Pan brioche giraffa, ricetta lievitata con foto-tutorial

Pan brioche giraffa

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Il mio amore per i pan brioche bicolore e, talvolta, tricolore, continua!

Questa volta ho realizzato un pan brioche pseudo-giraffato, secondo una tecnica che riprende quella del mio pan brioche leopardato, ma più facilitata e di maggiore semplicità di esecuzione.

Il risultato è un pan brioche di due colori, buonoissimo e incredibilmente soffice ottimo da mangiare così com’è, sarà molto apprezzato per l’effetto estetico! E’ molto divertente giocare con i colori degli impasti e stavolta vi propongo questo, dopo la carrellata di pan brioche di diverse fogge che potete vedere nella sezione “Lievitati dolci da colazione“.

Ad esempio quello bicolore a scacchiera, il tigrato ai tre colori, quello a doppia scacchiera, bicolore al caffè, e tanti altri ancora. Da questo si capisce che ho una predilezione per i lievitati appunto da gustare a colazione – e non solo –  declinati in tutte le forme e gusti.

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Se volete realizzare anche voi un pan brioche con questo effetto interno a chiazze seguitemi nella ricetta che è corredata di un utile tutorial fotografico.

Adoro l’abbinamento bianco-scuro, si può giocare con i colori in tanti modi, ottenendo ogni volta un effetto diverso e molto sfizioso! Io l’ho preparato con pasta madre solida ma darò le conversioni per chi voglia preparare questo pan brioche anche con il licoli ed il lievito di birra.

Che sofficità!

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Mani in pasta!

Ingredienti per uno stampo da plum cake di circa 28 cm

  • 500 g di farina totale, da me ripartita in questo modo (oppure a vostra scelta, mantenendo un certo margine di farina di forza):
  1. 150 g di farina di grano tenero di forza W 320-330 (per me Caputo Rossa)
  2. 100 g di farina tipo 1 (o farina tipo 0, come preferite)
  3. 250 g di farina tipo 0 di media forza (circa W 240-250)
  • 150 g pasta madre solida e rinfrescata
  • 200 g di latte intero
  • 50 g di acqua
  • (1 cucchiaino di latte in polvere, facoltativo)
  • 100 g di zucchero (per me di canna)**
  • 8 g di sale
  • 50 g di olio di semi o di oliva leggero (o 60 g di burro “a pomata”)

Per la parte al cacao (da aggiungere ad 1/3 di impasto)

  • 10 g di cacao amaro in polvere
  • un cucchiaio di zucchero
  • 2-3 cucchiai di latte
  • 1 cucchiaio raso di farina
  • 1 cucchiaino di olio

Per la rifinitura:

  • latte q.b.

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Note sul lievito da utilizzare in ricetta:

Se avete il li.co.li., metterne 100 grammi e aggiungere 50 g in più di farina. Il resto degli ingredienti è invariato.

Per chi volesse utilizzare il lievito di birra,

  • 500 g di farina (da mixare come preferite, ad esempio 200 g di farina W 330-350 e 350 g farina tipo 0, oppure 150 g di farina di manitoba oppure farine meno raffinate, ad esempio tipo 1, etc.)
  • 8 g di lievito di birra fresco
  • 150 g di latte
  • 40 g di acqua
  • 100 g di zucchero
  • 50 g di olio (di semi o di oliva)
  • 8 g di sale

Per la parte al cacao

  • 10 g di cacao amaro
  • un cucchiaio di zucchero
  • 2-3 cucchiai di latte
  • 1 cucchiaio di farina
  • 1 cucchiaio raso di olio

Procedimento

Rinfrescare la pasta madre e attenderne il raddoppio. Solitamente, dopo 3-4 ore dal rinfresco è pronta.

Nella ciotola della planetaria aggiungere il lievito madre rinfrescato da qualche ora a piccoli pezzi e scioglierlo con la frusta a foglia nei liquidi previsti dalla ricetta e cioè latte (io ho usato quello parz. scremato) ed acqua. (io ho aggiunto anche un cucchiaino di latte in polvere che apporta proteine, ma è facoltativo). Dopo che si è formata una schiumetta e il lievito si è sciolto, aggiungere lo zucchero (per me di canna) ed amalgamare. Poi unire la farina (preventivamente setacciata) gradualmente, passando alla frusta a gancio quando l’impasto si fa più consistente.

Aggiungere il sale e poi il resto della farina, tenendone da parte uno-due cucchiai. Infine, unite l’olio a filo, poco per volta per non perdere l’incordatura. Non aggiungere il resto dell’olio se precedentemente non è stato assorbito dall’impasto, e aggiungere gli ultimi 2 cucchiai di farina (con l’olio l’impasto tende ad essere “più scivoloso”) e portare ad incordatura. Impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo, che si avviluppa intorno al gancio (naturalmente potete impastare a mano, seguendo lo stesso ordine di inserimento degli ingredienti). L’impasto finito peserà 1.055 grammi circa. Toglietene 750 grammi circa e mettete da parte, coprendolo “a campana”.

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Procedimento con il lievito di birra

Sciogliere il lievito di birra nel latte a T.A. Disporre la farina in una ciotola, aggiungere lo zucchero, il latte con all’interno disciolto il lievito ed impastare. Unire l’acqua, infine il sale e continuare ad impastare. Per ultimo va aggiunto l’olio a filo e poco per volta, facendolo incorporare bene. Impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Dividere gli impasti come descritto di seguito.

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In una ciotolina stemperate il cacao con il latte q.b. e lo zucchero fino ad ottenere una pastella densa. In questo modo, l’impasto si colorerà più facilmente

Nella ciotola dov’è l’impasto rimanente (poco più di 300 g) aggiungete la pastella al cacao ed impastate aggiungendo poi il cucchiaio di farina fino a che il cacao avrà colorato uniformemente l’impasto. Unire il cucchiaio d’olio e far assorbire. Se occorre, aggiungete un altro po’ di farina fino ad ottenere un impasto sodo ed omogeneo.

Ora sulla spianatoia fate un giro pieghe a tre ai due impasti, poi pirlate arrotondando i due impasti e fate riposare coperti a campana per circa 30-45 minuti (puntatura). Adagiare i due impasti in due ciotole, coprirle con pellicola e dopo 30 minuti a temperatura ambiente (un’ora se si è in inverno), riporre in frigo per qualche ora, o tutta la notte, se ci si vuole organizzare con i propri impegni. Io, in verità, ho fatti lievitare direttamente per 4-5 ore a 25° circa, senza passaggio in frigo, causa impegni.

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Con lievito di birra.

Far lievitare un paio d’orette i due impasti, quello bianco e quello scuro, in due ciotole separate, coperte da pellicola. Far lievitare in un luogo caldo e riparato (in estate, a temperatura ambiente).

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Procediamo con la formazione del pan bauletto.

Se li avrete messi nel frigo, al mattino seguente, fateli acclimatare (il tempo è indicativo, dipende dalla temperatura ambiente e dal vostro frigo, 4 ore circa, di cui l’ultima ora al calduccio..) e rovesciateli sulla spianatoia.

Dall’impasto chiaro e da quello scuro ricavate 8 pezzi di pari peso con cui formerete dei cilindri, arrotolandoli sulla spianatoia.

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Adagiate questi cilindri nello stampo da plumcake precedentemente spennellato di olio di semi, alternando con i colori. Da questo gioco e da questa alternanza dipenderà l’effetto maculato.

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Coprite lo stampo con un foglio di pellicola e far lievitare fino al raddoppio cioè fino a quando l’impasto raggiungerà e supererà il bordo dello stampo, in un luogo caldo e  riparato. Ci vorranno circa 8-9 ore circa di lievitazione, anche se il tempo in realtà dipende dalla forza del vostro lievito e dalla temperatura esterna, per cui si tratta di tempi indicativi, non guardate l’orologio ma lo sviluppo del pan brioche nello stampo. Io consiglio di impostare la temperatura dell’ambiente di lievitazione sui 26°-28° almeno, aiutandovi con lucina del forno o pentolino d’acqua calda.

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Con lievito di birra.

Procedere alla formatura del pan bauletto come descritto sopra, adagiarle nello stampo e far lievitare fino al raddoppio (2 orette o comunque regolatevi a vista). Infornare come descritto di seguito.

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Cottura

Al raddoppio, spennellate delicatamente la superficie del pan bauletto con un po’ di latte, ed infornare in forno statico e preriscaldato a 170° per circa 30-35 minuti circa. Se il pan brioche dovesse scurirsi troppo in superficie, coprire con un foglio di carta argentata.

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Sfornare e far raffreddare il pan bauletto per circa 15 minuti, poi estrarlo delicatamente dallo stampo e far raffreddare su una gratella per qualche ora.

Quando sarà ben freddo, conservare il pan brioche in un sacchetto per alimenti ben chiuso (io uso buste salvafreschezza). Si conserverà per qualche giorno.

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Ecco l’interno, vi piace? 🙂

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Particolare della fetta…

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Vi assicuro che era davvero soffice!

Provatelo anche voi, creando ogni volta un pan brioche diverso nella alternanza dei colori. Potreste farlo più volte e sono sicura che non vi verrà mai uguale. Sono curiosa di vedere i vostri! Potreste postare le foto sulla mia pagina fb, mi farebbe piacere!  https://www.facebook.com/Dolcesalatoconlucia-441574555973258/

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Se vi è piaciuta questa ricetta, vi invito a cliccare “Mi piace” sulla mia pagina fb https://www.facebook.com/pages/Dolcesalatoconlucia/441574555973258  per non perdevi tutte le novità!

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PANISSIMO-nuovo-italia-750

Con questa ricetta partecipo a #panissimo37 del mese di Gennaio, organizzata da Sandra del blog Sono io, Sandra e Barbara, del blog Bread & Companatico. Per questo mese la raccolta si fa da Sandra

 

Pubblicato da dolcesalatoconlucia

Ciao a tutti, ho 30 anni, vivo e lavoro in prov. di Napoli e ho una grandissima passione per la cucina. Il mio interesse è rivolto parimenti al dolce quanto al salato. Spero di poter dare un forte contributo e aiutarvi nelle vostre creazioni!

7 Risposte a “Pan brioche giraffa, ricetta lievitata con foto-tutorial”

  1. Ciao Lucia! Farò sicuramente appena sarà pronta la cella, attendo termostato e poi mio marito si metterà all’opera. Abbiamo tutto. Sai che il kit termostato cavo scaldante e termometro è esaurito sul sito che indicavi tu? Sono senza termostato. Abbiamo trovato tutto su ebay. Un bacio

    1. Ciao Sara, solo ora vedo il tuo commento
      Oddio non sapevo che quel sito avesse esaurito tutti i kit, mi sa che un po’ è colpa (o merito) mio ahahah
      Spero non abbiate speso troppo su e bay, In bocca al lupo per la tua celletta di lievitazione 🙂

  2. LUCIA CHE BELLA GIRAFFA!!!!
    grazie per aver portato il tuo pane da me, ci siamo tutto il mese, quindi ti aspetto ancora.
    abbiamo cambiato il banner, giusto per ammodernarci un po’, quando hai tempo prendi quello nuovo!
    un abbraccio
    Sandra

    1. Ciao Luisa!
      Certo , puoi sostituire l’orzo con il cacao e viceversa 😉
      Buona domenica,
      Lucia

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