Peperoni secchi d’Abruzzo

Rossi, croccanti e dal sapore intenso: sono i peperoni secchi d’Abruzzo, un prodotto antico e prelibato, che non può mancare nella dispensa degli abruzzesi doc. 

I peperoni secchi d’Abruzzo sono dei peperoni rossi a corno, in dialetto a cocce capammonte (a testa all’insù), proprio perché il vegetale è curvato verso l’alto.

Peperoni secchi d’Abruzzo

Questi peperoni si coltivano ovviamente d’estate e, una volta raccolti, vengono infilzati con un ago e uno spago all’altezza del peduncolo, fino a creare una collana di peperoni, in dialetto lu crolle (la crolla), che verrà appesa e messa all’aria, così da poterli far seccare all’aperto. Mia madre ad esempio li appende fuori al balcone; capita spesso in estate, in Abruzzo, di vedere i peperoni appesi anche sulle finestre, creando degli scenari pittoreschi!

Adoro questi peperoni secchi, soprattutto se fritti nell’olio e serviti con la polenta, oppure tritati e utilizzati in gustosissimi piatti, come la famosa pasta alla trappitara.

La leggenda narra che i peperoni secchi in Abruzzo siano stati introdotti dalle popolazioni slave che approdarono sulle coste abruzzesi intorno al 1600, e che conoscevano le tecniche di coltivazione, nonché di essiccazione e macinatura del peperone; tecniche probabilmente apprese dai turchi e dagli ungheresi, grandi consumatori di paprika.

I peperoni secchi dolci sono un prodotto tipico della cucina tradizionale abruzzese. Il peperone dolce si coltiva in tutto l’Abruzzo, ma ad Altino, in Provincia di Chieti, è stato dato il riconoscimento d’eccellenza.

Per promuovere questo prodotto, ogni estate nel centro di Altino si celebra il peperone dolce con un festival ad esso dedicato, durante il quale le contrade del paese si sfidano a suon di piatti sfiziosi ed originali ricette a base, ovviamente, di peperone.

Può capitare che si possano confondere il peperone dolce di Altino con il peperone crusco di Senise (calabrese). Questi due prodotti eccellenti differiscono per sapore e forma, e quindi è essenziale utilizzare la terminologia corretta per evitarne il fraintendimento e promuoverne la valorizzazione. Il peperone di Altino è piccolo, con la punta rivolta verso l’alto e il suo sapore è più amaro rispetto al peperone di Senise.

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