Pitta ‘Mpigliata o Pitta ‘Nchiusa

Pitta ‘Mpigliata o Pitta ‘Nchiusa un dolce tipico calabrese di origini antiche, preparato con una frolla molto friabile, speziata  e senza uova e senza burro, preparata con olio e vino, è farcita con frutta secca, uvetta e miele. E’ tradizione in Calabria prepararlo per Natale o Pasqua, ma è così buono che si prepara  tutto l’anno, non solo in provincia di Cosenza dove ha origine, precisamente a San Giovanni in Fiore, ma in tutta la Calabria che lo conosce e lo apprezza per la sua bontà. Un dolce che in origine  già alla fine del XVIII sec. veniva preparato in occasione delle cerimonie nuziali, quindi un dolce per le grandi occasioni, preparato con i prodotti genuini di cui si poteva disporre già a  quei tempi.

  • Preparazione: 30 Minuti
  • Cottura: 40-45 Minuti
  • Difficoltà: Molto facile
  • Porzioni: 4-6 Persone
  • Costo: Economico

Ingredienti

Frolla al vino senza uova

  • Farina 00 250 g
  • Olio di semi (o di oliva) 50 g
  • Vino bianco (moscato, o vermut) 50 g
  • Zucchero 50 g
  • Cannella in polvere 1/2 cucchiaini
  • Chiodi di garofano (macinati) 4
  • Succo d'arancia 1/2
  • Scorza d'arancia
  • Scorza di limone
  • Lievito in polvere per dolci 1/4 bustine

Ripieno

  • Uvetta (ammollata) 100
  • Gherigli di noci 100
  • Scorza d'arancia
  • Grappa 1 bicchierino
  • Miele millefiori (o miele cotto di fichi) q.b.
  • Cannella in polvere 1 cucchiaino
  • Chiodi di garofano 4
  • Liquore (o succo di mandarino) 1 cucchiaio

Preparazione

  1. pitta 'mpigliata

    Con un giorno di anticipo rispetto alla preparazione del dolce prepariamo il ripieno. Mettiamo a bagno l’uvetta, in acqua fredda per almeno un’ora, minimo mezz’ora. Poi la strizziamo e la mettiamo in una ciotola più grande con un bicchierino di grappa, o altro liquore tipo vermut, anche rum o cognac. Aggiungiamo anche la scorza grattugiata di una arancia biologica.

  2. Puliamo le noci, se non abbiamo già quelle sgusciate. Le tagliamo minute e le uniamo all’uvetta, possiamo aggiungere un cucchiaio di miele, o anche niente, tanto lo aggiungeremo dopo, e lasciamo riposare per tutta la notte al fresco, va bene in frigo.

  3. Il giorno dopo prepariamo la frolla. In una ciotola mettiamo tutti gli ingredienti, farina, zucchero, olio, vino, io ho usato uno spumante moscato, ma possiamo anche usare un semplice vino moscato, vino bianco dolce, o vermut. Aggiungiamo il succo di una mezza arancia, un mezzo cucchiaino di cannella, un po’ di chiodi di garofano macinati, in polvere, ancora scorza di limone e di arancia, un pizzico di lievito per dolci, anche mezza bustina, e impastiamo velocemente, ad ottenere un composto omogeneo che lasciamo a riposo per pochi minuti.

  4. Prepariamo ora la pitta ‘mpigliata, o pitta ‘nchiusa come la chiamano in provincia di Catanzaro. Con 1/3 di impasto, non di più, ricaviamo una sfoglia sottile e circolare, in modo da ricoprire uno stampo da 20 cm di diametro. Usiamo la carta forno alla base della teglia, così il nostro dolce sarà più facile da sfornare. Lo possiamo preparare direttamente in teglia, mano a mano, o anche sulla carta forno, fuori dalla teglia.

  5. Ricopriamo la frolla nella teglia con un paio di cucchiaini di miele. Ora stendiamo la frolla rimanente, circa 2/3. Ricaviamo un rettangolo così sarà più facile ritagliare le strisce  da cui ricavare le rose farcite. Ricaviamo almeno 7 strisce, larghe 7-8 cm, e lunghe circa 22-24 cm, usiamo anche i ritagli per completare la nostra torta. Farciamo il centro di ogni striscia con il composto di noci e uvetta. Poi ripieghiamo la frolla sul ripieno, pressiamo un po’ e arrotoliamo, a formare le roselline.

  6. Posizioniamo la prima rosellina al centro, sulla frolla nella teglia, con il miele. Le altre tutto intorno, a completare il giro. Se le avete fatte più piccole ne potrebbe servire una in più. Fate attenzione, mano a mano che le posate, a far aderire l’attaccatura, alla rosellina precedente, e se non vogliono star chiuse, usate pure un po’ di miele, basta porcare leggermente l’impasto con un po’ di miele e rimangono ben ferme. Quando abbiamo completato, alziamo i bordi della base sulle roselline, in modo che lo avvolga tutto intorno. Se abbiamo lavorato nella teglia, tiriamo fuori dallo stampo la pitta ‘mpigliata, con tutta la carta forno, e leghiamo con uno spago la base attorno alle rose, così non c’è pericolo che in cottura possa staccarsi e cadere, una volta cotta rimane perfettamente incollata, e lo spago si può togliere. Potremmo anche usare uno stampo più piccolo, ma anche così viene perfetta.

  7. Cuociamo in forno caldo a 180°c per circa 40-45 minuti, se il forno è ventilato non più di 165°C per lo stesso tempo. Dopo circa 20 minuti scaldiamo con un po’ di succo di arancia, o mandarino, un cucchiaio di miele. Tiriamo fuori dal forno la torta ‘mpigliata e la spennelliamo, o vi coliamo sopra il miele caldo. Rimettiamo in forno e proseguiamo la cottura. Se notiamo che diventa troppo scura sulla superficie copriamo subito con alluminio, e abbassiamo pure il forno di qualche grado.

  8. Dopo altri 20 minuti controlliamo il dolce, io non lo vedevo molto lucido, e ho aggiunto altro miele, un altro cucchiaio, questa volta solo miele, colato piano su tutto il dolce. Inforniamo ancora per gli ultimi minuti. Sforniamo e lasciamo raffreddare completamente prima di disporre la pitta ‘mpigliata in un piatto da portata, e togliere lo spago. Gustiamo la nostra pitta ‘mpigliata ben fredda, ottima il giorno dopo, ma si conserva bene a lungo, quindi è un dolce da preparare in anticipo, anche con dosi doppie per uno stampo da 28 cm, e da tenere in dispensa pronto da tirar fuori alla prima occasione, e a Natale ce ne saranno di occasioni.

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Note

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