Pennette con il cavolfiore

Il cavolfiore è un ortaggio che non dovrebbe mai mancare sulla nostra tavola! E’ molto versatile in cucina, si sa, e può essere utilizzato per la preparazione di piatti svariati e sfiziosi, ma ciò che è più interessante è che assicura al nostro organismo l’apporto di una grande varietà di elementi nutrizionali utilissimi ad affrontare la stagione fredda. Povero di calorie (in 100 g contiene solo 25 kcal!) e con un ottimo indice saziante è infatti il cibo perfetto da mangiare per chi sta seguendo una dieta. Inoltre contiene pochissimi grassi ed è ricchissimo di sali minerali e vitamine, in particolar modo la vitamina C. Depura ed è molto efficace per la salute di denti ed ossa grazie al suo alto contenuto di calcio, fosforo e magnesio. E’ ricchissimo di antiossidanti, ha proprietà antibatteriche ed anti-infiammatorie e presenta elementi che svolgono un’importante attività anti-tumorale.
Insomma, non ci sono scuse per preparare un buon piatto di pennette con il cavolfiore. Neanche il suo odore può fermarci: vi svelerò il segreto per neutralizzarlo!

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  • DifficoltàMolto facile
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione5 Minuti
  • Tempo di cottura15 Minuti
  • Porzioniper 4 persone
  • Metodo di cotturaBollitura
  • CucinaItaliana

Pennette con il cavolfiore: Ingredienti

  • 1cavolfiore (medio-piccolo)
  • 300 gpennette piccole
  • 3 spicchiaglio
  • 3 cucchiaiolio extravergine d’oliva
  • 5 filettiacciughe sotto sale (o sott’olio)
  • pepe nero

Pennette con il cavolfiore: Preparazione

  1. Pulisci il cavolfiore togliendo il torsolo centrale e le foglie esterne. Separa tutte le cime e se sono troppo grandi riducile in pezzi più piccoli. Sciacquale bene sotto acqua corrente e tuffale in acqua bollente già salata. Lasciale cuocere 4-5 minuti e poi aggiungi anche la pasta (insieme, si!). Fai finire la cottura per il tempo indicato (circa 8 minuti).

  2. Nel frattempo in una padellina versa l’olio e fai soffriggere gli spicchi di aglio puliti e tagliati in piccoli pezzi. Una volta che sono dorati spegni il fuoco. Unisci i filetti di acciuga e con una forchetta sminuzzali (ti consiglio di aspettare un minuto prima di scenderli, altrimenti rischierai di bruciarli dato che l’olio è bollente).

  3. Quando la pasta è cotta, scolala insieme al cavolfiore e condisci il tutto con olio aglio e acciughe. Completa il piatto con un’abbondante macinata di pepe nero e servi subito.

Pennette con il cavolfiore: conservazione e note

Nonostante sia sempre meglio consumarlo freschissimo per poter beneficiare appieno delle sue proprietà nutritive, il cavolfiore crudo e non lavato può essere conservato in frigo fino a 10 giorni, ben chiuso in una busta di plastica. Una volta cotto è preferibile non tenerlo oltre i 2 giorni, anche perché il suo “caratteristico odore” aumenterà con il passare del tempo.

Le foglie esterne sono l’indicatore di freschezza del cavolfiore: se sono dure e si spezzano quando vengono piegate vuol dire che è fresco. E’ sempre consigliabile non acquistare cavolfiori già privi di foglie.

Il cavolfiore è un ortaggio estremamente versatile: si può bollire, cuocere a vapore, al forno, in padella, perfino sulla piastra per farlo arrosto! Ricordiamo sempre, però, che la cottura prolungata va ad intaccare le sue proprietà nutrizionali. Questo ortaggio può essere consumato anche crudo, all’interno di insalate e tagliato sottilmente o marinato per qualche ora in succo di limone o nell’aceto.

La sua acqua di cottura può essere utilizzata in altre preparazioni: come brodo vegetale, nei risotti o al posto della semplice acqua per bollire la pasta o altre verdure.

L’odore che il cavolfiore emette in cottura e che per alcuni può risultare molto sgradevole deriva dai composti a base di zolfo (chiamati solfonati) in esso contenuti. Ad alte temperature essi si trasformano in gas, diventando l’incubo di molti. Vi svelo un segreto: questo cattivo odore può essere neutralizzato semplicemente mettendo sul coperchio un pezzo di pane raffermo imbevuto nell’aceto!

Curiosità sul cavolfiore: non tutti sanno che questo ortaggio era conosciuto e molto apprezzato dai Romani. Essi lo consumavano crudo, prima dei banchetti, per rallentare l’assorbimento dell’alcool. Nel 1500 invece veniva imbarcato come cibo sulle navi che andavano alla scoperta dell’America per prevenire nell’equipaggio lo scorbuto, una malattia causata dalla carenza di vitamina C.

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