Cognà piemontese ricetta: una marmellata o una salsa? Ecco cos’è e come si fa

Abbiamo fatto in casa la Cognà piemontese, ma cos’è esattamente? Partiamo dal capire questo per poi andare alla preparazione. La Congà (si pronuncia Cugnà) è una specialità dolce piemontese, un’incrocio tra una marmellata e una salsa, tradizionalmente realizzata per accompagnare bollito misto o altri tipi di carne, formaggi dolci o dal sapore più intenso, crostini e polenta. Viene spesso preparata in inverno ma è versatile nell’utilizzo in tutte le stagioni, su molteplici pietanze salate.

Viene realizzata a base di uva, fichi, mele e noci e ha la facoltà di durare a lungo se conservata in appositi barattoli sterilizzati. A noi è piaciuta tantissimo e vogliamo proporvela. Lasciamo infine a voi decidere se è una salsa o una marmellata… probabilmente la definizione perfetta è questa: una salsa con la consistenza di una marmellata. Fateci sapere cosa ne pensate, buona preparazione!

Cognà ricetta
  • DifficoltàMedia
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione2 Ore 45 Minuti
  • Tempo di riposo20 Minuti
  • Tempo di cottura2 Ore 15 Minuti
  • Porzioni20 persone
  • Metodo di cotturaBollitura
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàAutunno

Passaggi Cognà

Per prima cosa occupiamoci della preparazione del mosto. Sciacquiamo l’uva e poniamo gli acini in una ciotola. Dopodiché, passiamo poco alla volta gli acini in un passaverdure e lasciamo filtrare il loro succo all’interno di una ciotola (ci vorrà un po’ di tempo, basta avere un po’ di pazienza).

Le bucce d’uva e tutto ciò che non riusciamo a filtrare, non buttiamolo ma conserviamolo in un contenitore a parte. Quando avremo finito di filtrare tutti gli acini tramite il passaverdura, dovremo aver ottenuto all’incirca 750 ml di succo d’uva molto liquido, quindi mettiamolo da parte.

Ora, in un altro contenitore, frulliamo con il minipimer tutte le nostre bucce d’uva avanzate. Quando vedremo che tutte le bucce d’uva saranno ben frullate, filtriamole in una ciotola tramite l’utilizzo di un colino a maglie strette (o setaccio). una volta filtrate tutte le bucce, dovremo aver ottenuto all’incirca 450 ml di succo, con una consistenza un po’ più densa rispetto al primo e di un colore diverso.

Adesso, non ci resta che unire insieme i due succhi ottenuti, miscelarli per bene e filtrare nuovamente il tutto in una casseruola di metallo. Il nostro mosto è pronto per la cottura.

pentolone

Dunque mettiamo il mosto sul fuoco e portiamolo lentamente a ebollizione. Appena inizierà a bollire, abbassiamo la fiamma e lasciamolo sobbollire a fuoco basso per un’ora.

Durante la cottura, rimuoviamo con una schiumarola la schiumina che si forma sulla superficie (impurità) e ricordiamoci di girare il mosto di tanto in tanto.

Mentre il mosto continua a cuocere, sbucciamo e tagliamo a tocchi di medie dimensioni i fichi (noi abbiamo usato quelli secchi), le mele e le pere. Ricordatevi di spremere sulle mele e sulle pere un po’ di succo di limone per non farle annerire (saltate quest’ultimo passaggio se aggiungete le mele e le pere al mosto subito dopo averle tagliate).

Trascorsa l’ora di cottura del mosto, aggiungiamo al suo interno i fichi, le mele e le pere precedentemente tagliate.

A questo punto, lasciamo cuocere il tutto a fuoco basso per 2 ore circa, ricordandoci di mescolare di volta in volta. Nel frattempo che il mosto cuoce insieme alla frutta, tritiamo grossolanamente con un coltello le nocciole e i gherigli di noci e mettiamo da parte.

Terminate le 2 ore di cottura, la nostra cognà dovrebbe essersi addensata, quindi aggiungiamo la frutta secca precedentemente tritata, insieme alla cannella e i chiodi di garofano. Dopodiché giriamo per bene il tutto e lasciamo cuocere sempre a fuoco basso per altri 15 minuti circa.
Se durante la cottura la nostra cognà si dovesse addensare troppo, possiamo diluirla leggermente versandoci dentro qualche goccio d’acqua (prima della fine della cottura).
Terminati anche gli ultimi 15 minuti di cottura, spegniamo il fuoco e lasciamo raffreddare la nostra cognà.

Una volta raffreddata possiamo servirla in tavola, oppure versarla in barattoli sterilizzati per conservarla nella propria dispensa. A voi la scelta!

Ecco come si presenta la nostra Cognà fatta in casa, provatela e fateci sapere!

la cognà

Come sterilizzare i barattoli per la Cognà

Come abbiamo già anticipato, una volta pronta, potrete conservare la vostra Cognà per diversi mesi in un barattolo sterilizzato e sigillato perfettamente. Ma come si sterilizza in casa un barattolo? Te lo spieghiamo subito.

La procedura può classica è quella della bollitura in una pentola larga. Potrete decidere di sterilizzare prima i barattoli e poi inserire il composto oppure sterilizzarli già pieni, con il composto all’interno sottovuoto. In entrambi i casi vi basterà inserire i barattoli in una padella larga e dai bordi alti, quindi ricoprirli di acqua fredda e accendere il fornello. Dovreste scaldarli fino a bollitura e poi far bollire i barattoli per 20 minuti (dopo i primi 10 minuti anche con coperchio).

Bene, qualora abbiate bollito i barattoli vuoti, vi basterà lasciarli raffreddare “a testa in giù” su un canovaccio pulito e infine adoperarli, facendo attenzione ad usare un tappo nuovo, mai utilizzato prima. I barattoli già pieni bolliti invece saranno pronti immediatamente per la conservazione del Cognà. Fateci sapere con un commento qui sotto se anche voi apprezzerete questa salsa/marmellata.

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