Frittelle triestine (“frittole”)

Ho fatto queste frittelle molto semplici, ma dietro la ricetta e le frittele c’è una storia.

Volevo rifare i loukoumades, che avevo fatto tre anni fa e che mi ero ripromessa di rifare e personalizzare. Ripensando alla ricetta, mi son venute in mente le frittelle – anzi le frìtole – triestine che faceva mia suocera (che non son molto diverse da quelle veneziane) e che, tolta l’uvetta e i cedrini, mi sembravano molto simili alle frittelle greche di cui sopra. D’altra parte la Serenissima Repubblica di Venezia e la Grecia non etano distanti né fisicamente né culturalmente ai tempi d’oro della prima. Chi ha influenzato chi?

Tornando alle frittelle, sono andata a guardare nel quaderno di mia suocera, ed ecco lì la ricetta della zia Ida. E assomigliava parecchio assai a quella dei loukoumades, ma con proporzioni molto più equilibrate.

Poiché ai loukoumades dovevano assomigliare – e anche perché qualcuno in famiglia non ama molto l’uvetta e soltanto uno i canditi – non ho aggiunto nulla all’impasto e invece dello zucchero a velo tipico delle frittelle o del miele dei loukoumades (che in quelle quantità può risultare stucchevole o fastidioso per chi ha l’IBS), ho scelto il “compromesso” di rotolarle nello zucchero semolato.

Nulla vieta di essere fedeli alla versione originale e quindi aggiungere uvetta o canditi o entrambi (vedere il manoscritto) e spolverarle con lo zucchero a velo o – grecheggiando – con il miele.

 

🖋️

Ho attraversato tutta la città.

Poi ho salita un’erta,

popolosa in principio, in là deserta,

chiusa da un muricciolo:

un cantuccio in cui solo

siedo; e mi pare che dove esso termina

termini la città.

Trieste ha una scontrosa

grazia. Se piace,

è come un ragazzaccio aspro e vorace,

con gli occhi azzurri e mani troppo grandi

per regalare un fiore;

come un amore

con gelosia.

[…]

U. Saba – Trieste

 

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  • DifficoltàMedia
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di riposo1 Ora
  • Tempo di cottura1 Ora
  • Porzioni6
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàCarnevale

Ingredienti

500 g farina 00
1 bustina lievito di birra disidratato (o un panetto di lievito fresco)
2 uova
100 g zucchero
375 ml latte
scorza di limone (grattugiata )
100 ml marsala
1 pizzico sale
q.b. olio di arachide (per friggere )
q.b. zucchero semolato (o zucchero a velo)

590,03 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 590,03 (Kcal)
  • Carboidrati 90,40 (g) di cui Zuccheri 31,50 (g)
  • Proteine 14,20 (g)
  • Grassi 19,65 (g) di cui saturi 4,75 (g)di cui insaturi 13,51 (g)
  • Fibre 2,13 (g)
  • Sodio 94,81 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 170 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

BStrumenti

Padella per friggere

Passaggi

Innanzitutto, questa è la ricetta originale.

Sciogliere il lievito in un poco di latte tiepido, quindi aggiungervi lo zucchero, il restante latte – sempre tiepido – e mescolare.

Aggiungere, sempre mescolando le uova, la farina, la scorza di limone e il marsala. A questo punto la ricetta originale dice di mescolare con vigore per 30 minuti. Io ho utilizzato l’impastatrice e c’è voluto chiaramente meno tempo e nessuna fatica. Chi non la possiede può utilizzare la frusta con i ganci. Si ottiene un impasto piuttosto lento, che va fatto lievitare fino al raddoppio.

Mettere a scaldare l’olio in una padella per frittura e quando è a temperatura, farvi cadere circa un cucchiaino da te di impasto alla volta.

La temperatura dell’olio deve essere tale che l’impasto non brunisca troppo velocemente e rimanga crudo all’interno: circa 165°. Per far sì che resti costante, aggiungere tre o quattro frittelle al massimo per volta.

Quando sono ben dorate, toglierle dall’olio con il ragno e farle asciugare su carta assorbente.

Rotolarle nello zucchero semolato o cospargerle di zucchero a velo e servire.

L’interno non è particolarmente bolloso, quindi non si prestano a essere farcite con la crema.

Mi riprometto di rifarle aggiungendo almeno a parte dell’impasto l’uvetta: è molto neutro e necessita di una piccola spinta verso il dolce. Aggiungerò in quel caso le foto e aggiornerò la ricetta.

Anche la dose dimezzata, se non si è golosi, rende un bel numero di frittelle.

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