riso + peperoncino + cipolla + pomodoro + patate + peperoni + menta + olive.

Legare con lo spago da cucina.

Cuocere a vapore per 4 o 5 ore, e girare a metà cottura.

FAQ (Domande e Risposte)

Quali sono gli altri tipi di tamales latino-americani?

I chuchitos, originari del Guatemala, sono piccoli tamales a base di mais e salsa di pomodoro, dalla consistenza soda.
Di solito sono ripieni di carne di maiale, manzo o pollo e cosparsi di formaggio a pasta dura Zacapa, un formaggio simile alla panela.

Le hallacas sono uno dei piatti tipici del Venezuela e, come la maggior parte dei piatti nazionali, questi tamales sono fatti con mais, ma sono conditi con brodo di pollo e achiote, che gli conferisce un colore più forte. 
Sono ripieni di diversi tipi di carne e ingredienti dolci e salati come uva, uvetta, olive, cipolle e capperi.

Gli humintas, i tamales boliviani, sono preparati con un tipo di mais più morbido di quello messicano e sono cotti direttamente immergendoli in acqua bollente. 
A differenza degli altri tamales, gli humintas non hanno ripieno, ma un impasto condito con basilico, cipolla e spezie e tuffato in una salsa di pomodoro, peperoncino, cipolla, coriandolo e olio d’oliva.

I tamales brasiliani sono chiamati pamonhas, sono fatti con pasta di mais e possono essere dolci o salati. 
Quando sono dolci hanno latte o polpa di cocco e se sono salati si riempiono di formaggio, carne macinata o peperoni.

I tamales messicani, di origine mesoamericana, sono preparati con pasta di mais o di riso; 
possono essere avvolti in foglie di mais o di banana e farciti con carne, pollo, verdure, peperoncini, salsa e anche mole, oppure, altrimenti, possono anche essere dolci e avere uvetta o ripieni più moderni come marmellata, crema di formaggio e crema di nocciole .


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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.

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