VII Festival del Giornalismo Alimentare – tre analisi per comprendere il rapporto tra cibo e cittadini tra post pandemia e guerra

Stamattina si è entrati nel vivo del Festival del Giornalismo alimentare con tre interessanti panel per capire com’è cambiato il rapporto tra il cibo e gli italiani in questi ultimi due anni.

Nel primo dibattito viene presentato uno studio portato avanti parallelamente da l’Eco della Stampa e l’Istituto Piepoli che ha come focus la differenza tra l’informazione alimentare così come viene veicolata dai principali media rispetto a quella che è la percezione dei cittadini.

Il secondo studio condotto dall’Università Milano Bicocca ci illustra un report sull’informazione alimentare dal titolo “Cibo & Società” che illustra come la stampa si è occupata di informazione alimentare in rapporto ai principali temi di attualità.

La terza è un’indagine svolta da Altroconsumo sull’impatto della crisi sulle abitudini alimentari degli italiani.

MEDIA, FOOD E CITTADINI, L’INFORMAZIONE ALIMENTARE E LE ASPETTATIVE DEI CITTADINI

Moderatore: Giuseppe Gandolfo

Qualcosa è cambiato soprattutto in questo ultimo anno e cercheremo di capire cosa è cambiato. In tv non ci sono solo più ricette e grandi chef: a partire da febbraio/marzo 2022 l’informazione alimentare ha avuto un picco vertiginoso in corrispondenza dell’inizio della guerra in Ucraina.

LA RICERCA DELL’ECO DELLA STAMPA

Relatore: Pietro Biglia

La ricerca analizza i principali trend sul cibo presenti sui media, cioè ci riporta una fotografia di quali sono gli argomenti, inerenti l’alimentazione e il cibo, maggiormente citati sui media.

Un dato interessante che emerge dalla ricerca è che quando si parla di cibo il Piemonte è la regione più citata. La spiegazione andrebbe ricercata nella cultura fortemente legata al cibo e all’alimentazione di questa regione.

Il Festival del Giornalismo Alimentare si piazza al 10 posto nella top ten degli eventi sul cibo più seguiti in Italia.

top 10 eventi sul cibo

Per quanto riguarda il capitolo diete e salute di solito si parla di diete in associazione ad altre keyword quali benessere, sport, salute, malattie e disturbi. La più citata è la dieta mediterranea in connessione con il benessere, mentre la chetogenica è più citata in abbinamento con le malattie e i disturbi. In Italia il livello di conoscenza dell’impatto sulla salute della nostra alimentazione è molto più elevato che in altri paesi dove viene preso in considerazione più l’aspetto estetico in relazione a quello che si mangia. Questo è dovuto soprattutto alla diffusione delle informazioni sul cibo e l’alimentazione presente sui media.

Per quanto riguarda le problematiche alimentari l’obesità e l’abuso di alcol sono quelle più citate ed analizzate sui media, fa pensare però quanto poco si parli di anoressia e bulimia.

Ovviamente il tema della guerra e del cibo ha subito un’impennata a partire da febbraio di quest’anno.

guerra e cibo

Sul fronte del caro cibo gli aumenti che vengono citati di più sono quelli legati all’olio (primo posto) seguito da latte e pane, più distaccati e un po’ alla pari zucchero, verdura, frutta e farina.

LA RICERCA DELL’ISTITUTO PIEPOLI

Relatore: Livio Gigliuto

La ricerca che raccoglie le risposte dell’opinione pubblica, mette in risalto come tra le principali preoccupazioni degli italiani in questo momento ci siano gli aumenti dei principali dei beni di consumo, seguiti da quelli delle bollette e solo al terzo posto la preoccupazione legata allo scoppio di un ipotetica terza guerra mondiale.

Mentre sui media si sente parlare maggiormente dell’aumento dei prezzi di olio e latte, nell’indagine dell’Istituto Piepoli al primo posto troviamo invece la preoccupazione per la crescita dei prezzi di pane e pasta, mentre olio e latte hanno un impatto marginale. Sono in particolare gli uomini e gli abitanti del sud ad essere più colpiti dall’aumento dei prezzi di questi beni, mentre nelle regioni del nord preoccupa maggiormente l’aumento di frutta e verdura rispetto ad altre zone d’Italia.

gli aumenti dei prezzi del cibo

Sul fronte del turismo quando si chiede agli italiani dove vorrebbero trascorrere una settimana di vacanza all’insegna dell’enogatronomia nelle prime tre posizioni ci sono Toscana, Sicilia e Puglia…il Piemonte si piazza in 11esima posizione. La cosa curiosa è che neanche i piemontesi citano la la propria regione.

Per quanto riguarda l’informazione alimentare sui media più del il 70% degli italiani ritiene che se ne parli a sufficienza con una differenza però tra i più giovani tra i quali solo il 58% ritiene che l’argomento cibo sui media sia abbastanza presente.

quanto si parla di cibo sui media

Infine per quel che concerne il capitolo alimentazione e salute in questo caso l’opinione degli italiani ricalca quelli che sono i trend analizzati dall’Eco della Stampa, per cui la patologia più temuta è l’obesità, seguita dall’abuso di alcol.

patologie legate al cibo

REPORT SULL’INFORMAZIONE ALIMENTARE – L’ANALISI DEL MASTER “CIBO & SOCIETA’” DELL’UNIVERSITA’ MILANO BICOCCA

Relatrici: Laura Prosperi, Paola Palestrini e Roberta Dameno

La ricerca ha analizzato come la stampa si è occupata di informazione alimentare in rapporto ai principali temi di attualità.

L’informazione sul cibo sta passando da una dimensione più didascalica (le ricette, i cibi tipici, ecc) ad una informazione incentrata sulle grandi questioni internazionali che impattano sulla disponibilità dei beni primari o sull’andamento dei prezzi dei beni di consumo.

Si è poi analizzato il tema del caporalato e su questo argomento ancora la stampa non pone la giusta attenzione al problema con un’informazione ancora poco attenta alla gravità del fenomeno (si utilizzano spesso termini come clandestino, immigrato…senza mai porre abbastanza attenzione al problema dello sfruttamento).

In linea di massima rispetto all’anno scorso c’è un forte calo sulle tematiche che riguardano le diete. Tiene bene solo la dieta mediterranea che rimane al primo posto nelle citazioni dei media, mentre all’ultimo posto troviamo la dieta vegana.

L’obesità, anche quella infantile, rimane al primo posto nella preoccupazione degli italiani (molto più che negli altri paesi europei – i bambini italiani in Europa sono quelli con maggiori problemi di obesità infantile). I media dovrebbero tenere conto di questo problema e dedicare maggiore attenzione alle tematiche dell’obesità infantile.

L’abuso di alcol è aumentato enormemente durante in covid soprattutto nella fascia dei giovanissimi (11-18 anni) dove il fenomeno è particolarmente preoccupante perchè negli adolescenti l’abuso di alcol porta ad un’alterazione della corteccia prefrontale.

Le informazioni sulla guerra purtroppo stanno peggiorando le problematiche legate all’abuso di alcol nei giovanissimi che sono molto influenzati e impressionati dalle notizie che leggono e ascoltano sui media.

Per quanto riguarda gli eventi a tema food più pubblicizzati sui media sorprende il fatto che l’attenzione maggiore sia riservata ad eventi strettamente di settore, come il SIGEP o il MACFRUT di Rimini. Non eventi dedicati al grande pubblico quindi, ma riservati agli addetti del mondo food.

Questo fenomeno, secondo la ricerca, è indice dal fatto che l’attenzione si focalizza sul cibo come volano dell’economia e quindi vengono presi in considerazione maggiormente gli eventi che hanno un impatto maggiore in questo senso.

Esiste poi una questione che potremmo definire più strettamente di “marketing”, intesa come la capacità di concentrare investimenti e gestire la logistica di questi eventi; significativo in tal senso il caso della MILANO WINE WEEK che, pur essendo nata solo da 4 anni ha surclassato eventi legati al vino con tradizioni molto più consolidate.

Altro aspetto che dovrebbe far riflettere in tal senso è il fatto che tutti gli eventi della Top 10 sono concentrati in località del nord Italia, dove la località più “a sud” è Rimini!

IL CAROVITA NEL CARRELLO DELLA SPESA: IMPATTO DELLA CRISI SU ABITUDINI E PORTAFOGLIO

Relatori: Alessandro Sessa, Martha Fabbri e Chiara Cavalleris

Analizzando gli ultimi due anni appare chiaro come l’andamento dei consumi segua l’andamento dei grandi temi di attualità.

Se nel 2019 il tema più considerato era quello della sostenibilità, durante il primo lockdown del 2020 le ricerche sul web si concentravano sugli alimenti a lunga conservazione, non tanto per una percezione di scarsità di risorse disponibili, quanto più per rispondere all’esigenza di dover dilatare nel tempo le occasioni di acquisto che da quotidiane sono diventate settimanali e via via sempre più distanziate.

Subito dopo il lockdown grande attenzione era posta agli aspetti salutistici dell’alimentazione, mentre negli ultimi tre mesi il focus si è spostato sul problema del costo e del risparmio economico anche in correlazione alla quantità e alla tipologia degli alimenti acquistati.

Il 63% degli italiani dichiara di aver modificato le proprie abitudini alimentari dall’inizio del 2022 e la ricerca mette in luce come il 33% degli italiani acquista prodotti più economici, scegliendo per lo stesso alimento il brand che garantisce un prezzo inferiore senza però rinunciare alla qualità. Il 21 % acquista meno di frequente carne e pesce, ma questo aspetto può avere un’altra chiave di lettura più legata al tema della sostenibilità ambientale, poiché è risaputo come i settori produttivi maggiormente impattanti a livello ambientale sono proprio quelli connessi alla produzione animale.

come sono cambiati i consumi di cibo

Altro aspetto interessante è che il 51 % degli intervistati mette in stretta correlazione il rincaro dei prodotti alimentari con l’inizio della guerra, ma addirittura nel 75% dei casi sono convinti si tratti di fenomeni speculativi.