Tutorial: conservare il finocchietto selvatico

Tutorial: conservare il finocchietto selvatico.
Al sud Italia, l’erba spontanea principe della cucina, è senz’altro il finocchietto selvatico.
Esso dona un sapore inconfondibile agli alimenti. Questa pianta aromatica si può anche degustare sotto forma di infuso per godere delle sue proprietà benefiche.
È un ingrediente che io utilizzo molto per aromatizzare i miei piatti, lo raccolgo spesso nella campagna vicino casa, e intorno al lungolago di Ganzirri.
Ma come qualsiasi erba spontanea, subisce la siccità, per cui in molti mesi dell’anno appare secca.
Allora tocca a noi saperla conservare, nei vari modi che conosciamo, a seconda dell’uso che ne vogliamo fare.

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  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione2 Ore
  • CucinaRegionale Italiana

Ingredienti

  • Finocchietto selvatico
  • Olio extravergine d’oliva

Strumenti

Tutorial: conservare il finocchietto selvatico

  1. Il finocchietto selvatico è una pianta spontanea delle regioni del sud. La si può trovare nei campi, o più recentemente visto il suo uso piuttosto ricercato, anche in commercio in negozi o supermercati biologici.

  2. Lo dovete lavare più volte, per poi lasciarlo in ammollo per 20 minuti, quindi risciacquarlo di nuovo.

  3. Dopo averlo scolato, appoggiatelo su un panno di cotone, e fatelo asciugare per 2 ore.

    Se dopo un pochino vedete che il panno si è inzuppato, allora cambiatelo o giratelo dall’altra parte.

  4. La prima procedura di conservazione che vi presento è quella sott’ olio: Mettete la quantità desiderata di finocchietto selvatico all’interno del vostro robot da cucina e aggiungete olio evo nella quantità adatta che permetta al vostro robot di essere in grado di frullare.

    Questo dipende da un macchinario ad un altro.

  5. Una volta che avete ottenuto la cremosità che vi interessa fermate il robot, e…

    Con il Bimby io ho utilizzato prima vel. 5 poi man mano ho aumentato fino a 10. Finché guardando dal foro non ho visto la consistenza desiderata.

  6. Travasate il composto ottenuto, in dei vasetti di vetro precedentemente sterilizzati.

  7. A questo punto decidete

    1° opzione, se userete il finocchietto entro 3 mesi, lo potete conservare in frigo.

  8. 2° opzione è quella di trasferire il pesto di finocchietto nel portaghiacci, quindi in freezer e usarlo al bisogno.

  9. 3° opzione , potete sterilizzare i vasetti 30 minuti in acqua bollente, in questo caso o nel primo, una volta aperto il barattolo va sempre tenuto in frigo e consumato entro 1 mese .

  10. Inoltre ogni volta che prenderete un poco di pesto dal barattolo, come conseguenza, il livello dell’olio si abbassa, allora dovete aggiungerne un pochino, per evitare che il composto si ossidi, come si fa con ogni conserva sott’olio.

  11. L’altro metodo di conservazione, quello senza olio, si procede cosi: Mettete il finocchietto in un sacchetto per surgelati, togliete tutta l’aria, e lo mettete nel freezer. Il giorno dopo lo frullate, e otterrete una polvere, che a sua volta raccoglierete.

  12. e rimetterete nello stesso sacchetto di prima, stringendolo bene fino a formare un unico agglomerato, una sorta di palla.

  13. Così ogni volta che vi serve non farete altro che grattugiarla come fosse un formaggio, e poi la riporrete di nuovo dentro il freezer.

    Questa procedura è la più idonea per le tisane o per chi vuole usare il finocchietto durante le diete ipocaloriche.

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