Cosa si mangia per la festa di San Giuseppe a Scicli?

Cosa si mangia per la festa di San Giuseppe a Scicli?

Cosa si mangia per la festa di San Giuseppe a Scicli? Si tratta per lo più di piatti tipici realizzati con ingredienti poveri che si preparano in onore della Festa di San Giuseppe e della famosa Cavalcata. Dal pane all’impanta di seppie fino al mustazzolo, il dolce tipico legato al Santo. San Giuseppe a Scicli, cittadina resa celebre dalla oramai nota fiction, de il Commissario Montalbano, si celebra con la famosa Cavalcata di San Giuseppe, che rievoca la Fuga in Egitto, narrata dal Vangelo. 

 La Cavalcata di San Giuseppe è una delle feste di primavera che animano il comune ibleo a ridosso del 19 marzo. Generalmente la Cavalcata, parte dalla Chiesa di San Giuseppe, proseguendo con la processione di cavalli e cavalieri che sfilano per le vie della città.

La Cavalcata di San Giuseppe, è una speciale infiorata a cavallo, poichè i cavalli “bardati” indossano dei manti interamente ricoperti da fiori.  

La preparazione della Cavalcata inizia mesi prima, quando i gruppi dei bardatori iniziano a lavorare ai “manti” che i cavalli indosseranno durante la sfilata. Il fiore principale per la decorazione dei “manti” è la violaciocca, “u balucu” nel dialetto locale. I disegni dei manti, rappresentano la Sacra Famiglia e la fuga in Egitto, non sono rari i simboli sacri che richiamano la tradizione cattolica e quella locale. Angeli, calici e ostie sono spesso presenti insieme a trame che ricordano decori barocchi e scorci di Scicli.

I figuranti che rappresentano San Giuseppe, la Vergine Maria e Gesù bambino guidano il corteo che sfila per i vari quartieri in cui vengono allestiti dei falò, fuochi detti Pagghiari, dove i cavalieri e la gente al passaggio della cavalcata, accendono dei fasci di stoppie dette “ciaccàre”. Il fuoco dei falò e delle “ciaccare” faceva luce al passaggio della Sacra Famiglia e simboleggiava il risveglio della vita che rinasce con la primavera. Oggi non è più possibile accendere falò, solo alcuni quartieri riescono a conservare la tradizione, in altri quartieri, i cittadini si sono attrezzati con bracieri e barbecue dove è possibile trovare i bracieri con la carne arroisto, carciofi e non mancano il pane di casa a pasta dura , pane cunzatu, e il classico “cucciddatu scaniatu“.

La tavola, intesa come momento conviviale e di unione, è parte integrante di questa festa, e i piatti tipici contribuiscono a rendere l’evento ancora più speciale. Tantissime sono le ricette della tradizione legate a questa ricorrenza non solo a Scicli o negli Iblei ma in tutta la Sicilia. I cibi serviti sono essenzialmente semplici e stagionali, non manca il pane che mentre nella vicina Santa Croce Camerina viene modellato in diverse forme e deposto sugli altari votivi delle tipiche cene di San Giuseppe, a Scicli il pane, cambia forma e sapore e prende il nome di Cucciddatu scaniatu

Cucciddatu scaniatu

A Scicli, immancabile sull’altare o cena di San Giuseppe è u cucciddatu scaniatu che anticamente veniva realizzato con l‘impasto del pane che avanzava dalla panificazione settimanale, alla quale veniva aggiunto, lo strutto. Il Cucciddatu, preparato con un impasto a base di farina di grano duro veniva “scaniato” (impastato) a mano, insieme al formaggio grattugiato, la sugna e il pepe nero. Un piatto povero al quale a mano a mano negli anni si è aggiunta dapprima la ricotta vaccina e successivamente è stato arricchito con della salsiccia.

Solitamente u cucciddatu scaniatu, ha una forma a ciambella dal diametro di circa 20 centimetri e dal peso di 250 grammi. Esiste la variante semplice con il formaggio e il pepe nero e poi successivamente sono arrivate le varianti con la ricotta e la salsiccia. Una vera bontà gastronomica che però è facile trovare durante tutto l’anno nei panifici del paese.

Impanata di seppie

Impanata di seppie: Questo piatto, di chiara origine spagnola, è una derivazione delle iberiche “empanadas”. Le impanate generalmente sono legate a periodi specifici dell’anno.

Quelle più diffuse sono le impanate di pollo o tacchino, o di agnello, preparate nel periodo pasquale. Molto nota e apprezzata nella zona del ragusano, è l’impanata di seppie. In concomitanza alla Cavalcata di San Giuseppe nel borgo di Donnalucata, ogni anno si svolgeva fino a qualche anno fà la Sagra della Seppia. La seppia pescata dai pescatori del luogo veniva cucinata e servita in vari modi. Ma la vera regina della festa di San Giuseppe a tavola, rimane però la impanata di seppie, una scaccia a forma circolare o a forma di semiluna con dentro le seppie.

I Mustazzoli , il dolce di San Giuseppe di Scicli

Se la testa di Turco, il grande bignè farcito di crema o ricotta è legato alla festa della Madonna delle Milizie, è il Mustacciolo o mustazzolo è il dolce tipico legato alla festa di San Giuseppe che si prepara con il vino cotto.

U’ Mustazzolu è un dolce tipicamente natalizio di Scicli, ottenuto dall’impasto di farina e il vino cotto. Ma la farina potrebbe anche essere impastata con del miele, come si fa nella variante del Mustazzolu modicano. Inoltre c’è chi sfrutta un decotto di carrube come succedaneo di prodotti più cari, a conferma del fatto che il mostacciolo siciliano nasceva come “energizzante” per i contadini.

Il Mostacciolo più diffuso e conosciuto è quello preparato con il vino cotto. Solitamente nelle famiglie di Scicli, si faceva a gara per confezionare i mustaccioli più buoni e più ricchi (di condimenti) ma a quanto pare i più buoni erano i mustaccioli della signora Zudda, molto devota al Santo, che andavano a ruba durante la Cena di San Giuseppe.

Cosa si mangia per la festa di San Giuseppe a Scicli? dal dolce al salato non vi resta che scoprirlo venendo a Scicli per la festa di San Giuseppe

Pubblicato da Fantasia in Cucina

La mia passione per la cucina e il buon cibo è nata grazie al mio lavoro e ai miei viaggi. Ho iniziato sin da piccola a raccogliere le ricette di tutto ciò che mi piaceva mangiare e ad appuntarlo su una agenda. Con il passare degli anni è cresciuta in me la passione per la cucina e la tradizione enogastronomica del territorio ibleo. Il mio vuole essere un blog che non è un semplice sito di ricette, ma anche un viaggio della memoria, della cultura di un popolo, quello degli abitanti dei Monti Iblei, in Sicilia, luogo d’incontro tra le province di Ragusa, Siracusa e Catania. Dietro ogni ricetta c'è una storia, talvolta di una famiglia, di un incontro o di un viaggio. Il mio intento è quello di svelare, conservare e di tramandare attraverso le mie ricette l’anima, i saperi, le tradizioni, le passioni e la storia di un popolo. Cucino, fotografo mangio e posto. Mi piace anche consigliare ai miei amici oltre alle ricette sfiziose anche dove mangiare nei locali caratteristici dove andare a mangiare in Sicilia. Se vi va seguitemi, siete i benvenuti. Barbara