Grispelle calabresi con patate

Grispelle calabresi con patate, la ricetta delle grispelle dell’Immacolata, che si preparano poi immancabilmente anche per la Vigilia di Natale, anche farcite, ma oggi ci concentriamo su quelle classiche a forma di ciambella, note anche come zippule, cullurielli, crispedde, a seconda della località in cui ci troviamo. Oggi vi voglio far conoscere la ricetta che viene preparata nel lametino, una versione morbidosa e soffice preparata solo con patate e farina, con pochissima acqua, giusto il necessario per sciogliere il lievito, a differenza di altre varianti, di altre località al di fuori del lametino che prevedono una quantità ridotta di patate, per delle crispelle più gonfie e leggere, alveolate, ma tutte allo stesso modo buonissime, queste così soffici restano morbide per diversi giorni, ma ideale è sempre mangiarle calde calde, anche passate nello zucchero, per una versione golosa, o nel miele.

Ricetta grispelle calabresi
come preparare le grispelle calabresi dell’Immacolata
  • DifficoltàFacile
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione1 Ora
  • Tempo di riposo4 Ore
  • Tempo di cottura10 Minuti
  • Porzioni10 pezzi circa
  • Metodo di cotturaBollituraFrittura
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioniNatale

Ingredienti per Grispelle calabresi con patate del lametino

400 g farina 00
400 g patate lesse
50 g acqua tiepida
5 g lievito di birra fresco
10 g sale
Olio di semi di girasole per friggere
q.b. Farina per lavorare

Strumenti per preparare le grispelle calabresi con patate

1 Pentola
1 Schiacciapatate
1 Ciotola
1 Pellicola per alimenti
1 Padella
1 Spianatoia
1 Tarocco

Passaggi preparazione grispelle calabresi con patate

Iniziamo a preparare le patate. Le lessiamo in abbondante acqua con la buccia. Portiamo a bollore e cuociamo fino a che non siano morbide, dopo circa 40 minuti. Scegliamole della stessa misura così cuociono uniformemente.

Cotte le patate, le scoliamo e le peliamo ancora calde, le schiacciamo con lo schiacciapatate.

Prepariamo l’impasto con le patate ancora calde. Mettiamo nella ciotola le patate, l’acqua col lievito sciolto e iniziamo ad aggiungere la farina, poca per volta. Lavoriamo mano a mano l’impasto, aggiungiamo anche il sale lontano dal lievito e poi procediamo ad incorporare la farina necessaria ad ottenere un panetto asciutto e non appiccicoso, la quantità di farina potrebbe variare a seconda delle patate, nel mio caso, essendo le patate acquose, ho usato stessa quantità di farina rispetto alle patate.

Ho lavorato meglio il panetto sulla spianatoia e poi ho rimesso a lievitare in ciotola, coperto cn pellicola, in un angolo caldo, io in forno con la luce accesa e una ciotola di acqua bollente. Lasciamo lievitare circa 2-3 ore a seconda della temperatura.

Riprendiamo l’impasto lievitato. Lo versiamo su un piano infarinato e formiamo un salsicciotto. dividiamo in circa 10 pezzi con un tarocco.

Con le mani infarinate arrotondiamo ogni pezzo di impasto a formare una pallina liscia. A questo punto, facciamo un buco al centro ad ogni pallina e allarghiamo a formare una ciambella, procediamo così per tutte, le mettiamo su un piano infarinato un po’ distanziate e lasciamo lievitare per un’oretta circa coperte con un panno umido. Se le vogliamo farcire, una volta fatta la pallina allarghiamo a formare un disco e farciamo, con acciughe, ricotta, olive, ‘nduja e richiudiamo a formare una forma allungata. Queste farcite noi le chiamiamo sempre grispelle, ma in alcune località sono note anche come vecchiareddre, vecchiarelle.

Quando sono gonfie friggiamo in abbondante olio caldo, a circa 190°c. Lasciamo cuocere piano piano, fino a farle dorare bene su entrambi i lati, senza farle scurire troppo.

Mano a mano che sono pronte le asciughiamo su carta assorbente. Se le vogliamo dolci, passiamo nello zucchero o versiamo sopra un po’ di miele, ottime anche con la nutella.

Una tradizione prepararle per la vigilia dell’Immacolata, note come zeppole, o zippule nel catanzarese, cullurielli nel cosentino, ma sempre presenti sulla tavola di tutti i calabresi la Vigilia di Natale.

Si consumano calde calde appena preparate. Si possono tenere in caldo in forno a bassa temperatura. Sofficissime anche da fredde. Se ne avanzano si possono scaldare in forno.

Se si fa dose doppia la quantità di lievito e acqua è la stessa.


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