Parliamo di… emoglobina glicata

Buongiorno a tutti cari lettori, oggi, in occasione della giornata internazionale del diabete, voglio parlarvi di questo valore del sangue che è importante controllare. Come sempre, spiegherò in modo semplice e senza scendere troppo in dettagli medici che, oltre ad essere complicati, al paziente non interessano nemmeno poi tanto. Alcuni mesi fa, per motivi che non so (magari farmaci o una dieta un po’ squilibrata), questo valore nel mio sangue era arrivato a 9 (vedrete che non è un buon numero), ma adesso, per fortuna, è sceso di quasi 3 punti, e ne sono davvero contenta.
Ma vediamo insieme cos’è l’emoglobina glicata e perché è importante tenerla d’occhio.

Cos’è la glicata?

L’emoglobina glicata (A1c sulla app del nostro sensore glucometro) è un valore che indica la concentrazione media di glucosio nel sangue negli ultimi tre/quattro mesi. È un valore che ci fa capire l’andamento generico della nostra glicemia in questo lasso di tempo: a prescindere dalle misurazioni istantanee che facciamo durante il giorno, se la glicata è alta, vuol dire che mediamente, negli ultimi mesi, abbiamo sempre avuto la glicemia oltre i limiti accettabili (frequenti picchi glicemici).

Non è un valore che viene misurato normalmente durante le analisi del sangue, bisogna chiederlo appositamente, non richiede nessun tipo di preparazione prima del prelievo, non è necessario essere digiuni.

Perché è importante misurare l’emoglobina glicata?

Questo parametro è molto utile per studiare l’andamento generale delle glicemie e monitorare il diabete stabilendo se negli ultimi mesi le terapie prescritte al paziente e la sua dieta siano adeguate al suo benessere, oppure, è un dato incisivo in caso di diagnosi di sospetto inizio della patologia.

Il dosaggio dell’emoglobina glicata va effettuato circa ogni 3 – 4 mesi, ma in pazienti in buone condizioni stabili può essere fatto anche dopo 6, oppure, al contrario, in caso di gravi anomalie, anche dopo un solo mese. 

I valori dell’emoglobina glicata

Generalmente questo valore viene espresso in % e varia dal 4% (individui sani) ad aumentare fino anche al 20% (soggetti ad alto rischio coma diabetico). In generale, una persona affetta da diabete dovrebbe mantenersi tra il 6% ed il 7%.

Una persona con un valore superiore al 6,5% è certamente affetta da diabete.

Un paziente che non riesce a scendere sotto l’8% anche dopo svariati mesi, potrebbe star seguendo un trattamento assolutamente non efficace (dicasi “fuori controllo”).

Tabella di conversione A1c – media glicemie:

Dicevo che il valore dell’emoglobina glicata indica la media delle nostre glicemie negli ultimi 3 mesi, e questo valore si può convertire in valori della glicemia per farci capire meglio in quale intervallo viaggiamo: 

Emoglobina glicata (%)Glicemia media (mg/dl)
5valori nell’intervallo 75 – 120
6valori nell’intervallo 100 – 150
7valori nell’intervallo 120 – 185
8valori nell’intervallo 145 – 220
9valori nell’intervallo 170 – 250
10valori nell’intervallo 190 – 280
11valori nell’intervallo 220 – 315
12valori nell’intervallo 240 – 345
13valori nell’intervallo 260 – 380
14valori nell’intervallo 290 – 410
15valori nell’intervallo 310 – 440
16valori nell’intervallo 330 – 480
17valori nell’intervallo 460 – 510
18valori nell’intervallo 380 – 540
19valori nell’intervallo 410 – 570

Vi lascio il link di un convertitore online dove si possono inserire sia i valori in % che in mmol/mol e ve li converte automaticamente in glicemia media -> CONVERTITORE

Cosa comporta avere l’emoglobina glicata alta?

La A1c (o HbA1c) non è soltanto un numero che ci indica la media di glucosio nel sangue, ma è una trasformazione dell’emoglobina (Hb) (la proteina che, legata ai globuli rossi, porta l’ossigeno in tutto il corpo) che avviene nel momento in cui una molecola di zucchero si è fusa con la proteina. Questo tipo di emoglobina modificata (la cui trasformazione è irreversibile) risulta meno efficace nel trasporto dell’ossigeno e perciò di per sé rappresenta già un grave danno causato dal diabete. Il motivo per cui il test viene ripetuto circa ogni 3-4 mesi è perché questo è il periodo medio di vita dei globuli rossi. Detto in modo semplificato, questo valore indica quanti globuli rossi sono stati danneggiati dallo zucchero.

Valori alti non sono necessariamente legati a glicemie alte

Ovviamente questo test non è una diagnosi assoluta, ci sono infatti molti altri fattori e patologie che possono influenzare il dosaggio dell’emoglobina glicata, tra cui: trigliceridi alti, bilirubina alta, alcolismo, insufficienza renale, patologie epatiche, ed altre. Una visita specialistica ed un consulto approfondito con un medico sono sempre la cosa migliore.

Di contro, anche valori troppo bassi possono essere indice di altri problemi quali anemie ed emorragie.

Un po’ di storia

L’emoglobina glicata è stata “scoperta” da Huisman e Meyering nel 1958 ed il suo aumento nel diabete fu descritto per la prima volta nel 1969 da Samuel Rahbar e collaboratori. In passato questo esame non veniva effettuato spesso poiché a seconda del laboratorio si potevano ottenere risultati diversi, poi il programma nazionale di standardizzazione dell’emoglobina glicata (National Glycohomeglobin Standardization Program – NGSP) ha fissato degli standard per il calcolo dell’A1c grazie a numerosi studi fatti proprio sul diabete, stabilendo una tabella di valori indicativi per mantenere il livello della glicemia entro una certa misura:

HbA1c
(%)
HbA1c
(mmol/mol)
Utilizzo
4.020Limite inferiore in soggetti non diabetici
5.436Limite superiore in gravidanza (1o e 2otrimestre)
5.739Diagnosi di prediabete
6.548Diagnosi di diabete
7.053Obiettivo terapeutico primario
Tabella del NGSP

Dal 2009, l’esame dell’emoglobina glicata è fortemente raccomandato come uno dei test di riferimento per la diagnosi del diabete di tipo 2 e l’intolleranza glucidica (il cosiddetto prediabete, da cui, con un po’ di attenzione, si può anche guarire).

Ho una glicata alta, come devo comportarmi?

Anche se vengono dati dei valori di riferimento, ogni paziente è diverso dagli altri, sia per storia della patologia che per stato generale di salute; pertanto sarà il vostro medico a decretare quale sia il vostro livello ideale di emoglobina glicata. Infatti, se per qualcuno un valore di 7% può essere ancora considerato sicuro, lo stesso può non valere per qualcun altro.

Certamente il nostro stile di vita incide molto su questo valore, per cui, se siete preoccupati, perdere del peso in eccesso, regolarizzare l’alimentazione ed aumentare l’attività fisica, possono aiutare a controllare la nostra A1c.

Sempre come parametri generali, le ricerche dicono che una diminuzione del 1% porta ad una riduzione del 22% della mortalità per complicanze portate dal diabete.