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Birille di polenta fritta in dolcezza. Ricetta facile, economica, buonissima!

Birille di polenta fritta in dolcezza. Ricetta facile, economica, buonissima!

Questa ricetta mi è stata donata molti anni fa dalla signora Giovanna. Antica ricetta del Monferrato piemontese, poco conosciuta.
Così mi sono messa all’opera dopo aver ascoltato la sua storia:
Un tempo questi semplici dolcetti, erano tutto ciò che di prelibato la sua mamma preparava, per la domenica a pranzo, quando, faceva cuocere la polenta, poiché l’ uvetta non si poteva consumare in grandi quantità.
Prima di condirla, con un poco di burro, e poca formaggetta, soprattutto quella che non aveva la possibilità di essere venduta al mercato del venerdì, perché uscita difettosa, si consumava in casa.  

 Metteva da parte un poco di polenta e aggiungeva un poco di zucchero, 1 uovo e l’ uvetta, che a volte faceva ammorbidire nel vino bianco, altre volte nella grappa, un tempo non si facevano molte distinzioni, così avevamo la concessione naturale, a consumare anche piccoli sorsi di alcoliche bevande. Il lavoro nei campi consentiva di smaltire le teste vaganti.

L’uvetta era protagonista, ogni tanto ci aggiungeva qualche gheriglio di noce e rare volte del cioccolato

Le faceva friggere nel burro, oggi le faccio friggere nell’olio o nella friggitrice ad aria in questa occasione, proprio per conoscerne il risultato.

  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione10 Ore
  • Tempo di riposo1 Ora
  • Tempo di cottura5 Minuti
  • Porzioni4
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàAutunno, Inverno e Primavera

Ingredienti

Polenta, uvetta e zucchero

Dalla polenta una prelibata dolcezza

300 g polenta, cotta
1 tazza da tè uvetta
1 scorza di limone
1 tazza da caffè noci (Tritate grossolanamente)
q.b. zucchero
q.b. olio di arachide (Per friggere)

Strumenti

Una ciotola per mescolare, una padella per friggere!

Passaggi

Si mescola e si frigge, facile, no!?

In poco tempo un dolcetto di polenta con una antica storia

Se la polenta è fredda sbriciolatela nella ciotola e unite i resto degli ingredienti, tranne lo zucchero; mescolate bene.

Fate delle birille, io ho utilizzato la pinza per il gelato; una volta finito di formare le palline, fate friggere in abbondante olio bollente, oppure nella friggitrice ad aria

Appena fritte fate asciugare un attimo su carte da cucina e passate nello zucchero semolato, il contrasto dolce salato, le noci, l’uvetta…Una sciccheria semplice! Se le consumate appena fritte sono ultra buone!

Le birille di polenta dolce si conservano:

Due giorni al massimo, non perché non siano buone, perdono un poco di fragranza, e comunque son talmente buone e insolite che spariscono subito, ottime nel periodo delle feste, nel carnevale, e per le merende semplici.

FAQ (Domande e Risposte)

Non mi piace l’uvetta posso sostituirla?

Naturalmente questa è la base di antica storia, se non piace si può evitare e sostituirla con fichi secchi, pere, o mele.

Contiene glutine?

È una ricetta priva di glutine, di uovo, di latte, ottima scelta e variante squisita


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Pubblicato da Enza Squillacioti

Bio Enza da cuoca a fonte di ispirazione nella cucina e nella vita La passione per la vita all’aria aperta e la natura ha sempre caratterizzato la sua vita che, pur avendo lasciato il mondo professionale della cucina alcuni anni fa, non ha mai smesso di nutrire l’amore per il cibo, specializzata nella tradizionale cucina piemontese e italiana rustica. La sua dedizione la porta ad essere non solo un’apprezzata cuoca ma anche una stimata coach di cucina, organizzando corsi per turisti desiderosi di scoprire i segreti di piatti genuini arricchiti da erbe spontanee edibili, le cui virtù sa valorizzare nelle sue preparazioni. La decisione di coltivare un proprio orto, ponendo particolare enfasi sulle erbe aromatiche, e l’allevamento di galline, le sue “polle” per avere sempre a disposizione uova fresche, manifesta il suo profondo legame con la terra. Questa stessa passione è stata trasmessa ai suoi figli, i quali hanno abbracciato la vita agricola, dedicandosi all’allevamento di pecore e capre e alla produzione di formaggi e carni di qualità. Nel corso degli anni, ha scoperto la poesia come forma di espressione personale, nella quale riflette non solo su se stessa ma anche sulla società, condividendo poi queste riflessioni attraverso il suo blog Variabilicontaminazioni.blog che diventa punto di incontro tra la passione per la natura, l’amore per il cibo e la creatività artistica e il benessere. La sua vita è un chiaro esempio di come le passioni possano tessere assieme gli aspetti più disparati dell'esistenza, creando un tessuto ricco di esperienze e condivisioni.

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