L’alimentazione e la patologia … cultura e storia!

Il rapporto con il cibo nei vari periodi storici e nelle diverse culture è diverso ed interessante. I diversi punti di vista di medici e autori del passato possono oggi far sorridere, ma questa è solo l’espressione di come una stessa abitudine può essere considerata patologica o strana a seconda dell’osservatore!

Quanto influisce il cibo e gli alimenti che mangiamo sulla nostra vita? siamo influenzati dal tipo e dalle caratteristiche dei cibi nel nostro comportamento e nelle nostre scelte?

Secondo qualcuno sì: J. H. Kellog inventò i suoi cereali da colazione per la sua missione per scoraggiare la sessualità nei giovani ragazzi perchè, secondo le sue teorie, mangiando al mattino cibi insipidi avrebbero diminuito la loro eccitabilità e avrebbe evitato il grande male della masturbazione.

Ecco qui un articolo interessante a proposito.

Kellog

Come non parlare poi dell’evoluzione del rapporto delle donne e non solo con il cibo e il proprio aspetto esteriore. Io ho provato a fare una dieta per curiosità e divertimento senza ossessionarmi con diari giornalieri o altro, purtroppo non per tutti è così.

Sono molteplici le cause che portano a disturbi del comportamento alimentare e non solo delle donne anche se sono più numerose.

Una cura del corpo adeguata, alimentazione e attività fisica sono importanti per la salute e tutti ormai lo sanno, la dieta da sola non basta così come non basta solo tanto esercizio fisico per risolvere i problemi dovuti ad una improvvisa abbuffata.

Da comportamenti normale di attenzione alla nostra salute o casuali sgarri con abbuffate e altro si può arrivare all’estremo cadendo in quelle che sono i disturbi del comportamento alimentare.

Non voglio addentrarmi più di tanto anche perchè non ne ho le competenze, ma approfondendo l’argomento per motivi di studio ho pensato fosse importante sfruttare il blog seguito da molti per ricette e utilizzi del cibo per informare.

Negli ultimi decenni i casi di disturbi dell’alimentazione sono notevolmente aumentati e sembra anche a causa, non solo, della moda e dei media che ci propongono stereotipi di bellezze sottopeso perfette e irraggiungibili.

Anche a livello sportivo e agonistico si spingono spesso troppo oltre: ballerine, ginnaste…

Un esempio è la ginnasta Christy Henrich che ai Giochi Olimpici dell’88 pesava 41 kg per 1,48 m di altezza e un giudice le disse di dimagrire se voleva entrare nella squadra americana. Morì 6 anni dopo di anoressia.

Ecco la sua storia

Stiamo parlando di problemi che anno il nome di Anoressia nervosa, Bulimia nervosa e Altri disturbi non specificati.

Anoressia: (dal DSM IV-TR) rifiuto di mantenere il peso vicino al peso minimo normale, paura intensa di ingrassare anche se si è sottopeso, disturbo della percezione del proprio corpo e influenza di questo sull’autostima e rifiuto di ammettere la magrezza eccessiva e nelle donne assenza di almeno 3 cicli mestruali di seguito.

Bulimia: ricorrenti abbuffate di quantità esagerate di cibo in poco tempo sentendo di non riuscirsi a fermare o controllarsi, comportamenti compensatori per non ingrassare dopo le abbuffate come vomito o lassativi o esagerato esercizio fisico, episodi ripetuti almeno due volte a settimana per più mesi e autostima gravemente influenzata dal peso o dal corpo.

Vi posso consigliare un libro a riguardo:

Sprecata, di Marya Hornbacher che racconta la sua difficile storia durata più di 10 anni da anoressica e bulimica

Le femmine tra 15-25 sono le più colpite, per il 90% dei casi sono appunto donne forse perchè la visione occidentale della donna di successo è magra ed esteticamente perfetta mentre per l’uomo è meno diretto lo stereotipo fisico e le abbuffate possono passare inosservate tra gli uomini a causa delle diverse aspettative sociali. Gli uomini possono però avere ANORESSIA INVERSA cioè eccessiva preoccupazione che i muscoli siano troppo piccoli

Guardate alcune di queste foto

Conoscete il telefilm Ally McBeal? l?attrice protagonista nel 1998 si è mostrata sul tappeto rosso veramente sottopeso, molti hanno ipotizzato che potesse essere caduta nei disturbi alimentari

Guardate questa foto: 

Fino a poco tempo fa colpiva principalmente le classi socioeconomiche più avanzate ora è più esteso. In ogni caso è presente soprattutto in paesi ricchi e avanzati.

La cultura influisce sulla prevalenza: sembra che la Barbie sarebbe alta 2,18 metri e peserebbe 56.7 kg se fosse umana… forse le proporzioni sono da correggere!

Una ricerca dell’Harvard Medical School con la dott.ssa Becker ha mostrato come la cultura e i media influiscano: nelle Fiji questi disturbi erano rari inoltre la popolazione considerava la robustezza come segno di benessere e salute fisica. Iniziarono poi a vedere programmi della tv occidentale tipo Beverly Hills 90210 per intenderci e in tre anni passarono dal 12% al 29% le ragazze con disturbi alimentari. Sembra comunque che anche il cambiamento nel tipo di economia locale possa aver influenzato questo passaggio.

Quindi che fare? farsi aiutare anche se non sempre accettano l’aiuto e accettano di aver un problema.

Cosa possiamo fare noi se ci accorgiamo che qualcuno potrebbe soffrire di questi problemi?

  1. fargli capire che siamo preoccupati del saltare i pasti o del vomito (in maniera delicata ovviamente)
  2. incoraggiarlo a farsi aiutare
  3. rendersi disponibili ad aiutarlo
  4. non sorprendersi se negherà il problema

E’ stato poi interessante scoprire come l’obesità non faccia parte di questi disturbi nel manuale di classificazione DSM-IV-TR anche se è chiaro che ci sono significativi fattori psicologici e comportamentali legati all’eccessivo aumento di peso.

 FIDA federazione Italiana Disturbi Alimentari

 

 

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