Prendiamoci un CAFFÈ

Salve a tutti cari lettori, stavo pensando che è proprio una situazione anomala che io lavori da anni in una torrefazione e non abbia mai parlato del caffè e che le ricette da me scritte che lo riguardino siano pochissime (forse solo il tiramisù, in effetti). Perciò, in occasione del fatto che oggi 1 Ottobre sia la giornata internazionale del caffè, ecco un bell’approfondimento proprio sulla bevanda in questione, che sarà breve perché potrei dire mille cose in proposito ma già sul sito dell’azienda mi fanno scrivere un blog (magari vi lascio il link se vi va di leggere qualcosa in più) e spero di mettere a breve qualche altra ricetta, non per forza dolce.

Parliamo brevemente di caffè

Dubito che ci sia qualcuno che non sappia di cosa si tratta, soprattutto in Italia dove “prendiamoci un caffè” è anche un famoso modo di dire per incontrarsi con qualcuno senza una motivazione precisa, inoltre la mattina è quasi tassativo berlo (salvo qualche ragione di salute che ci impedisce di assumerlo). Ma il caffè è molto più di una bevanda scura da sorseggiare: si può bere sia caldo che freddo, si presta a molte ricette e liquori, i chicchi si possono anche mangiare (se ci riuscite); e come tutti gli alimenti ha benefici e controindicazioni; vediamoli insieme!

Le sue origini misteriose

L’inizio della sua storia risale molto probabilmente al Medioevo, anche se esistono numerose leggende circa il suo utilizzo anche in precedenza e questo rende l’ufficializzazione della sua scoperta un evento misterioso ed impossibile da collocare con esattezza nel tempo.

L’albero di Coffea è originario dell’antica provincia di Kefa nel Sudovest dell’Etiopia, per cui gli etiopi furono con buone probabilità i primi ad aver riconosciuto l’effetto energizzante di questa pianta, la quale cresceva spontanea nei loro territori. Ci sono però diversi racconti leggendari sulla scoperta della bevanda vera e propria: uno di questi coinvolge la vita del mistico del Sufismo berbero Abu l-Hasan al-Shadhili che, osservando una vitalità insolita in alcuni volatili, provò ad assaggiare le bacche che gli uccelli stavano mangiando, sperimentandone la stessa energia.

Altri attribuiscono la scoperta ad un discepolo della Shadhiliyya chiamato Omar che, esiliato in una grotta nel deserto, provò a masticare le bacche raccolte da alcuni arbusti situati lì vicino, e dopo vari tentativi per rendere il loro sapore migliore, le bollì ed ottenne un liquido fragrante e di colore bruno. Dopo averlo bevuto Omar fu capace di rimanere senza cibo per dei giorni interi.

Un altro racconto, forse il più famoso, riguarda un cavaliere etiope del IX secolo, Kaldi, il quale, notando gli effetti energizzanti che subiva il suo gregge dopo aver brucato le bacche color rosso brillante di un certo cespuglio, si mise egli stesso a masticarle; l’euforia che ne derivò lo spinse a portare le bacche ad un monaco in un vicino monastero. Questi però non approvò il loro consumo e le gettò nel fuoco; subito dopo ne fuoriuscì un intenso profumo che fece accorrere altri monaci incuriositi. Le bacche arrostite furono rapidamente tratte fuori dalle braci, polverizzate e sciolte in acqua calda: la prima tazzina di caffè al mondo era stata creata!

I benefici del caffè

Il caffè è una bevanda ricca di antiossidanti che esercita un evidente stimolo sul sistema nervoso, ed è alla caffeina che si deve l’effetto eccitante. Alcuni studi hanno dimostrato che, oltre a stimolare la produzione di energia, migliorerebbe anche la memoria, l’umore ed in generale le funzioni mentali. La caffeina ha anche un effetto stimolante sulla secrezione gastrica e su quella biliare (un caffè a fine pasto facilita la digestione); un effetto lipolitico, ovvero favorisce il dimagrimento stimolando l’utilizzo dei grassi per produrre energia ed il consumo di calorie aumentando il metabolismo basale; ed infine un effetto anoressizzante poiché diminuisce l’appetito. Alcuni studi hanno dimostrato che berlo previene l’Alzheimer ed il Parkinson grazie alle sue funzioni di protezione del cervello, inoltre protegge il fegato e riduce il rischio di tumori.

Ovviamente parliamo di caffè senza zucchero, perché dolcificarlo con lo zucchero, per quanto se ne metta poco, vanifica ogni effetto dimagrante. Se considerate che in una bustina ci sono 5 gr di zucchero bianco, se li moltiplichiamo per i 4 caffè quotidiani, sono ben 20 gr.

  • Un caffè amaro ha 1 Kcal circa, di cui carboidrati 0 gr.
  • Un caffè zuccherato ha 25 Kcal (tutto zucchero)
  • Un caffè macchiato con latte ha +10 Kcal (amaro/zuccherato + latte)

Tecnicamente, considerando il piccolo aumento del metabolismo basale per opera della caffeina, è considerato un alimento a calorie negative, cioè che stimola un consumo di calorie in quantità superiore a quelle apportate, ma i numeri sono talmente bassi che per semplificare si indica “Kcal per tazzina di espresso amaro = 1”.

Caffè & Diabete

Lo studio che più ci interessa, tuttavia, è quello legato all’abbassamento del rischio di diabete 2 nelle persone sane che bevono fino a 4 caffè al giorno. Questa ricerca ormai è conosciuta e comprovata, ma riguarda solo le persone sane, non i diabetici o persone che hanno tendenze ad avere il glucosio alto.

Un recentissimo studio, invece, svolto dall’Istituto Nazionale di Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione, ha scoperto che il caffè abbassa l’indice glicemico del pasto appena consumato, inibendo alcuni enzimi che digeriscono i carboidrati, e ciò è merito di tre composti fenolici: l’acido clorogenico, l’acido ferulico e l’acido caffeico. Per ottimizzare questo effetto, si deve valutare il tipo di pasto: se è stato abbondante il caffè deve essere consumato a fine digestione, se abbiamo mangiato poco e leggero, va bevuto a fine pasto.

Da precisare, tuttavia, che invece la caffeina, pare riduca l’insulina causando picchi di glicemia, per cui si consiglia di bere caffè decaffeinato.

Su quest’ultima parte non nascondo i miei dubbi poiché bevo caffè con regolarità, non decaffeinato, il mio medico mi ha detto che posso berlo, e non ho mai riscontrato picchi di glicemia legati al consumo di caffè, quindi forse è un fattore soggettivo.

Controindicazioni

Il caffè, specifichiamolo, non è un rimedio miracoloso, anzi, berne molto comporta qualche controindicazione e a volte può risultare anche molto deleterio.

Infatti, in caso di gravidanza, allattamento o malattie, rivolgetevi al vostro medico e chiedetegli come dovete regolarvi con il consumo di caffè. A me, per esempio, è stato detto che posso berlo senza problemi, anzi, poiché soffro di pressione bassa, diciamo che potrebbe darmi un certo aiuto quando non mi sento bene; ma al contrario, in caso di ipertensione o problemi cardiaci, il consumo del caffè potrebbe anche peggiorare la sintomatologia dal momento che la caffeina è un vasocostrittore.

Altri effetti spiacevoli sono l’insonnia e probabile gastrite o reflusso a causa dell’effetto stimolatorio del caffè sulla secrezione gastrica. Infine, ma non meno importate, la caffeina può creare dipendenza.

Credo di aver scritto troppo, e dire che ho letto e riletto questo articolo mille volte eliminando sempre qualcosa di superfluo per non farlo troppo lungo, ma temo di aver fallito.

Se vi interessa sapere altro sul caffè scrivetelo nei commenti e vedrò di accontentarvi, nonché di incrementare le ricette con questo ingrediente, come ho già detto, sia dolci che salate. Alla prossima rubrica!