La CICERCHIATA è un dolce tradizionale di Carnevale che si prepara in Abruzzo ed in tutto il centro Italia, un dolce fritto, con pochi ingredienti base, farina, uova e zucchero ed olio, ed avvolto da miele fuso caramellato.
In alcune zone come Civitella Casanova il paese di mia nonna materna, che si trova in provincia di Pescara, si prepara sia a Natale che a Carnevale. In altre zone addirittura anche a Pasqua.
Ormai è un dolce per tutte le feste importanti, che si servono insieme ai Cill pijn il Panrozzo e le Ferratelle, Neole o Cancellate ed altri dolci e rustici tradizionali. Invece a Natale si aggiungono altri dolci come i Turcinill abruzzesi, gli Spumini abruzzesi ed i Caggiunitt abruzzesi o chiamati anche calcionetti o caggionetti.
L’origine della Cicerchiata è molto incerta, alcuni dicono Abruzzo e Molise, chi dice le Marche, o addirittura Umbria e Lazio. In realtà non si conosce la sua vera origine, una cosa è certa, è un dolce del centro Italia molto amato. Nel napoletano prende il nome di “Struffoli”, e la ricetta è leggermente differente, mentre i siciliani la chiamano “Pignolata”.
Nella Marche aggiungono il liquore all’anice per dare sapore, oppure si aggiungono mandorle e codette.
Oggi ti presento la ricetta tradizionale abruzzese della Cicerchiata, con delle piccole aggiunte che fa mia madre, ovvero il liquore all’anice ed il succo d’arancia, come le ha insegnato sua madre. Questo permette di non far attaccare troppo la Cicerchiata e diventa facile da sgranare.
Ma prima di passare alla ricetta, ti lascio altre ricette tradizionali abruzzesi che potrebbero interessarti:
- DifficoltàMedia
- CostoMedio
- Tempo di preparazione30 Minuti
- Tempo di riposo20 Minuti
- Tempo di cottura20 Minuti
- PorzioniUna Cicerchiata grande o 20 mini porzioni
- Metodo di cotturaFrittura
- CucinaItaliana
- StagionalitàCarnevale
Ingredienti
Strumenti
Preparazione della cicerchiata abruzzese:
Versa la farina a fontana sullo spianatoia, all’interno unisci lo zucchero (f 1), le uova intere (f 2), e l’olio (f 3).
Impasta partendo dal centro formando una pastella, man mano fai scendere la farina dai lati fino ad ottenere una pasta morbida (f 4-5). Se occorre* aggiungi della farina per lavorarla e per stenderla.
Lascia riposare per 30 minuti.
* Le farine hanno un grado di assorbimento dei liquidi che può variare a seconda della tipologia o della marca. Ti consiglio di metterne poco meno di quella che occorre e poi al massimo l’aggiungi durante la lavorazione.
Prendi l’impasto e forma dei rotoli (f 6) e tagliali a pezzetti (f 7), come quando prepari gli gnocchi ma devono essere leggermente più piccoli.
Nel frattempo scalda l’olio di arachidi (f 8) o in mancanza di semi di girasole.
Per verificare che è pronto, prendi poca farina e gettala nell’olio, se frigge è pronto alla cottura.
Quando l’olio sarà caldo, setaccia** i pezzetti di pasta e friggi (f 9) i pezzetti di Cicerchiata un poco per volta.
Quando sono ben dorati, scola (f 10) su carta assorbente da cucina.
** Meglio setacciare i pezzettini di pasta, così da evitare che la farina vada a creare schiuma. Inoltre la schiuma si crea anche se l’olio è troppo freddo o è troppo poco o la padella è piccola.
Se fa la schiuma, toglila con la schiumarola, ed abbassala passandoci sopra.
Ora prepariamo il miele che servirà per unire i vari pezzetti di pasta.
In una pentola alta unisci 3 cucchiai di miele rasi (f 11-12), con la scorza di arancia grattugiata ed un poco di spremuta d’arancia e se ti piace poco liquore all’anice (mia mamma lo mette).
Sciogli il miele a fiamma bassa mescolando di continuo fino a farlo leggermente caramellare.
Versa tutti i pezzettini di pasta fritta (f 13) e le mandorle (f 14) precedentemente spellate e sgusciate e tostate (in basso la procedura), mescola fino a distribuire bene il miele.
Con le mani umide forma una ciambella (f 15) oppure delle monoporzioni e lascia solidificare.
Preparazione della Cicerchiata con il Bimby:
Versa la farina nel boccale con lo zucchero, aggiungi l’olio e le uova.
Metti il coperchio ed il misurino, aziona per 2 minuti a velocità spiga.
Togli la pasta dal boccale e forma una palla oppure un tronchetto, lavorandolo bene con le mani.
Fai riposare per 30 minuti e poi procedi come da ricetta sopra.
COME PELARE LE MANDORLE:
Versa le mandorle con la buccia in un pentolino, e ricoprile d’acqua.
Porta a bollore, e fai bollire per qualche minuto.
Scola le mandorle sotto l’acqua fredda e togli la pellicina premendo leggermente da uno dei lati della mandorla.
COME SI TOSTANO LE MANDORLE?
Puoi tostare le mandorle in forno per circa 10/15 minuti a 200° girandole ogni tanto.
Puoi tostare le mandorle nella padella delle castagne, mescolando di continuo o si bruciano, oppure le puoi preparare in una vecchia casseruola.
Oppure nella friggitrice ad aria per circa 10 minuti a 200°, controllando dopo 5 minuti, perché cuoce più veloce di un forno.
Conservazione della cicerchiata:
Se ben tenuta e conservata dentro una campana per dolci, si può conservare fino a 7 giorni.
Non metterla in frigorifero, altrimenti il miele tende a sciogliersi.
Dosi variate per porzioni
Ciao Eva da noi si chiamano struffoli..cmq son davvero buoni!grazie mille cara aggiunta!ciao buona settimana
si immaginavo, ogni regione li chiama differentemente, dalle mie parti è un dolce tipico di carnevale, ma si fa anche a Natale
Grazie per la ricetta…golosissima…..già inserita nel contest…buona giornata carissima!!!
di nulla! è un piacere!
Brava Eva!!!! buonissimi!!! anche io partecipo al contest di Tina. Brava sei sempre precisa e con delle foto bellissime
grazie! questa l’ha fatta mamma! io ho contribuito ad assaggiare per vedere se era corretto di sapore, perché lei si è tolta un dente e sta a liquidi poverina
Complimenti è venuta benissimo!!!!
mamma sta gongolando!! ahaah la sua cicerchiata è imbattibile!
Buoniiiiiiii da noi si chiamano “pudcidd” sono tipici di natale!!! Li adoro! Buona giornata!!
non lo sapevo! ma di dove sei? che nome carino!!
…essendo delle Marche conosco bene questa ricetta!..buonissima!! 😉
e si anche nelle marche la preparano! Una ricetta del centro Italia ottima! Anche se le origini sono ancora incerte, si divide tra le marche e l’Abruzzo, ma la preparano anche nel Lazio e in Campania
Wooww!! ma che brava anche da noi nelle Marche si fa!! complimenti e un saluto caro laura
e si verissimo! poi i dolci semplici sono i migliori!