Marmellata di arance
di zia Rina
Procuratevi delle arance (consiglio le washington) che non siano trattate (la quantità la deciderete in funzione di quel che sto per dirvi, ma ricordatevi la regola generale di fare poca marmellata per volta) e punzecchiatele con un ferro per la maglia non troppo doppio (o con i rebbi di una forchetta), senza incidere la polpa. I fori devono essere a distanza di un centimetro l’uno dall’altro e su tutta la superficie del frutto (se usate i rebbi di una forchetta distanziate le file di un centimetro, ma non esagerate!) (foto 1 e 2).
Ora mettete le arance in una pentola con i bordi alti, versateci sopra dell’acqua fredda fino a ricoprirle e poi, per tenerle sotto il pelo dell’acqua, appoggiate sulle arance un piatto, un normalissimo piatto (foto 3 e 4). Tenete le arance in luogo fresco (non oltre i 14 gradi) oppure in frigo.
Devono rimanere nell’acqua per 7 o 8 giorni, e dovete avere cura di cambiare l’acqua mattina e sera (ma senza particolare preoccupazione, se qualche volta ve ne dimenticate non succede nulla). Dopo il riposo in acqua le bucce avranno perso l’amaro, ve lo assicuro. Sciacquate le arance ad una ad una, tagliatele in due calotte e poi ogni calotta in strisce di due o tre millimetri, comprendendo polpa e buccia, senza eliminare niente, se non i noccioli (foto 5, 6).
Ogni striscetta tagliatela in pezzettini (oppure no, se vi piace la scorzetta lunga) (foto 7).
Per facilitarvi il lavoro potete usare il mixer per ridurre l’arancia in fettine o in pezzettini (ma non le riducete in crema). Pesate il tutto e calcolate circa i due terzi del peso per ottenere la quantità di zucchero da adoperare (per 1 chilo di arance occorreranno 650 gr. di zucchero). Dopo il riposo in acqua le arance saranno più pesanti. Ora mettete nella pentola sul fuoco solo la frutta, in modo che perda una parte di acqua prima di aggiungere lo zucchero (foto 8):
gli agrumi, poiché molto ricchi di acqua, impiegano molto ad asciugare e così lo zucchero tende a caramellarsi e a scurire. Quando l’acqua si sarà in buona parte asciugata (occorreranno circa 15 minuti) aggiungete lo zucchero (foto 9, 10 e 11).
La marmellata di arancei mpiegherà poco ad addensarsi (20 minuti), così, quando vi sembra che abbia raggiunto una certa consistenza (foto 12)
vi consiglio di spegnere il fuoco, prendere una piccola quantità di marmellata, metterla in un barattolo e poi dimenticarvela per un’ora o più. Se la marmellata, ormai perfettamente raffreddata, vi sembrerà troppo liquida, riaccendete il fuoco per qualche altro minuto.
Il risultato sono scorzette corpose e profumate che ricordano un po’ i canditi, ma molto più buoni di quelli comprati (foto 13 e 14).
C’è chi usa questa marmellata di arance sul pane, chi nelle torte (frullata diventa un’ottima pasta d’arancia). Io ho scoperto che il pane e Nutella ricorda una famosa merendina se ci spargete su qualche scorzetta di questa meravigliosa marmellata (foto 15).
Se avete adoperato il mixer per ridurre le arance in pezzettini avrete una marmellata più omogenea e spalmabile. Questione di gusti (foto 16)
Successivamente procedo ad invasare a caldo e a bollire i vasetti secondo il metodo della mia famiglia. Ho notato che questa conserva tende a diminuire di volume quando il prodotto si assesta, quindi riempio il vasetto un po’ di più rispetto al solito.