Come fare liquore arquebuse antico
Oggi vi porto in un viaggio attraverso le valli alpine alla scoperta di una tradizione che si tramanda da secoli: il Tanaceto Arquebuse.
Questa bevanda benedetta da una ricca eredità storica e culturale, affonda le sue radici in pratiche monastiche antiche, diventando simbolo di un’eredità che merita di essere conosciuta e valorizzata.
Origini del Tanaceto Arquebuse
Il Tanaceto Arquebuse ha una storia affascinante che inizia nei conventi alpini, dove i monaci, fin dal Medioevo, iniziarono a sperimentare con erbe e piante locali per creare rimedi medicinali.
Il tanaceto, una pianta conosciuta per le sue molteplici proprietà curative, divenne ben presto uno degli ingredienti principali.
La sua trasformazione in liquore nacque dall’esigenza di conservare queste proprietà attraverso un metodo che permettesse di godere dei suoi benefici tutto l’anno.
Importanza nei Conventi Alpini
I conventi situati nelle regioni alpine divennero centri di sperimentazione e produzione di questo specifico liquore.
Nei luoghi isolati e difficilmente accessibili delle montagne, il Tanaceto Arquebuse non era solo un rimedio ma rappresentava una vera e propria risorsa economica per le comunità monastiche, consentendo loro di sostenere le proprie attività e offrire assistenza alle comunità locali.
Metodi di Produzione Tradizionali

La produzione del Tanaceto Arquebuse richiede conoscenza, pazienza e rispetto dei tempi della natura.
Ancora oggi, seguendo le ricette tramandate di generazione in generazione, si utilizzano metodi tradizionali che prevedono la macerazione delle piante in puro alcol, a cui successivamente si aggiunge acqua pura di fonte.
Questo processo, che si estende per mesi, permette di estrarre le essenze e i principi attivi delle erbe, concentrando in una bevanda i loro effetti benefici.
Ricetta:
500 ml di alcool 90°, 20 grammi di foglie fresche di tanaceto var. crispus Arquebuse, 200 grammi di zucchero e 250 grammi di acqua.
Pulite bene le foglie e sistematele in un vaso di vetro con coperchio; unite l’alcol e lasciate macerate per dieci giorni, una volta al giorno fate un leggero movimento per mescolare gli ingredienti.
Passato il tempo stabilito, fate sciogliere lo zucchero nell’acqua portando a bollore per due/tre minuti non più.
Fate raffreddare e versate nel vaso con l’alcol e le erbe; fate riposare per un pomeriggio o comunque tre/quattro ore; setacciate la miscela ottenuta con una garza fine, per eliminare ogni parte della pianta. Infine, imbottigliate e lasciate maturare al buio per due mesi.
Benefici e Proprietà
Il Tanaceto, componente chiave di questo liquore, è noto per le sue proprietà digestive, antinfiammatorie e calmanti.
È stato utilizzato tradizionalmente per alleviare mal di testa, dolori mestruali e disturbi digestivi.
La sintesi di queste proprietà nel liquore Arquebuse offre non solo un rimedio naturale per queste affezioni ma anche un piacevole elisir da gustare in momenti di convivialità e di riflessione solitaria.

Usi Moderni e Culturali
In tempi moderni, il Tanaceto Arquebuse ha saputo adattarsi, diventando protagonista di cocktail innovativi e venendo valorizzato in eventi culturali che ne celebrano la storia e le origini.
Nonostante l’evoluzione, rimane ancorato alle sue radici, testimone di una sapienza antica che continua a essere apprezzata sia per le sue qualità organolettiche sia per i suoi benefici.
La sua storia è un esempio luminoso di come tradizione e modernità possano coesistere, arricchendosi mutualmente.
Concludendo questo viaggio tra i sentieri segreti delle Alpi e le pagine di storia dei conventi, il Tanaceto Arquebuse rimane un simbolo di ciò che l’uomo può creare in armonia con la natura, rivelandoci il potere curativo delle piante e l’importanza di conservare le conoscenze del passato per il benessere presente e futuro. Salute e scoperta!