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Ricordi, ci ritrovammo a tavola le polpette al sugo!

Ricordi, ci ritrovammo a tavola con le polpette al sugo! Le polpette sono un piatto con una storia lunga e complessa, uno tra i più amati dagli italiani, soprattutto dai bambini. Che siano al sugo o semplicemente fritte, sono diffuse in tutto il mondo con innumerevoli varianti.

Le loro origini sono antiche e incerte, ma già nell’antica Roma, Apicio (I secolo a.C.) descriveva ricette di polpette di carne e pesce, chiamate “isicia omentata”.

Le polpette di carne trita, “kofta” in persiano, sono considerate tra le prime forme di questo piatto.

Gli arabi le faranno conoscere in Spagna, dove nascono le “albondigas”, il cui nome deriva dall’arabo “al-bonâdiq”. Conquisteranno poi il resto d’Europa. Nel XV secolo, il termine “polpetta” compare per la prima volta nel “De arte coquinaria” di Mastro Martino da Como.

Polpette al sugo

Nel corso dei secoli, le polpette si sono diffuse in tutto il mondo, assumendo forme e ingredienti diversi a seconda delle tradizioni locali. In Italia, nel XIX secolo, Pellegrino Artusi, nel suo celebre libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, dedica diverse ricette alle polpette, consacrandole come piatto popolare italiano.

Ricordi, ci ritrovammo a tavola con le polpette al sugo!

Una buona polpetta italiana deve conquistare con la sua morbidezza, ma anche con la sua tenuta in cottura, Che siano piccole come nocciole, a fare parte del condimento di sontuose paste al forno, o grandi come un piccolo mandarino, quando le troviamo nel nostro piatto si sentono cantare le papille gustative.

Facili da fare, di sicuro successo, in Italia le troviamo in tutte le regioni e in tutte le salse. Le più amate sono sicuramente le polpette con il sugo di pomodoro. Classiche in primo piano, arricchite con le melanzane, sono anche tra i miei piatti preferiti.

Ode alle Polpette

O sfere di gioia, bocconi di conforto,
polpette amate, tesori del focolare.
Dalle mani sapienti plasmate con amore, unite carni, aromi e pane.
Come piccole lune dorate, rotolano nel sugo denso e profumato, un abbraccio caldo per il palato, un ricordo d’infanzia, un sapore ritrovato.
Siano esse di carne, di pesce o vegetariane, ogni morso è un viaggio nel gusto, un’esplosione di sapori che danzano in bocca, un piacere semplice, ma infinito.
Nelle tavole imbandite, nei pranzi in famiglia, le polpette regnano sovrane, simbolo di convivialità e condivisione, un legame che unisce generazioni.
O polpette, amiche fedeli, compagne di avventure culinarie, siete l’essenza della cucina casalinga, un tesoro da custodire e tramandare.
Che siate fritte, al forno o in umido, il vostro profumo inebria l’aria, un invito irresistibile a gustarvi, un’ode al piacere del cibo semplice e autentico.
Lunga vita alle polpette, simbolo di amore e tradizione, che continuino a deliziare i nostri palati e a scaldare i nostri cuori.

Scopri alcuni segreti per una buona polpetta…

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Una buona polpetta lascia un buon ricordo!

Innanzi tutto, è preferibile utilizzare pane raffermo ammollato nel latte. Se non lo avete, usate pane fresco. Evitate il pane grattugiato acquistato, la grana troppo fine crea un composto troppo compatto.

Utilizzate sia il pecorino che il parmigiano: insieme daranno un risultato spettacolare!

Tritate aglio e prezzemolo molto finemente: le vostre polpette vi ringrazieranno.

Aggiungete sempre un pizzico di pepe: renderà più armonioso il sapore.

Infarinate prima di friggere e friggete prima di tuffarle nel sugo: si formerà una crosticina che manterrà morbida la polpetta all’interno.

Preferibilmente, utilizzate un buon macinato misto: bovino e suino.

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Pubblicato da Enza Squillacioti

Bio Enza da cuoca a fonte di ispirazione nella cucina e nella vita La passione per la vita all’aria aperta e la natura ha sempre caratterizzato la sua vita che, pur avendo lasciato il mondo professionale della cucina alcuni anni fa, non ha mai smesso di nutrire l’amore per il cibo, specializzata nella tradizionale cucina piemontese e italiana rustica. La sua dedizione la porta ad essere non solo un’apprezzata cuoca ma anche una stimata coach di cucina, organizzando corsi per turisti desiderosi di scoprire i segreti di piatti genuini arricchiti da erbe spontanee edibili, le cui virtù sa valorizzare nelle sue preparazioni. La decisione di coltivare un proprio orto, ponendo particolare enfasi sulle erbe aromatiche, e l’allevamento di galline, le sue “polle” per avere sempre a disposizione uova fresche, manifesta il suo profondo legame con la terra. Questa stessa passione è stata trasmessa ai suoi figli, i quali hanno abbracciato la vita agricola, dedicandosi all’allevamento di pecore e capre e alla produzione di formaggi e carni di qualità. Nel corso degli anni, ha scoperto la poesia come forma di espressione personale, nella quale riflette non solo su se stessa ma anche sulla società, condividendo poi queste riflessioni attraverso il suo blog Variabilicontaminazioni.blog che diventa punto di incontro tra la passione per la natura, l’amore per il cibo e la creatività artistica e il benessere. La sua vita è un chiaro esempio di come le passioni possano tessere assieme gli aspetti più disparati dell'esistenza, creando un tessuto ricco di esperienze e condivisioni.

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