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Rabaton della nonna Maria

Rabaton della nonna Maria. Sono originari della provincia di Alessandria ed entrano a pieni voti nella cucina del vecchio Piemonte. Una di quelle ricette che in Italia troviamo in forme diverse con gli stessi ingredienti. Simili agli gnudi toscani per ingredienti, la destrezza delle donne che in casa dovevano far uscire pranzo e cena con ingredienti che ogni giorno erano disponibili. I rabaton di nonna Maria, sono proprio antenati degli agnelotti. Come si diceva un tempo, c’era solo il ripieno, poiché non tutti avevano la farina sempre disponibile, Per cui si creava il primo con le patate, il pane raffermo, le verdure coltivate o le erbe di campo. Molti erano proprietari di una o due mucche e capre o pecore, e potevano quindi disporre di ricotta freschissima. La parte non venduta al mercato si utilizzava per i pasti di casa, e il pane secco si riutilizzava.

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Erbe miste
La mia dispensa naturale, le erbe buone non mancano mai.
  • DifficoltàMolto facile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione1 Ora
  • Tempo di cottura5 Minuti
  • Porzioni6 abbondanti
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàPrimavera, EstateTutte le stagioni

Ingredienti

Nonna Maria mi racconta che al mattino la sveglia suonava presto, e di sveglia naturale si trattava: il gallo cantava all’alba, appena giorno, e spesso si era già in piedi per preparare la giornata. Si doveva anche pensare al pranzo quando si rientrava stanche dal lavoro nei campi, ci si organizzava al mattino. I rabaton facevano parte di quelle preparazioni veloci: si utilizzava il pane secco, le verdure cotte il giorno precedente, le uova fresche e la ricotta. Si possono preparare in tutte le stagioni: la primavera regala erbette fresche di campo, e il sapore si arricchisce.

Con le erbe buone i rabaton di nonna Maria.

600 g bieta (Oppure erbette di campo, ortica, borragine, spinaci…)
4 uova
400 g ricotta (Sia vaccina, che ovina.)
1 ciuffo prezzemolo (Fresco)
1 ciuffo timo (Oppure maggiorana o basilico o erba san Pietro)
1 tazza pane raffermo (Grattugiato.)
1 tazza parmigiano grattugiato
q.b. farina (Per infarinare, addensare.)
q.b. sale
q.b. pepe
q.b. brodo di carne (O verdure per far cuocere i rabaton.)

Strumenti

Una ciotola per mescolare, la pentola per le verdure, frullatore…

Gli strumenti che utilizzo io per i rabaton…

Passaggi

Lavorando fuori casa i tempi sono ridotti: queste sono le ricette ideali, con pochi passaggi si ottiene molto.

Cuocere, mescolare, formare, cuocere…

Il mio orto
Il mio orto: fonte di tutte le mie verdure, erbe selvatiche più utilizzate ed erbe aromatiche. Il mio supermercato di fiducia.

Unite tutti gli ingredienti, tranne la farina che serve poi per infarinare e dare forma ai rabaton.

Formate delle palline grandi come un mandarino e date poi una forma affusolata.

Fateli cuocere nel brodo e passateli poi nel burro fuso. Io ho unito anche il parmigiano grattugiato, che in parte si tosta e dà un sapore più marcato.

Serviteli bollenti e ricchi di formaggio..

Ottimi in ogni stagione. Ideali per le diete leggere, senza rinunciare al gusto.

Qualche consiglio in più…

I rabaton sono un buon compromesso con la leggerezza. Qualche porzione la conservo sempre in freezer, perché nel tempo ho sperimentato che la ricetta si presta anche come gustoso antipasto dopo averli impanati in uovo e farina. Sono graditi anche dai bambini, che non è poco: un altro metodo per introdurre le verdure nella loro dieta. Si conservano prima della cottura in frigorifero per uno o due giorni, stesso tempo dopo la cottura. Ottimi conditi con un soffritto di speck e cipolle, oppure con il ragù di carne o pomodoro fresco. Insomma, un primo piatto di grande aiuto per le nostre giornate infinite!

FAQ (Domande e Risposte)

Posso prepararli in anticipo?

I rabaton si prestano bene come salva pranzo: si preparano in anticipo e si conservano in freezer per tre mesi, oppure in frigorifero per due o tre giorni.


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Pubblicato da Enza Squillacioti

Bio Enza da cuoca a fonte di ispirazione nella cucina e nella vita La passione per la vita all’aria aperta e la natura ha sempre caratterizzato la sua vita che, pur avendo lasciato il mondo professionale della cucina alcuni anni fa, non ha mai smesso di nutrire l’amore per il cibo, specializzata nella tradizionale cucina piemontese e italiana rustica. La sua dedizione la porta ad essere non solo un’apprezzata cuoca ma anche una stimata coach di cucina, organizzando corsi per turisti desiderosi di scoprire i segreti di piatti genuini arricchiti da erbe spontanee edibili, le cui virtù sa valorizzare nelle sue preparazioni. La decisione di coltivare un proprio orto, ponendo particolare enfasi sulle erbe aromatiche, e l’allevamento di galline, le sue “polle” per avere sempre a disposizione uova fresche, manifesta il suo profondo legame con la terra. Questa stessa passione è stata trasmessa ai suoi figli, i quali hanno abbracciato la vita agricola, dedicandosi all’allevamento di pecore e capre e alla produzione di formaggi e carni di qualità. Nel corso degli anni, ha scoperto la poesia come forma di espressione personale, nella quale riflette non solo su se stessa ma anche sulla società, condividendo poi queste riflessioni attraverso il suo blog Variabilicontaminazioni.blog che diventa punto di incontro tra la passione per la natura, l’amore per il cibo e la creatività artistica e il benessere. La sua vita è un chiaro esempio di come le passioni possano tessere assieme gli aspetti più disparati dell'esistenza, creando un tessuto ricco di esperienze e condivisioni.

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