Cosa mangiare a Scicli: viaggio gastronomico nel paese di Montalbano

Cosa mangiare a Scicli: viaggio gastronomico nel paese di Montalbano

Cosa mangiare a Scicli: viaggio gastronomico nel paese di Montalbano, scopriamo le specialità tipiche, la loro storia e le curiosità

Cosa mangiare a Scicli: viaggio gastronomico nel paese di Montalbano

Da Agente Immobiliare a Food-Blogger, il passo è stato breve. In Cucina per passione Food blogger per Vocazione!!!

Dopo circa dieci anni della mia primaria attività, quella di Agente Immobiliare ogni talvolta che qualcuno metteva piede a Scicli per una vacanza o per acquistare casa, la domanda era sempre la stessa

  • Cosa si mangia di tipico a Scicli?
    A partire dal Pastizzu scupiertu, alle scacce, alla gelatina di maiale, u “cucciddatu scaniatu“, i “ravioli co sucuo la testa di turco, una cosa è certa, Scicli offre molti piatti tradizionali e la scelta potrebbe risultare difficile durante un soggiorno breve. Ecco allora i dieci piatti da non perdere assolutamente a Scicli, la location dove è ambientato Il commissario Montalbano, in provincia di Ragusa. La bellissima città barocca di Scicli, è i luogo dove ritroverete Vigata.

Scicli, con la sua gente, le sue sagre: la Sagra della seppia e la Sagra della Testa di turco, Teruar, la fiera del vino etico giunta alla sua terza edizione, il birrificio artigianale Kuturi, l’ospitalità e le chiese barocche, è un paradiso enogastronomico (estivo e non) per mangiare e bere bene.

Ma iniziamo con il dire perché dovreste visitare Scicli. Semplice: perché è una città bellissima, con le sue chiese, i palazzi e il suo Barocco e poi si mangia e si beve bene.

Qui a Scicli c’è un turismo consapevole, maturo, che giunge fin qui perché ancora attratto dalle location della fiction del Commissario Montalbano e rimane abbagliato dalla straordinaria bellezza dall’arte tardo barocca che in queste zone trova la sua massima espressione e perchè no dal buon cibo e dalla buona tavola proposta nei numerosi locali dislocati a partire dal centro storico fino nelle grotte.

La via Francesco Mormino Penna, oggi con il suo alternarsi di eleganti palazzi settecenteschi è uno dei motivi per visitare il centro storico di Scicli e, al contempo, è una delle ragioni che hanno consentito a Scicli di entrare nel Patrimonio Unesco. Ma se volete scoprire un’altra faccia di Scicli e siete amanti del buon cibo il viaggio enogastronomico in uno dei luoghi di Montalbano, non vi deluderà

Scicli è un paesino barocco dove si mangia e si beve bene. Tra le dieci cose assolutamente da non perdere ci sono le Scacce, regine dello street food, i ravioli co “sucu”, la pasta con i cavoli e il pomodoro, il pane di casa, l’impronunciabile “Cucciddatu scaniatu”, la gelatina di maiale, il macco con le fave, i famosi biscotti devozionali “jadduzzi”, i Mustazzoli, e poi le granite.

Cosa mangiare a Scicli: i primi piatti

Tra i primi piatti, non vi dovete assolutamente perdere il Caturru. Una sorta di polenta del Sud legato agli antichi abitanti di Chiafura ovvero i poveri di Scicli che vivevano nella grotte del sito rupestre di Chiafura che sovrasta la città. Il Catuurru, veniva prodotto grazie alle macine realizzate dagli umili maestri scalpellini di Chiafura, ricavate da quella stessa pietra che costituiva anche l’ambiente in cui vivevano quotidianamente. Una pietanza oggi prossima alla scomparsa totale, la quale invece potrebbe portare legioni di turisti se riproposta e interpretata

Pasta Cavoli e pomodoro

Un piatto tipico di stagione è invece la pasta con i cavoli e pomodoro che anticamente le famiglie consumavano riunite sullo “scanaturi”, il piano dove si impastava il pane di casa. La pasta fresca lunga, mia nonna la chiamava “lasagnedda” (pasta fresca senza uovo simile alle linguine ma più grosse) veniva condita con la salsa di pomodoro fresco e il cavolo detto “trunzu”

Ravioli di ricotta “co sucu”

Un altro primo piatto da non perdere assolutamente sono i ravioli di ricotta, conditi con il sugo della carne di maiale, un piatto tipico domenicale ma che tuttavia troverete durante tutto l’anno

Un’altra preparazione tipica quasi in disuso è il tiano con i ceci, la tipica pietanza della domenica delle palme con pasta mista, ceci e ricotta

Per rimanere in tema di pasta fresca,  non dovete perdervi u “ncucciatieddu”, simile alla fregola sarda che si presta a numerose preparazioni. Quello più conosciuto è quello preparato con zucca e ricotta.

Pane di casa

Il pane di casa tipico a pasta dura, preparato con lievito madre e semola rimacinata viene prodotto in forme tipiche da un Chilogrammo che prendono il nome di Pistolu. Infornato con un combustibile di legno d’ulivo e bucce di mandorle, mangiato caldo e “cunzatu” è una vera goduria per occhi e palato. Per me dovrebbero servirlo con l’aperitivo!!!

Le scacce

Le scacce sono le regine dello street food del Ragusano e anche di Scicli oltre agli arancini. In verità la paternità delle scacce (focacce ripiene) è divisa tra Ragusa e Modica, sostanzialmente cambia il modo di avvolgere la sottilissima pasta di pane e la chiusura (rieficu) ma il concetto rimane lo stesso. La scaccia è una ricetta povera contadina che si anticamente si preparava prevalentemente in famiglia (ogni famiglia ha la propria ricetta). La scaccia è un rustico a base di pasta di pane avvolta su se stessa e “farcita” secondo quello che l’orto offriva stagionalmente, e successivamente riproposta nei panifici e nelle rosticcerie. Le trovate durante tutto l’anno a Scicli sia nei panifici che nelle gastronomie. Le scacce si dividono poi in “Pastizzi” e  “ Mpanate” che sono piatti tipici di Natale e Pasqua

I Pastizzi sono simili a delle torte salate, però preparate con la pasta di pane, farcite con le verdure, ( broccoli, spinaci ). Si parte dal “Pastizzu” che ciurietti ( broccoli) che si prepara per la vigilia di Natle, fino alla tipica Impanata di Seppie, ripiena di pasta ( spaghetttino n.5 ) e le seppie, tipica di San Giuseppe che solitamente si trova alla Sagra che si tiene annualmente nel mese di Marzo.

U “Cucciddatu scaniatu”

Un altro prodotto tipico da forno di Scicli è l’impronunciabile “Cucciddatu “scaniatu”

il Cucciddatu, altro non è che l’avanzo della pasta del pane di grano duro impastato con caciocavallo grattugiato, sugna, pepe, olio d’oliva, “scaniatu” e acciambellato. Alla fine, per rendere il tutto ancora più interessante, viene aggiunta della salsiccia o della ricotta. A questo pane particolare viene dedicata una Sagra nel quartiere Jungi in onore dei festeggiamenti del Santissimo Salvatore

Cosa mangiare a Scicli: viaggio gastronomico nel paese di Montalbano

Fagiolo Cosaruciaru, un fagiolo dolcissimo

Nel dialetto locale Cosaruciaru significa cosa dolce e indica la principale caratteristica di questo legume: la dolcezza. I fagioli sono di piccole dimensioni dal caratteristico colore bianco panna con screziature marroni. Le note dolci di questo legume lo rendono speciale tanto da esser stato riconosciuto Presidio Slow Food.

In cucina è molto apprezzato, è perfetto per gustose zuppe, insalate, piatti freddi e per abbinamenti più sfiziosi. Provate una crema di fagiolo cosaruciaru con cozze o gamberi oppure anche una semplice bruschetta

Cosa mangiare a Scicli – la Testa di Turco

Per quanto riguarda i dolci, dovremmo aprire un capitolo a parte ma non avrete che l’imbarazzo della scelta. Da Pasqua a Natale, ogni festa ha il suo dolce tradizionale.

La Testa di Turco di Scicli, il famoso bignè anche detto il dolce dei vinti che vede la sua maggiore produzione durante la sagra nel mese di Maggio e che quest’anno è stato l’oggetto dell’amicizia dolciaria tra il Comune di Scicli e Castelbuono, merita una menzione a se. Vista la sua grandezza può tranquillamente sostituire un pranzo o una cena

I biscotti di Scicli

I biscotti identitari di Scicli, sono i Jadduzzi, così chiamati perché la loro forma richiama quella dei galletti. Una volta rappresentavano una tradizione natalizia, ma adesso si possono trovare tutto l’anno. E’ un biscotto secco che può presentarsi con o senza marmara, ovvero la glassa composta da chiara d’uovo e zucchero a velo: il ripieno invece è ricco di miele e insaporito con la cannella.

Le mandorle a Scicli sono molto utilizzate dalle bucce fino al frutto.  Se con il frutto troverete un’infinita varietà di biscotti che si mescolano con il mondo del cibo in maniera naturale, con le seconde ci si cuoce il pane. Sono utilizzate infatti per profumare il pane di casa.

La Granita

Trovate quelle ancora preparate alla maniera tradizionale e i gusti: limone, mandorla bianca (senza panetto), gelso, pistacchio ed infine ricotta (vaccina), hanno guadagnato il presidio Slow- food, grazie ad Andrea Giannone. Quindi per la colazione tipica sciclitana con granita e brioche non avrete che l’imbarazzo della scelta.

Se poi preferite il gelato fatto alla maniera artigianale in Via Francesco Mormino Penna trovate, la gelateria Nivera gestito dalle sorelle Fidone che, per il settimo anno consecutivo è presente sulla Guida delle Gelaterie d’Italia 2023 del Gambero Rosso, recensita con “2 Coni” (valutazione: ottimo).

Ora sapete cosa mangiare a Scicli se volete fare un viaggio gastronomico nel paese di Montalbano

Se però una volta a casa vorrete ritrovare i sapori di Scicli vi propongo anche le ricette!

Pubblicato da Fantasia in Cucina

La mia passione per la cucina e il buon cibo è nata grazie al mio lavoro e ai miei viaggi. Ho iniziato sin da piccola a raccogliere le ricette di tutto ciò che mi piaceva mangiare e ad appuntarlo su una agenda. Con il passare degli anni è cresciuta in me la passione per la cucina e la tradizione enogastronomica del territorio ibleo. Il mio vuole essere un blog che non è un semplice sito di ricette, ma anche un viaggio della memoria, della cultura di un popolo, quello degli abitanti dei Monti Iblei, in Sicilia, luogo d’incontro tra le province di Ragusa, Siracusa e Catania. Dietro ogni ricetta c'è una storia, talvolta di una famiglia, di un incontro o di un viaggio. Il mio intento è quello di svelare, conservare e di tramandare attraverso le mie ricette l’anima, i saperi, le tradizioni, le passioni e la storia di un popolo. Cucino, fotografo mangio e posto. Mi piace anche consigliare ai miei amici oltre alle ricette sfiziose anche dove mangiare nei locali caratteristici dove andare a mangiare in Sicilia. Se vi va seguitemi, siete i benvenuti. Barbara