
Come friggere con lo strutto
La domanda come friggere con lo strutto crea sempre grande divisione, dato che ci sono pareri completamente discordanti al riguardo. Non parlo di come usare lo strutto per friggere tecnicamente, ma del concetto di sostituire l’olio con lo strutto, o sugna, come viene anche chiamato. Be’, prima di continuare, vorrei fare una carrellata di preparazioni dolci e salate che devono il loro gusto tipico proprio alla presenza dello strutto e che, molto probabilmente, hai già mangiato. Di cosa sto parlando? Partendo dal salato, della piadina romagnola, delle crescentine bolognesi, del casatiello napoletano, dello gnocco fritto, della tigella e dell’erbazzone. Passiamo al dolce? Cannoli siciliani, pastiera napoletana, tortelli dolci, struffoli, castagnole, sebadas sarde, frappe e molti altri.
Ho voluto farti questi esempi per non farti storcere il naso nel leggere la frase come friggere con lo strutto! In realtà, è un grasso animale molto utilizzato anche dai grandi chef, sia come ingrediente speciale che per friggere di tutto, anche una semplice cotoletta.
In questo articolo ti mostrerò non solo come friggere con lo strutto ma anche come conservarlo nel modo corretto. Soddisferò anche la tua curiosità su alcune domande, come se friggere con lo strutto fa male alla salute e qual è la differenza tra burro, strutto e sugna.

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Come friggere con lo strutto: ecco i passaggi
Usare lo strutto per friggere è molto semplice. Se hai già acquistato questo grasso, lo hai fatto in casa o te lo hanno regalato, sai già che è di colore bianco ed è compatto, anche se la consistenza è leggermente più morbida di quella del burro. Ecco come usarlo.
Come usare lo strutto per friggere
Basterà un cucchiaio per dosarlo e metterlo in pentola. Il punto di fusione viene raggiunto alla temperatura di 40 gradi. Noterai che diventerà oleoso e incolore ma sprigionerà il suo odore caratteristico. Naturalmente, per la quantità da usare, regolati come quando usi l’olio o il burro, anche in base a ciò che dovrai friggere.
Cosa friggere con lo strutto
Come accennavo prima, sono davvero infinite le preparazioni che prevedono l’uso dello strutto per friggere. Parlando di piatti salati, prova a friggere nello strutto tutto quello che ti viene in mente! Dalla cotoletta alle patate, le verdure in pastella, le frittelle salate con ripieno, i funghi in pastella, il pesce e la carne, le polpette, la pasta lievitata, la polenta e potrei continuare a lungo. Sentirai che sapore! E che dire dei dolci? In molte regioni, i cannoli siciliani, le frappe, gli struffoli, i turdilli calabresi e molte altre preparazioni, vengono fritti nello strutto, senza alcuna esitazione. Prova anche tu!
Friggere con lo strutto fa male al colesterolo e al fegato?
Anche questa è una domanda che molti si fanno quando si parla di usare lo strutto in cucina, ossia, friggere nello strutto fa male alla salute? Purtroppo, anche se è il grasso più salutare per friggere, non è adatto per chi soffre di colesterolo o problemi cardiovascolari. Alcuni si chiedono se lo strutto fa male al fegato. La risposta è no, di solito è il burro che può produrre sostanze tossiche per il fegato quando raggiunge alte temperature. L’unica associazione tra fegato e strutto che mi viene in mente è la ricetta dei fegatelli allo strutto, unica situazione in cui il fegato finisce male. Ovviamente è una battuta.
Differenza tra burro e strutto per friggere
Conosci la differenza tra burro e strutto? Probabilmente sì, ma in maniera semplice ti illustro le principali differenze. Mentre il burro è un grasso che deriva dalla lavorazione del latte, lo strutto si ottiene cuocendo il grasso del maiale. Sono ancora molte le famiglie, soprattutto nel sud Italia, che lo producono in casa e lo conservano per le occasioni speciali.
Utilizzato all’interno degli impasti, lo strutto dà una morbidezza e un gusto inconfondibile alle preparazioni, sia dolci che salate. Usato in frittura, lascia l’impasto particolarmente morbido e non tanto croccante quanto usando l’olio. Anche rispetto al burro, ha un punto di fumo più alto, quindi lo strutto per friggere è una delle soluzioni migliori!
Strutto o sugna differenza
Abbiamo parlato di come usare lo strutto per friggere ma forse ti chiedi quale sia la differenza tra strutto e sugna. Iniziamo col dire che in alcune regioni centro-meridionali si usa il termine dialettale sugna per parlare in maniera generica dello strutto e dei suoi simili. Anche se in realtà, lo strutto è il risultato della fusione del grasso del maiale sottocutaneo al quale viene aggiunto del sale e si trasforma nel prodotto finito di colore bianco che conosciamo. La sugna deriva dalla lavorazione del grasso viscerale, tipico della parte surrenale dell’animale, che viene prima fuso e poi filtrato. In sostanza, la sugna è più delicata, morbida e quasi priva di impurità. Viene utilizzata anche per friggere o per coprire gli insaccati agevolandone la stagionatura.
Lo strutto contiene lattosio?
La risposta è assolutamente no, lo strutto non contiene lattosio! Come già spiegato sopra, si ottiene dalla lavorazione del grasso del maiale e non deriva dal latte, come il burro. Quindi, friggere nello strutto e usarlo nelle preparazioni come piadine, brioche, erbazzone, struffoli e molto altro, è perfetto per chi è intollerante al lattosio. Chiaramente, se lo sei, stai attento a quello che metti nel ripieno!
Conservazione strutto
Lo strutto scade? Ebbene sì, anche se a differenza del burro ha una conservazione più lunga. Solitamente, chi lo produce “in casa” perché ha i maiali, lo usa durante l’arco di un anno per poi produrre quello nuovo. Quindi, ben conservato, in frigorifero o in freezer, si mantiene anche fino a un anno. Il problema è che potrebbe irrancidirsi, soprattutto se non ben conservato. Quindi, quando apri la confezione che hai già utilizzato, stai attento a togliere la parte che ha leggermente cambiato colore e usa quella bianca sottostante.
Per proteggere e conservare lo strutto nel migliore dei modi, mettilo in vasetti di vetro ben sigillati in frigorifero, o meglio ancora nel freezer. Se hai acquistato lo strutto al supermercato, verifica la data di scadenza e le indicazioni riportate sull’etichetta, anche per la conservazione.
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