Il piatto si realizza abbastanza velocemente e senza troppa fatica e il risultato è davvero interessante, sia per le diverse consistenze – gnocchi morbidi, salsa cremosa e granella di nocciole croccante, sia per il gusto avvolgente, intenso ma mai stucchevole. Naturalmente l’importante è reperire del buon Castelmagno DOP e delle saporite nocciole. Per affinità territoriale consiglio di utilizzare la tonda gentile delle Langhe, davvero squisita, così come vi suggerisco di accompagnare il piatto con un buon rosso piemontese. Non vi resta quindi che mettervi all’opera…
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Gnocchi al Castelmagno
Ingredienti per 4 persone
1 kg di patate ( meglio se rosse di Avezzano)
250 g circa di farina 00
Un pizzico di sale
Per il condimento
200 g di Castelmagno
200 g di panna fresca o latte
60 g nocciole Piemonte tostate
Procedimento
Lavate le patate, ponetele in una pentola e fatele lessare con la buccia, in abbondante acqua salata. Appena cotte pelatele, passatele allo schiacciapatate e raccogliete la purea sulla spianatoia.
Unite la farina e impastate in modo da ottenere un impasto omogeneo e compatto. Formate sulla spianatoia, leggermente infarinata, dei rotoli del diametro di un dito e tagliateli a pezzetti di circa due centimetri.
Passate gli gnocchi sul rigagnocchi o sul dorso di una forchetta, in modo da trasformarli in conchiglie leggermente rigate.
Preparate la salsa mettendo in un pentolino la panna o il latte e il Castelmagno sbriciolato a sciogliere a fuoco lento mescolando continuamente.
Tenete da parte un po’ di formaggio per guarnire il piatto. In un mixer tritate grossolanamente le nocciole tostate private della pellicina.
Mettetene una parte nella fonduta al Castelmagno e l’altra parte tenetela da parte per la guarnizione finale. Ricordate di non salare la salsa perché il Castelmagno è un formaggio molto saporito.
Tuffate gli gnocchi in abbondante acqua salata. Con una schiumarola togliete gli gnocchi che affiorano e metteteli nella salsa.
Impiattate i vostri succulenti gnocchi al Castelmagno aggiungendo, se lo desiderate, altre scaglie di formaggio, e delle nocciole sbriciolate.
E ora non vi resta che leccarvi i baffi 🙂
CASTELMAGNO
Il Castelmagno è un formaggio italiano a denominazione di origine protetta, prodotto nel territorio dei comuni di Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana. Si tratta di un formaggio a pasta semidura, erborinata, prodotto in forme cilindriche con diametro fra i quindici ed i venticinque centimetri, scalzo fra i dodici ed i venti e peso compreso tra i due ed i sette chilogrammi. La crosta, piuttosto fine, è giallo-brunastra, con varianti più scure a seconda della stagionatura, mentre la pasta è bianca o tendente al giallognolo, giallo oro se stagionata, con rare venature verdi dovute all’erborinatura. È prodotto principalmente con latte vaccino prodotto di due mungiture consecutive (serale e mattutina), talvolta addizionato con latte caprino od ovino in percentuali che non superano mai il 20%.
Il latte, dopo l’addizione di caglio di vitello, viene portato ad una temperatura variabile tra i 35° ed i 38°. Dopo la rottura della cagliata, si procede alla pressatura della forma ed al suo avvolgimento in un telo asciutto, viene appesa ed infine posta in contenitori appositi. Terminata questa prima fase, si procede nuovamente alla rottura delle forme, che vengono salate, poste in fascere cilindriche e pressate. La stagionatura avviene in locali freschi ed asciutti, oppure in grotte che presentino naturalmente queste caratteristiche. Il Castelmagno è utilizzato nella cucina piemontese per la preparazione di diversi piatti, primi fra tutti gli gnocchi di patate, conditi con formaggio Castelmagno fuso. È anche spesso gustato come formaggio da tavola, puro o con miele.