Radice di rafano utilizzo in cucina e rimedi naturali
Il rafano, o Armoracia rusticana, è una pianta perenne con un’enorme radice a fittone ramificata e lignificata. Il suo fusto è semplice, con poche ramificazioni, mentre le foglie basali sono verdi, ovate e hanno un lungo picciolo oppure un margine intero. I fiori sono bianchi e si trovano riuniti in pannocchie apicali. Il rafano fiorisce in primavera-estate su un lungo stelo e matura formando liquidi contenenti semi ovali schiacciati.
Originario dell’Europa orientale e dell’Asia Minore, il rafano si è diffuso anche in Italia, dove cresce frequentemente negli orti e nei terreni freschi e ombrosi, formando cespugli vigorosi con caratteristiche infestanti. Si utilizzano i grossi rizomi raccolti in autunno, che vengono conservati stratificati sotto sabbia per mantenerli freschi o più comunemente tagliati a pezzi e essiccati.
Proprietà del rafano e rimedi naturali
Le proprietà del rafano sono principalmente due: è un cosiddetto cospersivo, cioè depurativo, ma è anche un’anticatarrale, diuretico, stomatico e rubefacente. Per uso esterno, si può fare un infuso con la radice per bronchiti e come cura diuretica per la gotta e i reumatismi. Inoltre, il macerato della radice in grappa può essere utilizzato per frizioni contro il dolore muscolare e l’artrite.
Radice di rafano utilizzo in cucina e rimedi naturali
In cucina, il sapore acre e piccante del rafano è molto apprezzato sia come verdura che in salse. Tuttavia, è sconsigliato in caso di disturbi renali, irritazioni all’apparato digerente, alle persone nervose e alle donne in stato di gravidanza. L’olio volatile contenuto nel rafano è tossico e può causare tosse, mal di testa e irritazioni agli occhi, quindi va utilizzato con cautela.
La salsa di rafano è un rimedio naturale contro l’anemia. Per prepararla, grattugiate delle radici di rafano fresche e mettetele in vasetti di vetro con un po’ di aceto e olio. Consumate un cucchiaio al giorno per 20 giorni consecutivi. Questa salsa si accompagna bene con piatti di lesso, ma non è consigliata per chi soffre di ulcere gastriche, acidità di stomaco o malattie renali.
Per essiccare il rafano, sbucciatelo e tagliate la radice a fettine sottili. Lasciatele seccare in un luogo buio e asciutto, oppure in forno a bassa temperatura. Una volta essiccate, potete polverizzare il rafano per utilizzarlo come condimento o in infusione per tisane.
Un’altra ricetta con il rafano è la tisana allo yogurt: tritate della radice fresca di rafano e frullatela con un po’ d’olio. Unite il composto allo yogurt naturale con prezzemolo tritato fine e utilizzatelo per condire carni lessate o crostini di pane. Buon appetito!
Per ottenere uno sciroppo istantaneo, sbucciare una radice di rafano e cospargerla di zucchero, il succo estratto, può essere somministrato ogni giorno nella dose di uno o due cucchiaini come antiscorbutico.
Con il rafano potete anche preparare la vostra salsa wasabi
Pulite la radice e sbucciatela bene, tagliatela a pezzetti e frullate fine con poco olio e aceto, unite anche 2 foglie tenere; otterrete una salsa wasabi buonissima da accompagnare le carni lesse o le vostre preparazioni esotiche
Nella pagina sono presenti link di affiliazione su cui si ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi.