Rubus ulmifolius
Arbusto con fusti sarmentosi, i rami sono lunghi anche fino a 3 metri. Perenne, se viene potato si irrobustisce. Difficile comunque tenerlo sotto controllo, perché molto resistente e invadente
Esiste anche, tra le altre, la varietà coltivabile, sia con spine che senza.
Foglie palmate e bordi seghettati, verde scuro ma brillante. I fiori terminali riuniti a pannocchia dal bianco al rosa.
Curiosità
Sicuramente avrete già visto una pianta di rovo, cresce ovunque e diventa infestante.
Spesso la trovate a bordo campo come siepe divisoria naturale. Viene utilizzata come rifugio dall’avifauna, poiché fortino inespugnabile.
Proprietà
Le more sono ricche di vitamina C e vitamina A
Contengono tannini, acido ossalico, zuccheri.
Si utilizzano come astringenti, toniche e depurative.
Le parti da utilizzare sono le radici, foglie, sopratutto i giovani germogli e i frutti.
Galeno e Ippocrate ne parlavano molto, perché le consideravano efficaci per curare la gotta
Con le foglie si preparano impacchi per ulcere e cicatrici.
Oppure viene consigliato di masticare le foglie per rafforzare le gengive
Le more in cucina
Con le more si possono preparare confetture e liquori,
grappa alle more, gelatine e gelati.
Le foglie vengono utilizzate nel pesto, i teneri germogli anche pastellati e fritti
Per preparare un liquore di more prendete 1 chilogrammo di more e un litro di alcool, 1 bastoncino di cannella, mettete in infusione per 30 giorni circa.
Se invece volete preparare una grappa di more vi basta mettere a macerare 500 grammi di more in un litro di buona grappa, dopo 20 giorni filtrate e consumate.
Meglio se al sole. Raggiunta la fine della macerazione, si fa bollire 900 ml di acqua con 900 grammi di zucchero per dieci minuti, si fa raffreddare e si unisce alle more con l’alcol, si filtra bene tutto e si imbottiglia. Si fa maturare ancora per un mese e si può poi consumare
Alcune ricette le scriverò dettagliatamente nel ricettario