Pasta frolla
(per un ruoto di 28 cm di diametro)
400 gr. di farina 00
2 rossi più un uovo intero
200 grammi di burro pomata (o sugna o strutto)
150 grammi di zucchero
Buccia grattugiata di 1 limone
Un pizzico di sale
La punta di un cucchiaino da thè di lievito per dolci (in alternativa una di cremor tartaro e una di bicarbonato)
(per un ruoto di 26 centimetri di diametro)
300 gr. di farina “00”
150 grammi di burro pomata (o sugna o strutto)
150 grammi di zucchero semolato (100 gr. se volete la pasta più friabile)
Mezzo cucc.no da thè di lievito oppure una punta di cucc.no da thè di cremore più una punta di cucc.no da thè di bicarbonato
Buccia di un limone non trattato
Un uovo intero più un tuorlo
Un pizzico di sale
Procedimento
Io procedo in maniera classica: dispongo la farina a fontana e ci faccio un incavo al centro, dove metto lo zucchero, il burro, il lievito, il pizzico di sale, la buccia grattugiata di un intero limone e solo in ultimo le uova (foto 1).
A questo punto mischio gli ingredienti che sono nel centro e quando avrò creato una cremina omogenea (foto 2),
cerco di inglobare piano piano la farina che è intorno versandola sull’impasto centrale (foto 3)
e sfregando il tutto tra le mani a creare tante briciole (foto 4, 5).
E’, all’inizio, una sorta di crumble (foto 6),
che poi si compatterà. Così si ingloba facilmente la farina senza lavorarla troppo ed evitando, quindi, di sviluppare il glutine o di riscaldare l’impasto!
Devo dire che anche il metodo di mischiare prima farina, burro e zucchero, creare tante briciole e poi aggiungere le uova ed il resto degli ingredienti funziona bene! L’importante è trovare il proprio metodo per non lavorare troppo l’impasto!
Una volta creato un impasto omogeneo (foto 7),
lo metto a riposare una mezz’ora in frigo, avvolto da pellicola trasparente (foto 8),
per consentirgli di rilassarsi e di rassodarsi. Trascorso il tempo del riposo in frigo l’impasto è pronto per essere utilizzato (foto 9).
Se l’impasto resta in frigo più a lungo ha bisogno di essere lavorato un po’ per riprendere plasticità (deve essere snervato).
Beh, io ho assaggiato la crostata che ci ha portato in ufficio tua sorella Marina (DIVINA!!!!!) e suppongo sia frutto della tradizione di famiglia, perciò alla prossima occasione vorrei cimentarmi anch’io con queste istruzioni. Solo una cosa: MA COSA DIAVOLO E’ IL BURRO POMATA?????
Ciao Dora, contenta di leggerti! E’ il burro che ha la consistenza della pomata, cioè nè sciolto, nè duro di frigo. Sul burro per la pasta frolla ci sono varie correnti di pensiero, ma io abbraccio questa del burro più tenero perchè secondo me facilita le operazioni di impasto.